“SANTA MARINELLA É SOTTO ATTACCO: BISOGNA REAGIRE”

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Santa Marinella

L’opinione di Il Paese che vorrei: “La città nelle mani dei privati”.

Approfittando dell’impossibilità dei cittadini di incontrarsi, discutere, opporsi, per via dell’epidemia in corso, il Sindaco mette in atto una aggressione nei confronti dei beni comuni e del nostro futuro.

È un’offensiva che mira a sottrarre opportunità strategiche per consegnarle nelle mani dell’imprenditoria privata estranea alla nostra comunità, indifferente alle nostre esigenze sociali ed economiche, attratta solo dalla prospettiva di fare affari, in assenza di rischio d’impresa. A favorire questo saccheggio è proprio il Sindaco che con la complicità di una maggioranza insensibile quanto colpevole, sta cercando di condannarci a un destino di perenne crisi economica,

Avremmo potuto realizzare parcheggi a pagamento pubblici mantenendo un congruo numero di aree gratuite, doverosamente esentando pendolari e residenti, per assicurare giustizia sociale e investimenti sulla mobilità. Il piano del Sindaco prevede invece parcheggi a pagamento ovunque, gestiti dal privato, che garantiranno incassi all’imprenditore prescelto per i prossimi 10 anni.

Un finanziamento regionale a fondo perduto ci consentirebbe di ristrutturare e riqualificare la Passeggiata mantenendola nella disponibilità del Comune. Il bando viene ignorato, il Sindaco preferisce ricorrere a un project financing che consegnerà lo stabilimento “Perla del Tirreno” nelle mani di un privato che lo gestirà per 20 anni, facendo perdere al Comune circa 5 milioni di euro.

Sul Cimitero comunale, un’emergenza costruita a tavolino si presta a consegnare la struttura, per 20 o 30 anni, a un altro imprenditore che costruirà migliaia di loculi, inutili per noi ma fondamentali al business, destinato a soddisfare la richiesta di persone non residenti. Questo “turismo cimiteriale” sottrarrà alle casse comunali i corrispettivi per le concessioni, circa 160.000 euro all’anno.

La riqualificazione dell’area di Largo Gentilucci ci permetterebbe di rilanciare le attività commerciali del centro cittadino. Il Sindaco, invece, rispolvera un vecchio project financing sull’ex fungo: 3 piani interrati di parcheggi con costi di manutenzione insostenibili, ammortizzati però dalla realizzazione di un centro commerciale; una speculazione che indebolirà ulteriormente il nostro sistema commerciale per favorire gli interessi del costruttore che lo realizzerà.

La farmacia comunale è abbandonata a se stessa, senza controllo e senza un piano di corretta gestione. Possibile che uno degli l’esercizi commerciali più remunerativi, nelle mani della nostra amministrazione, si trasformi in un’attività in perdita? Ma ecco pronto l’ingresso di un privato che, senza alcun rischio d’impresa, “salverebbe” la struttura, facendo funzionare ciò che già c’è e intascando i proventi magicamente creati.

E il bello è che tutti i soldi che non incasseremo, tutte le opportunità che non avremo più, tutto il patrimonio che perderemo, il Sindaco lo chiama “sviluppo”. Ma in questa trappola che sacrifica le potenzialità del nostro Paese, ci siamo già cascati. Acqua, infrastrutture, aziende, comunicazioni, trasporti, sanità, sono solo alcune delle risorse un tempo pubbliche che abbiamo ceduto all’interesse privato in nome di un presunto “sviluppo” che invece impoverisce i cittadini, deprezza il lavoro e sottrae risorse alla collettività.

Almeno nel nostro Comune, diciamo basta.

Il Paese che vorrei