La Marina di Israele nacque a S.Marinella nel 1934. La storia di via Michele Di Veroli. Le poesie di Guirillo Camboni per il suo amico morto nei campi di sterminio.
Per la Giornata della Memoria il prof. Livio Spinelli è stato intervistato dalla più importante rivista ebraica di Svezia dove ricorda gli eventi straordinari a partire dal 1934 quando giunsero da tutta Europa a S.Marinella nella villa del Generale Guido Aronne Mendes i primi cadetti ebrei ammessi a frequentare la Scuola Marittima di Civitavecchia, dove furono oltre 300 a diplomarsi finchè nel maggio del 1938, con l’arrivo di Hitler a Santa Marinella in occasione delle grandi manovre militari e le successive leggi razziali la loro frequentazione si interruppe.
Con la nascita dello Stato di Israele questi cadetti formarono il primo nucleo della attuale Marina Militare, Mercantile e Peschereccia. Le leggi razziali misero a rischio anche il Gen. Mendes e la sua famiglia, e in quel frangente venne loro in aiuto il Cardinal Eugenio Pacelli futuro Papa Pio XII, in fatti i due erano amici fin dai tempi della scuola, che forni loro dei passaporti vaticani per riparare in Svizzera e da li raggiungere Israele. Il dott. Silvio Caratelli già Sindaco di S.Marinella come suo primo atto fece intitolare una Via di S.Marinella a Michele Di Veroli, un ragazzo di 15 anni, la più giovane vittima delle Fosse Ardeatine, di cui Silvio era amico di famiglia.
C’è poi una bella poesia del cittadino santamarinellese Guirillo Camboni dedicata al suo amico ebreo Lupetto, scomparso nei campi di concentramento. Tutte queste vicende e le loro immagini – dice il prof. Spinelli – sono narrate in tutti i particolari nei miei libri:“Il Sionismo in Italia e nella politica estera fascista” e “Il nostro concittadino Eugenio Pacelli Papa Pio XII” .
Giornata della Memoria
PER NON DIMENTICARE … 16 OTTOBRE 1943
Un tran tran di ferraglie
su un binario rovente
un lamento disumano di tanta gente
presi nel sonno con armi alla mano
spinti nei vagoni verso un triste destino lontano,
vecchi e innocenti
bambini morenti di stenti
in campi di gelo, torture inumane nei forni roventi
ne acqua, ne pane.
Intere famiglie si son tanto amate
bruciate
nei forni non son più tornate
in questo mondo invocate la pace
non conoscete i destini tutto tace:
i nutron di odio
in tutto è presente la gente
che muore nessuno sa niente
o’ giovani d’oggi cercate d’amare
tornate ai ricordi di un tempo più in la
non vi distraete dalla Shoah
amatevi tutti che Dio ci guida
la pace del mondo la pace è la vita
che a tutti appartiene
vissuta in amore
nel bene
col cuore.
Guirillo Camboni