Come esporsi ai raggi solari senza invecchiare la pelle?
Tempo di mare e di relax in spiaggia, facendo il pieno – grazie all’esposizione di tutto il corpo ai raggi solari – della preziosissima vitamina D, indispensabile per la nostra salute. Ma non è tutto oro quel che luce ed il rovescio della medaglia non è per nulla piacevole: il sole invecchia la pelle!!! Cosa fare dunque? Come godere appieno dei benefici della luce, senza ritrovarsi, a fine stagione, rugose ed avvizzite come prugne secche? Questo sarà uno dei molteplici argomenti trattati in un libro sulla salute femminile, di prossima uscita, scritto dalla naturopata Monica Bertoletti, (alias Monique Bert, ideatrice del gruppo fb Medicina Evolutiva, Naturopatia e Detox e coautrice Tiroide Approccio Evolutivo, gruppo fb creato dal dr Andrea Luchi) in collaborazione con la ginecologa dr.ssa Roberta Raffelli.
RUGHE: GENETICA O EPIGENETICA?
“E’ necessario fare una premessa: l’80% di rughe – spiega la naturopata – segni sul viso, macchie solari, pigmentazione irregolare e couperose è dovuto all’ambiente in cui viviamo e allo stile di vita che conduciamo, mentre solo il 20% è genetico. Questo dovrebbe farci capire quanto sia in nostro potere decidere se disporre di un ottimo aspetto a prescindere dall’età.
FOTOINVECCHIAMENTO, COS’È?
Un intervento mirato alla prevenzione della senescenza della pelle consiste certamente nell’evitare il più possibile quei fattori in grado di causare un invecchiamento precoce. Tra questi il più pericoloso è costituito dai raggi solari naturali e da quelli artificiali provenienti da lampade a ultravioletti, che – in caso di esposizione esagerata o errata – causano perdita di elasticità e comparsa di profondi solchi cutanei. I raggi UVA (ultravioletti A) sono i principali responsabili del fotoinvecchiamento, sebbene anche gli UVB (Ultravioletti B) facciano la loro parte. Questo accade perché gli UVA penetrano nella pelle più in profondità e alterano le cellule che producono collagene e fibroblasti. Esporsi alla luce solare attiva la formazione di radicali nella pelle; rimanerci in modo costante costringe la pelle a uno stato di continua leggera infiammazione.
COME ESPORSI?
Una giusta quantità di esposizione solare, proporzionale alla propria tipologia di pelle, (per aumentare la produzione di vitamina D, ridurre l’osteoporosi e innalzare la serotonina) è senz’altro consigliata senza rischi. D’estate bisogna esporsi al sole per 15-20’ senza protezione (anche non consecutivi, partendo, in via cautelativa, con 2 o 3 minuti alla volta, non di più), per la produzione di vitamina D. Per il resto del tempo occorre una protezione commisurata alle proprie esigenze, per i raggi UVA e UVB, ormai inserito nella maggior parte dei prodotti in commercio; si aumenti però tale fattore, se ci si espone al sole durante le vacanze, senza dimenticare di stendere la crema sul collo e sul dorso delle mani, che sono esposti continuamente come il viso e mettono in mostra più rapidamente gli effetti dell’invecchiamento.
PROTEZIONE SOLARE AL NATURALE
Nel mondo vegetale la funzione di protezione dai raggi solari è molto limitata e l’unico rimedio degno di nota è lo schermo vegetale del gamma–orizanolo, ottenuto dall’olio di germe e di crusca di riso. Possiede un potere filtrante inferiore ai più efficaci filtri di sintesi, ma è comunque paragonabile a quello di numerosi altri prodotti di comune impiego. È valido sia per gli UVA che UVB (parziale).
L’olio di semi di lampone ha un fattore di protezione importante, ma un costo decisamente elevato per usarlo ogni giorno su tutto il corpo.
Si possono addizionare di olio essenziale di semi di carota e di mirra, per potenziare l’effetto antisole!
Altri rimedi che presentano una blanda azione filtrante sono aloe, elicriso, camomilla, viola del pensiero e olio di sesamo. Se le sostanze chimiche contenute nei filtri irritano la pelle, è utile sapere che esistono numerosi filtri solari a base minerale (non sintetici): agiscono da schermi solari naturali, come il diossido di titanio o il diossido di zinco. Funzionano immediatamente, perché creano una barriera che resta in superficie e riduce il rischio di irritazione, risultando particolarmente adatti per le pelli sensibili. Agiscono riflettendo e disperdendo la luce e non vengono assorbiti dalla pelle. Fino a pochi anni fa il loro impiego era limitato a causa dell’evidente effetto biancastro, che faceva apparire la pelle coperta da uno strato simile alla cera. L’attuale tecnologia offre prodotti in cui le polveri sono rese molto fini e non alterano, se non in modo impercettibile, il colore naturale. E’ comunque opportuno usare un prodotto anche non ottimale negli ingredienti, ma proteggersi, che il contrario.
BERE PER IDRATARE LA PELLE
È infine molto importante, ricordarsi di bere moltissimo e di frequente per reidratare la pelle, in particolare se ci si è esposte per ore al sole.
Vi suggerisco di portarvi in spiaggia, dentro una bottiglia termica in acciaio o vetro, una bibita tutta naturale, con proprietà rinfrescanti, drenanti, digestive, carminative e rimineralizzanti. Preparate un infuso di MENTA e TULSI in 750 ml di acqua. Una volta raffreddato, aggiungete succo di limone, oppure 7 gocce di olio essenziale di limone, per drenare gli arti inferiori e supportare il fegato. In aggiunta, facoltativa, menta piperita in olio essenziale (7 gtt per 75 ml) se avete intestini dalla fermentazione facile (fenomeno più diffuso in estate, se ne soffrite). E sicuramente un tocco particolare lo danno 3 gtt di finocchio oe, se avete problematiche digestive legate allo stomaco. Non superate la quantità indicata. Se soffrite di ipotensione e malesseri legati alla tiroide (sia ipo che iper), potete aggiungere 150 gtt di Oligostrath, un integratore a base di estratto di plasmolisato di lievito, contenente oltre 60 sostanze vitali, a rapido assorbimento perlinguale, vitamine, aminoacidi, sali minerali, oligoelementi che favoriscono il metabolismo cellulare e tutti i processi catalitici. Oppure 2 cucchiaini di Alkaflor, integratore a base di sali minerali alcalinizzanti e fibre per l’equilibrio acido-base.
In ogni caso, prima di assumere qualsivoglia integratore – conclude Monica Bertoletti – consultate sempre il vostro medico curante, specie in presenza di patologie”.