Scuola: “Chi tardi arriva, male alloggia” 

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L’organizzazione viaggi nell’istituto Sandro Pertini di Ladispoli 

Da una nota inviata dalle famiglie degli studenti che frequentano l’istituto Sandro Pertini di Ladispoli, veniamo a sapere della problematica sorta in questi giorni nel liceo, inerente alle gite scolastiche 2022. Non tutte le classi possono usufruire di tale attività didattica e ludica per la mancanza di adesione da parte dei professori accompagnatori. Il numero dei docenti disponibili non copre tutte le classi. “Non ci sono obblighi per i professori (ma lo sappiamo tutti questo)” afferma una mamma chiedendo di trovare una soluzione prima di dire a buona parte degli studenti – tra cui il figlio – voi non partite!
Una richiesta di chiarimenti giunge dai rappresentanti di classe e riguarda il criterio di scelta utilizzato per decidere quali classi sì e quali no. La nota: “Abbiamo affrontato l’argomento anche nel gruppo dei rappresentanti di classe affinché ci sia la giusta attenzione e la stessa equità per ognuno dei nostri ragazzi all’interno del percorso scolastico. Infine, rivolgendoci alla dirigente scolastica, invitiamo al dialogo ritenendo che il Pertini, al pari di altri istituti in tutta Italia che fanno dei viaggi d’istruzione e attività un vanto, possa e debba assicurare ai suoi iscritti la massima trasparenza, per questo poniamo i seguenti quesiti: chi sceglie di accompagnare gli studenti nelle gite, in che modo viene registrato? Esiste un gruppo viaggi che raccoglie i nominativi?
In che periodo dell’anno si affronta il tema? Viene indetta una riunione?
Vorrei capire – scrive la rappresentante di classe – per non incorrere in nuove problematiche e soprattutto auspicando per il futuro, al di là di ciò che è legittimo, una convivenza piacevole basata sul rispetto degli altri. La mia esperienza in merito alla classe che rappresento finora è la seguente: due anni di richieste per viaggi o gite in ogni consiglio di classe e colloquio professori per ritrovarmi ad ascoltare che almeno quattro o cinque dei docenti della mia classe hanno scelto di andare in gita accordandosi con dei minori a cui avevano dato disponibilità verbalmente, prima che chiedessero altre classi. Comportamento alquanto insolito, quello di lasciare ai minori la richiesta di accompagno invece che un’organizzazione da parte della scuola che decide e gestisce le offerte con le richieste. Chiedo maggiore trasparenza e correttezza per tutti gli alunni che quest’anno, a causa di questa abitudine (lasciare al caso e non gestire dall’alto), non andranno in gita. E non perché non lo meritino ma perché vige la legge del più forte a discapito del più timido. Per la prima volta mi ritrovo in un liceo, dove non esiste sorteggio ma “chi arriva primo si veste”.
Le mie proposte: che si vada a sorteggio con le risorse che si hanno a disposizione, che si organizzino gite a prezzi calmierati con accompagnatori esterni o genitori, senza dare responsabilità alla scuola e laddove non ci sono accompagnatori, che le classi vadano a turnazioni, che non ci siano simpatie o antipatie verso classi e alunni, che tutti siano uguali davanti a doveri e diritti. Saranno i cittadini di domani e la scuola non può insegnare loro che la vita è basata sulla fortuna, sulla furbizia. Se una classe è andata quest’anno, non andrà il prossimo” conclude, informando di aver richiesto un incontro con l’intento di disporre i punti di attenzione per i prossimi anni: che a dicembre ci siano già i nomi degli accompagnatori e che si dia la precedenza a chi non è partito nel 2022. 

Va detto, come ricorda anche l’istituto, che i professori non sono obbligati ad accompagnare i ragazzi, e va compreso chi, anche a fronte della recente situazione sanitaria, non si rende disponibile.  É altresì vero, che coloro che si offrono come accompagnatori, nel preferire una classe piuttosto di un’altra, mettono in atto un comportamento quantomeno discutibile. Augurandoci un lieto fine alla vicenda, restiamo disponibili per una eventuale replica.