Intervista a Viviana Toniolo.
di Mara Fux
Aria di festa al Teatro Vittoria dove la Cooperativa Attori&Tecnici soffia a pieni polmoni sulle 40 candeline degli altrettanti anni di repliche di “RUMORI FUORI SCENA” l’esilarante commedia di Michael Frayn che anche quest’anno da Natale fino al 21 gennaio 2024 delizierà gli spettatori, continuando a confermarsi un caso assai raro di successo.
Portato in scena in Italia per la prima volta nel 1983 da un temerario Attilio Corsini ben poco convinto che il pubblico italiano si lasciasse coinvolgere dal sottilissimo humor inglese della commedia, la piece è un tale esempio di comicità nel suo susseguirsi di equivoci e gag che l’adattamento non ha mai visto nel tempo alcuna variazione: costumi, scene, luci e quant’altro, sono gli stessi pensati da Corsini per gli attori della “sua” Attori&Tecnici che ad oggi ancora la interpreta capitanata dalla bravissima Viviana Toniolo, direttrice artistica della Cooperativa oltre che socia fondatrice della cooperativa.
È vero o no che Attilio non era pienamente convinto di “Rumori fuori scena”?
Beh diciamo che se non ci fossi stata io non ci sarebbe stato nessun Rumori, ma non perché la commedia non gli piacesse, tutt’altro, era piaciuta tantissimo ad entrambi; lo rendeva perplesso quel sapore di humoringlese che temeva non venisse colto dal nostro pubblico. Ma non era il solo a vederla così, in compagnia questo lo pensavano un po’ tutti tranne io e Gerolamo Alchieri che sostenevamo che la comicità è comicità e basta.
Fammi capire: come sono andate le cose?
Avevamo appena terminato la stagione con “i due sergenti, serata d’onore all’antica italiana” un lavoro che ci aveva portato un bel successo, una commedia piena di brio ma anche di una certa poesia, ed eravamo quindi alla ricerca di qualcosa da proporre nella nuova stagione, un testo che fosse dello stesso genere, sempre del tipo teatro nel teatro. Parlandone una sera con un’amica giornalista dell’Espresso, lei raccontò di aver visto a Londra una commedia di Frayn davvero originale e ci suggerì di andare a vederla. Noi cogliemmo il suggerimento, andammo a vederla a Londra e il giorno dopo avevamo i diritti.
Avete iniziato a lavorarci da subito?
Si,quando abbiamo comperato i diritti doveva essere estate perché poi abbiamo debuttato a Pistoia e a dicembre del 1983 siamo entrati al Flaiano per farvi il capodanno prima di partire per una tournée italiana.
Al Vittoria quando siete arrivati?
Nell’86, quando lo abbiamo preso, ma prima di debuttare abbiamo dovuto fare tanti lavoretti perché la sala era malmessa, in pratica era un cinema dismesso, molto grande ma dove mancava tutto nonostante negli anni precedenti la guerra fosse già un teatro di varietà, anche molto importante ove erano passati grandi artisti.
Torniamo a Rumori: te sei l’unica che ha mantenuto lo stesso ruolo nel tempo. È quello che avevi desiderato di interpretare quando la vedesti a Londra?
Io in realtà avrei tanto voluto fare il ruolo della “svampita” e all’inizio sembrava proprio che me lo lasciassero interpretare ma poi Attilio e Filippo Ottoni, il traduttore, hanno detto che per me sarebbe stato meglio quello della governante, e così è andata.
E non ne sei contenta? Il tuo è…l’unico personaggio che non è mai stato soggetto a sostituzioni!
E’ vero, se avessi fatto la svampita prima o poi mi avrebbero dovuta sostituire come è avvenuto alla fine con Annalisa Di Nola. Però cerca di capirlo: dopo 40 anni dello stesso ruolo io sarei anche un pochino stufa, no?
È un tuo diritto: io mi meraviglio che dopo tutti questi anni tu ancora vada alle prove!
Le prove sono necessarie, il cervello ha bisogno di provare anche perché quando un ruolo finisce, il cervello se ne libera e lo manda via sennò a metter solo dentro impazzisci; quindi lasci andare e per riprendere il personaggio devi ristudiare il ruolo.
La leggenda vuole che sia solo la Attori&Tecnici a detenere i diritti del testo, è così?
È stato così fino a pochi anni fa poi gli agenti di Frayn hanno iniziato a concederli e tante compagnie hanno iniziato ad allestire Rumori anche se, a parere del pubblico, non hanno mai raggiunto il nostro successo.
A cosa lo attribuisci? Se migliaia di persone tornano ogni anno a vedervi portando amici, parenti, figli, nipoti, un segreto ci sarà!
Non credo sia proprio un segreto, noi siamo gli unici che ne hanno fatto un meccanismo perfetto, Rumori è uno spettacolo fatto di pulizia, ritmo, energia se manca o si esagera su uno qualsiasi di questi punti, come diceva Attilio, “è solo una farsaccia!” Prendi ad esempio il personaggio di Brooke, la svampita: il suo “come?” richiede massima precisione, se aggiungi o togli o infili qualcosa di tuo crolla.
Come avete festeggiato le 40 candeline?
Nella migliore delle maniere: in palcoscenico con il pubblico e invitando come ospiti d’onore tutti gli attori che nel tempo si sono avvicendati nei ruoli di quelli che oggi sono in scena; al termine dei discorsi e delle presentazioni un enorme buffet ove qualsiasi pietanza aveva forma di “sardina”. Ma questa è una sottigliezza che solo chi conosce lo spettacolo può comprendere!
di Chiara Spinato