Salute del seno tra genetica e psiche

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PARTE I: L’ORGANO TESTIMONE DI MOLTI DISAGI FEMMINILI

Monique Bert – Naturopata

Freud ha sbagliato tutto. Non ho mai incontrato una donna che soffrisse di invidia del pene, ma sicuramente ho visto un sacco di uomini soffrire di invidia del seno. (Norman Shealy)
Il mondo occidentale moderno è ossessionato dal seno. E tale ossessione trova conferma nel numero crescente di interventi di chirurgia estetica volti a trasformare l’aspetto e le dimensione di questo organo secondo un determinato ideale di turgore e di abbondanza. In base ISAPS 2017 Global Statistics la mastoplastica additiva è la procedura cosmetica più popolare al mondo. La maggior parte delle persone che decide di sottoporsi a questo tipo di intervento sono giovani donne tra i 30 e i 39 anni.
Nello stesso tempo però, negli ultimi decenni, il seno è divenuto luogo di malattie gravi – un tempo pressoché sconosciute – che in Italia colpiscono una donna su otto nell’arco della vita. In siffatta situazione alcune domande corrono d’obbligo: quanto incide la genetica sulla salute del seno? Quanto lo stile di vita e l’alimentazione? E quanto influiscono i nostri pensieri ed il nostro modo di relazionarci con noi stesse, con il nostro corpo e con gli altri? A queste domande risponde la naturopata Monica Bertoletti, alias Monique Bert, ideatrice del gruppo Fb Medicina Evolutiva Naturopatia e Detox e coautrice di Tiroide Approccio Evolutivo, gruppo fb creato dal dr Andrea Luchi.
“In una cultura in cui le donne sono allevate a suon di Barbie, concorsi di bellezza sul genere Le veline e imbottite di ormoni fin da piccole, con quantità immense di latticini e carne bovina di qualità pessima, non stupisce che il seno, una parte anatomica pregna di significati fisici e metaforici, sia la parte del corpo che si rende testimone di molti disagi femminili: il seno è la metafora fisica del donare e ricevere ed è spesso teatro di malattia, oggigiorno sempre di più”.
CARCINOMI DUTTALI IN AUMENTO: SEGNO DI SQUILIBRIO
“Attualmente, i carcinomi duttali in situ, una forma iniziale di tumore che si sviluppa nella parete dei dotti galattofori, sono numericamente cresciuti di sei volte in dieci anni. E’ un dato raccapricciante.
Il carcinoma duttale in situ è un tumore in fase iniziale: infatti è ben documentato che la maggior parte delle donne con carcinoma duttale in situ non sviluppa un cancro invasivo. Questo tipo di diagnosi è aumentata drammaticamente dal 1983 in poi, a causa della mammografia di massa. Ma mentre l’individuazione precoce di un cancro invasivo è vantaggiosa, non si conosce al momento il valore dell’individuazione dei carcinomi duttali e mentre i chirurghi tendono a raccomandare l’intervento, altri medici a volte preferiscono aspettare e tenere la situazione sotto controllo.
Attualmente, nei paesi industrializzati, il cancro al seno è la causa principale di morte tra le donne tra i 40 e i 55 anni. Questo dato non deve spaventarci, è semplicemente un chiaro segnale di uno SQUILIBRIO in atto. Vale la pena di ricordare che le malattie cardiovascolari, incluse quelle conseguenti al diabete e all’obesità, uccidono una quantità almeno sei volte maggiore di donne rispetto al cancro alla mammella e anche il cancro ai polmoni è responsabile di un equivalente numero di decessi.
GENETICA O STILE DI VITA?
Béliveau, una delle massime autorità mondiali sul cancro, afferma con granitica e documentata scientifica certezza che i cambiamenti negativi nello stile di vita, soprattutto alimentari, ma anche utilizzo di tabacco, alcool, esposizione non protetta a raggi UV, mancanza di movimento fisico, amplificano con sorprendente rapidità l’incidenza della malattia cancro, influenzando la funzione dei geni anomali presenti nei tumori microscopici, che tutti potremmo avere fin dalla nascita, risvegliando i tumori latenti per accelerarne la progressione verso stadi più avanzati.
Così, l’interazione fra i geni e le abitudini di vita anche di individui portatori di geni difettosi che li predispongono a contrarre tumori, come le donne che nascono con un gene BRCA1 o BRCA2 mutato, porta a concludere che anche in presenza di una predisposizione genetica grave, lo STILE DI VITA, ALIMENTAZIONE in primis, rimane il fattore che esercita la maggiore influenza sul rischio di ammalarsi. La genetica è soltanto uno dei fattori in gioco come possibile causa di malattia.
LA DIMENSIONE PSICOSOMATICA
Da un punto di vista psicosomatico qualsiasi patologia legata al seno, incluso il cancro, è spesso un invito chiaro e forte del corpo a prendersi cura di sé, sul serio, personalmente e ha una maggiore incidenza in donne con problemi legati alla difficoltà a stabilire relazioni soddisfacenti, sovente sono relazioni di dipendenza emotiva, che ripropongono lo stesso schema di dipendenza del passato.
Frequentemente perdura finché la donna non affronta una ferita culturale più profonda, legata alla sensazione di sfruttamento: il seno è il bene che diamo agli altri, un seno rigoglioso rappresenta questo per la psicosomatica, un seno malato è un seno depauperato dalla possibilità di dare un bene vero, ossia di vivere una relazione autentica ed equilibrata.
Se l’aspetto relazionale e psicoemozionale legato alla malattia non viene affrontato, mangiare bene, assumere integratori e praticare attività sportiva, potrebbe servire relativamente.
A volte la scelta è rimanere sulla zattera, durante un’alluvione e lasciare che il fiume conduca là dove deve, senza remare contro corrente, col rischio di annegare. Il corpo sta cercando di seguire il fiume, la corrente di una nuova vita, la malattia suggerisce questo: di andare oltre”.

a cura di Miriam Alborghetti