Scuola: il sonno delle coscienze

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sonno delle coscienze

È dall’uomo stesso che discendono il bene e il male, ed è arbitrio dell’uomo scegliere quale sentiero intraprendere”.

Voi che alacremente collaborate a trasformare le scuole in lager sanitari, un po’ – dico solo un po’ – non vi vergognate?
Voi che ritenete il distanziamento sociale privo di conseguenze sulla salute mentale dei minori, voi che tacete, voi che fate spallucce, voi che approvate questo scempio dell’infanzia, dove avete seppellito le vostra coscienza?
E voi che usate la scuola per una grande sperimentazione di massa usando gli studenti a guisa di cavie da sottoporre a test rapidi, come alibi per mettere in isolamento migliaia di famiglie, con conseguenze disastrose sul piano economico e sociale, come fate a non provare orrore verso voi stessi?
E tutto questo pur nella consapevolezza che le scuole non sono un luogo di significativo contagio e che i bambini e i ragazzi sono i soggetti meno a rischio come attestato da una valanga di studi. Mi soffermo un attimo sulla patetica situazione locale: in prima battuta, il Sindaco di Cerveteri (quello che si vanta un giorno sì e l’altro pure che le scuole del suo Comune sono fantastiche grazie ai suoi interventi) e l’istituto Cena avevano ritenuto ammissibile piazzare i bambini dentro le tende.
Per fortuna i genitori, per un attimo destatisi dal letargo, si sono infuriati e la cosa è decaduta. Poi, a distanza di due giorni dalla prima campanella, nella suddetta scuola, i bagni non funzionano: in 6 mesi di tempo non è stato fatto un controllo?
Nel frattempo uno studente è finito in ospedale cadendo sulle strisce scivolose del percorso anti covid e in un’aula delle medie di Cerenova ci piove dentro. Alla faccia della sicurezza! Dulcis in fundo, sempre alla Cena, si ha l’ardire di costringere i bambini ad indossare le mascherine per 6/8 ore al giorno, nella totale ignoranza dei rischi sanitari fisici e psicologici ad oggi inesplorati. Come ultimo delirio, segnalo che al Mattei è stata aperta la caccia allo studente asintomatico tramite tampone nasale “rapido”, all’interno dell’istituto stesso, oramai avviato, come il resto delle scuole d’Italia, a diventare un luogo deputato al controllo delle masse e alla repressione della libertà individuale più che alla formazione e all’istruzione. E non ha importanza che il test sia su base volontaria: basterà un solo positivo per condannare agli arresti domiciliari un’intera classe di innocenti.
Ma voi zelanti presidi ed insegnanti, più realisti del re, che – dismessa la veste di Magister ed indossata la divisa da gendarme – trattate gli studenti come potenziali untori, che redarguite il bambino che condivide la sua merenda con l’amico, che vietate la vicinanza e gli scambi di matite, come fate ogni mattina a guardarvi allo specchio? E quando vi guardate e vi autoassolvete nascondendovi dietro agli ordini impartiti dal Ministero della Paura, non intravedete in tale vostra abnegazione ai diktat paranoici del Regime Sanitario, un’inquietante ricorso storico? Al male assoluto ci si arriva a poco a poco, ubbidendo banalmente alle regole, di giorno in giorno sempre più folli. Non mi interessa che siate dispiaciuti. NON DOVETE COLLABORARE! Come dice Blaise Pascal: “È dall’uomo stesso che discendono il bene e il male, ed è arbitrio dell’uomo scegliere quale sentiero intraprendere”.

In tale drammatico baratro delle coscienze, esistono infatti delle meravigliose eccezioni, tra cui alcune eclatanti come l’impavida preside di Amalfi, Solange Hutter, ed altre che si muovono lontano dai riflettori: si tratta di una minoranza silenziosa e coraggiosa di docenti e dirigenti che, disobbedendo alle regole e rischiando in prima persona, ha deciso di restare accanto ai loro studenti per tentare di salvarli dal processo di disumanizzazione in atto. A costoro, a questi eroi ed eroine, a questi Giusti, dico grazie: chi salva un bambino salva il mondo intero.
Miriam Alborghetti