SALUTAMME BERSAGLIE’

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Il Ministero della Cultura e il Luce-Cinecittà rendono omaggio alla grande diva degli anni ruggenti, simbolo di emancipazione femminile. Al Festival di Venezia, la proiezione in anteprima mondiale di “Portrait of Gina” di Orson Welles, restaurato.

di Barbara Civinini

Eclettica e self made woman in tempi “insospettabili”, Gina Lollobrigida, all’anagrafe Luigia, classe 1927, scomparsa lo scorso gennaio, è rimasta nell’immaginario collettivo come Bersagliera, la popolana tutta cuore, bellezza e semplicità dei due film cult firmati da Luigi Comencini agli inizi degli anni 50. Oggi le rendono omaggio il Ministero della Cultura e l’Archivio Luce-Cinecittà con una mostra di oltre 120 scatti dedicata alle sue mille arti: “I mondi di Gina”, un tassello importante per comporre il profilo di quest’artista straordinaria. Luce e Cultura hanno raccolto una sorta di testamento spirituale che l’attrice aveva lasciato in un’intervista, quando aveva detto: “Vorrei essere ricordata soprattutto come artista e, perché no?, anche come attrice”. La mostra, realizzata nelle sale di Palazzo Poli, che si affaccia su Fontana di Trevi, a Roma, ripercorre tutta la sua vita, con le foto provenienti dall’Archivio Luce-Cinecittà, dal Centro Sperimentale di Cinematografia, dal Museo di Fotografia Contemporanea e da altri archivi.

Questa mostra vuole rendere omaggio a tutti i ‘Mondi di Gina’: non solo l’attrice, ma anche la fotografa, la scultrice, la viaggiatrice, ha dichiarato la Sottosegretaria di Stato alla Cultura Lucia Borgonzoni. Un simbolo di emancipazione e intraprendenza, una donna che attraverso l’arte si è saputa reinventare regalandosi nuove vite, che le hanno consentito di esprimersi a pieno e di raggiungere nelle arti figurative una caratura artistica impensabile, all’epoca, per una star del cinema internazionale, ha commentato.

Insomma, una personalità fiera ed eclettica che l’ha resa una figura esemplare proprio nel senso letterale della parola, ha sottolineato la Presidente di Cinecittà, Chiara Sbarigia. Una donna contemporanea, dalle mille sfaccettature e dalla creatività inesauribile, che ha sempre conservato il tratto indelebile di una curiosità infinita e di un grande entusiasmo. E l’entusiasmo è un linguaggio universale che tutti capiscono, ha detto. In esposizione non ci sono solo immagini ma anche gioielli favolosi e abiti di scena. Il presidente della Gattinoni, Stefano Dominella, racconta nel catalogo della mostra, come gli abiti realizzati per lei della Maison in stile impero, dopo che aveva girato “Venere imperiale”, lanciarono lo “stile Lollobrigida”.

“I mondi di Gina” rientra in un progetto più ampio che comprende una seconda esposizione fotografica e la presentazione di un premio dedicato ai giovani talenti. Il Festival del Cinema di Venezia, che si svolgerà a settembre, le dedicherà la preapertura, con la proiezione in prima mondiale, in versione restaurata per l’occasione, di due pellicole importanti: “Portrait of Gina” (1958) di Orson Welles, un episodio pilota di una serie televisiva della rete americana Abc, mai completata, su “persone e luoghi”, rimasto inedito fino al 1986, e “La provinciale” (1953) di Mario Soldati, tratto dall’omonimo romanzo di Alberto Moravia. La mostra si potrà visitare sino all’8 ottobre.