Scuola, alla Melone il modulo PON “ProgetTiAmo”

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Si è appena concluso alla “Melone” il modulo PON “ProgetTiAmo” con il quale la nostra scuola ha voluto potenziare le competenze degli studenti nelle discipline STEM (Scienze, Tecnologia, Ingegneria e Matematica).

Il potenziamento dell’apprendimento delle discipline STEM costituisce ormai una priorità dei sistemi educativi a livello globale per educare le studentesse e gli studenti alla padronanza dagli strumenti scientifici e tecnologici, ma soprattutto per una comprensione più ampia del presente e per fare scelte consapevoli guardando al futuro. Le attività didattiche, pianificate dal prof. Massimo Malerba, coadiuvato dalla Prof.ssa Pina Ruggiero, sono state svolte in contesti di apprendimento coinvolgenti e motivanti più vicini agli interessi dei ragazzi, attraverso attività laboratoriali in cui la creatività è stata la chiave per costruire la conoscenza.

La progettazione è stata il fulcro intorno a cui si è sviluppato l’intero modulo: i ragazzi, partendo da attività ludiche e di sfida, si sono prima cimentati alla costruzione della “marshmallow tower” per passare, dopo aver appreso le nozioni di base sui carichi e sulle forze, alla progettazione vera e propria con l’attività “Spaghetti Bridges” in cui gli studenti, divisi in gruppi, hanno dovuto progettare e costruire un ponte fatto di spaghetti che avesse una luce netta di 60 cm e che fosse in grado di sopportare un determinato carico per un determinato arco di tempo.

L’ultima sfida è stata progettare una cupola geodetica di dimensioni tali da contenere tutti i 21 studenti coinvolti nel modulo, quindi con un’altezza di almeno 2,5 metri ed una superficie interna di circa 27 metri quadrati. La cupola è stata realizzata utilizzando canne raccolte a Torre Flavia, opportunamente tagliate e montate seguendo il progetto che avevano precedentemente realizzato, utilizzando un software di progettazione.

Il PON si è concluso con una passeggiata nella Città Eterna alla ricerca della matematica che si cela dietro i monumenti della capitale, dalla meridiana della chiesa di Santa Maria degli Angeli, alla geometria del Pantheon e del colonnato del Bernini.

Nel laboratorio si impara “facendo” e il ruolo del docente è quello di mediatore e facilitatore, aiutando lo studente a costruire la propria conoscenza attraverso una didattica attiva. In questo tipo di attività ogni alunna e alunno ha trovato la sua collocazione e il suo ruolo.

In un contesto meno formale, svincolato dalla lezione frontale, è stata agevolata l’inclusione degli alunni; tutti sono stati coinvolti in egual misura concedendo ampio spazio alla loro curiosità, fondamentale per conoscere e imparare, e alla possibilità di mettersi in gioco.

Le attività laboratoriali hanno avuto come scopo quello di facilitare il raggiungimento delle competenze previste nelle Indicazioni Nazionali e delle competenze chiave per l’apprendimento permanente definite dal Parlamento europeo e dal consiglio dell’Unione europea (Raccomandazioni del 18 dicembre 2006) da quelle matematiche a quelle di base in scienza e tecnologia, ma anche imparare ad imparare e favorire lo spirito di iniziativa.

Prof. Massimo Malerba