AZZOLINA: “CAPISCO I RAGAZZI, SAREI ANCH’IO ARRABBIATA”
L’11 gennaio 2020 la Rete degli studenti medi del Lazio è stata promotrice di una protesta contro il governo, ha chiesto a tutti di astenersi dalla didattica a distanza per un giorno. Ad accendere ulteriormente gli animi la scelta di Nicola Zingaretti, la Regione Lazio ha posticipato al 18 gennaio il rientro in presenza degli studenti delle superiori.
Scelta non condivisa neppure dalla ministra Azzolina, che li voleva in aula fin dal 7.”Capisco i ragazzi: il diritto all’istruzione è essenziale, sarei anch’io arrabbiata. Io ho il dovere di dire loro che il governo ha fatto tutto quello che doveva per il rientro a scuola”.
Un’ammissione di fallimento il messaggio rilasciato dalla ministra nel rimarcare che “nelle regioni a fascia gialla tutto è aperto tranne la scuola superiore e questo creerà profonde cicatrici ragazzi hanno bisogno di sfogare la loro socialità. Sono molto preoccupata, oggi la Dad non può più funzionare, c’è un black out della socialità, i ragazzi sono arrabbiati, disorientati e sono preoccupata per il deflagrare della dispersione scolastica”.
Impossibile dire quanti siano stati gli studenti che hanno aderito alla protesta per chiedere di riaprire le scuole. Oltre al click, chi ha potuto è sceso in piazza. Ora basta! Gli studenti di Bracciano ed Anguillara si sono riuniti in Piazza IV Novembre, distanziati e con mascherine, un grande striscione bianco recitava “gli studenti ci sono, e voi?”. Interventi al megafono da parte dei responsabili della Rete degli Studenti medi e dei rappresentati degli studenti del Liceo Ignazio Vian prima e dell’ANPI e dei COBAS poi: rientro in sicurezza, trasporti sicuri, tracciamenti rapidi, sono alcune delle rivendicazioni portate avanti. “Pretendiamo che la scuola sia al centro del dibattito politico non come campo di scontro tra governo e opposizione, la vogliamo al centro del dibattito in modo tale che vengano ascoltati i bisogni e le necessità di noi ragazze e ragazzi. Il tempo è scaduto, Oggi ci siamo privati di un giorno di scuola per non esserne privati mai piu!” concludono. Anche i ragazzi del Liceo Sandro Pertini di Ladispoli hanno scioperato, non si sono collegati in DAD, ma in una classe virtuale creata dai rappresentanti d’Istituto, per discutere le problematiche, cercando di renderle il più possibile manifeste. Hanno aderito inoltre gli studenti di Civitavecchia, (Galileo Galilei, il Guglielmotti, il Marconi e il Baccelli) organizzando una rappresentanza in città. A Roma 400 ragazzi si sono dati appuntamento in viale Trastevere con striscioni, magafoni, bandiere e fumogeni per manifestare sotto il Ministero dell’Istruzione e per farsi ricevere in Prefettura. Sostenuti da genitori e docenti gli studenti italiani non si arrendono.