SCIOPERO GLOBALE PRO CLIMA – FRIDAYS FOR FUTURE

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Ridurre i consumi d’acqua, spegnere le luci, fare la differenziata, riciclare abiti e oggetti, acquistare a KM0. Questi i gesti di ogni giorno che possono ridurre l’inquinamento. E farci anche risparmiare

Il movimento dei giovani per il clima Fridays For Future, ispirato dalla 16enne svedese Greta Thunberg, torna in piazza in 180 città italiane e 27 Paesi nel mondo, per il terzo sciopero globale del clima dopo quelli del 15 marzo e del 24 maggio scorso. I cortei sono partiti attorno alle 10, sfilando per le vie del centro delle diverse città, e termineranno con un comizio collettivo finale: da Milano a Torino, da Napoli a Roma, migliaia di giovani hanno scandito i loro slogan contro l’inquinamento: «Considerando che a Roma ora sono circa 200 mila, a Milano anche, la stima del numero totale in Italia è di oltre un milione di persone», ha dichiarato Gianfranco Mascia di Friday for Future. Lo sciopero di venerdì arriva alla fine della #WeekForFuture, la settimana di manifestazioni per il clima indetta da «Fridays For Future» in tutto il mondo, cominciata venerdì 20 settembre, che — secondo gli organizzatori — hanno coinvolto 4 milioni di persone in tutto.

Greta in Canada
Thunberg è alla testa del corteo a Montreal, dove i leader del trasporto aereo delle Nazioni Unite si stanno radunando per discutere degli obiettivi sulle emissioni.«La Nuova Zelanda apre la strada al secondo venerdì di #WeekForFuture. Le prime informazioni ci parlano di 170mila persone in piazza solo lì per lo sciopero per il clima, il 3,5% della popolazione. Buona fortuna a tutti quelli che protestano in tutto il mondo. Il cambiamento sta arrivando!!», ha scritto su Twitter Thunberg, promotrice delle proteste.

«A Milano in 150mila»
Piazza della Repubblica a Roma si è riempita di migliaia di ragazzi che hanno sfilato dietro manifesti e striscioni, molti dei quali in inglese, che denunciano l’emergenza ambientale. A Torino il corteo è partito da piazza Statuto: «Il protocollo di Kyoto non è un film erotico giapponese», «Ci avete rotto i polmoni», «Proteggi la tua casa» sono alcuni dei cartelli esposti. A Milano, invece, il corteo ha scandito in coro «Milano presente, è in piazza per l’ambiente», manifestando per sollecitare politiche contro i cambiamenti climatici. Sono «150mila» i manifestanti che a Milano stanno prendendo parte al corteo del movimento dei giovani per il clima Fridays For Future, secondo un portavoce del FFF. Tensione al corteo degli studenti a Palermo, invece, dove un gruppo di una trentina di giovani, vestiti tutti di nero, ha cercato di spezzare in due il corteo all’altezza dell’ex palazzo del Msi. Oltre 10mila i giovani in piazza a Firenze, uniti dallo slogan: «Il pianeta è nostro e ce lo riprendiamo, i partiti in piazza non li vogliamo». A Napoliil corteo dei ragazzi, lungo più di un chilometro, ha dovuto cambiare il luogo del concentramento finale: piazza Dante, infatti, è stata ritenuta insufficiente dagli organizzatori alla luce delle presenze, oltre 100mila. A Bologna, invece, gli organizzatori hanno lanciato un appello sui social: «Niente simboli politici, bisogna essere in tanti». E a Bolzano un gruppo di giovani ha attuato una forma di protesta silenziosa, raccogliendo mozziconi nelle strade.

Gli studenti: «Serve un piano di riconversione ecologica»
Come Rete degli Studenti Medi e Unione degli Universitari «siamo scesi in piazza in tutte le città al fianco di Fridays For Future, consapevoli che la sostenibilità ambientale deve partire dai luoghi del sapere e della conoscenza, dalle scuole alle università», ricorda Federico Allegretti, coordinatore nazionale della Rete degli Studenti Medi. «Dobbiamo radicalmente cambiare le politiche su tutti i livelli, dalla singola scuola o università alla città, dal nostro Paese al mondo intero», continua Enrico Gulluni, coordinatore nazionale dell’Unione degli Universitari.

Fioramonti: «I giovani possono fare la differenza»
«Oggi ho la fortuna di avere un ruolo apicale nell’istruzione quindi mi batterò per migliorare la realtà delle scuole italiane nella convinzione che salvaguardare l’ambiente non sia solo giusto dal punto di vista morale ma anche intelligente ed efficiente dal punto di vista del progresso, perché chi spreca una risorsa che ha a disposizione è semplicemente più stupido degli altri», ha detto il neo ministro dell’Istruzione, Lorenzo Fioramonti. «Dobbiamo far appassionare i ragazzi ai mestieri del futuro che non sono l’informatica per fare i soldi ma per aiutare il pianeta e mettere l’intelligenza artificiale al servizio di queste cause. È la vostra generazione che può fare la differenza e gli insegnanti che oggi sono qui sono i grandi eroi di questo passaggio che devono avere il coraggio di fare questo passo in più verso il futuro», ha concluso.

Mi.Al