Tra romani, e non, la nomea della Società ATAC è sempre più ridotta ai minimi termini.
Le linee sembrano non essere mai sufficienti e quelle poche presenti non assicurano un servizio continuativo e agevole per i cittadini. Al contrario del servizio di trasporti della Capitale, il fattore traffico intenso e il problema del parcheggio (strisce blu e soprattutto non a pagamento) è sempre una garanzia, motivo per il quale gli autobus e le metro, per non parlare di mezzi Cotral e treni, sono un elemento indispensabile per chi è costretto a spostarsi per le vie di Roma.
Ultimamente la situazione del trasporto pubblico sembra essere in costante declino, a partire dai mezzi che smettono di funzionare, costringendo i passeggeri a scendere e a trovare in fretta mezzi alternativi per proseguire i loro spostamenti, passando per esplosioni di autobus fotografati in fiamme fra le vie della Città, fino ad arrivare alle linee che vengono cancellate e ai problemi che riguardano i rapporti fra gli utenti e gli autisti: ci sono stati episodi di aggressioni molto violente nei confronti del personale ATAC, soprattutto durante la notte, ultimamente si è sentito parlare di un’aggressione violenta ad un controllore, colpita da un pugno in pieno viso da parte di una passeggera che in seguito ha tentato di darsi alla fuga; di atti osceni in luogo pubblico; episodi, se vogliamo anche divertenti proprio perché sfiorano il surreale, come uno dei fatti più recenti che vede come protagonista la linea periferica 982: un autista, durante il suo servizio ha caricato sul mezzo il suo scooter, facendo scendere tutti i passeggeri seduti al Capolinea Stazione Quattro Venti. A quel punto non era più lo scooter ad essere d’intralcio, ma i poveri passeggeri vittime delle circostanze.
Tra i problemi elencati, che coinvolgono la situazione del servizio trasporti di ATAC, troviamo anche i ricorrenti scioperi. L’ultimo, che risale al 24 febbraio di quest’anno: sono state chiuse le linee metro B e C, con qualche sospensione ha garantito un minimo servizio solo la linea A.
La sera del 20 settembre dell’anno appena trascorso siamo stati costretti a interfacciarci con l’episodio che vede come protagonista una baby gang della periferia romana scagliarsi contro un autista che li aveva rimproverati perché fumavano all’interno del mezzo, disturbavano i passeggeri e tiravano leve di emergenza, costringendo il mezzo a fermarsi. Gli scarsi, se non assenti, controlli durante i turni della sera hanno fatto sì che l’uomo alla guida ne uscisse con il setto nasale fratturato. Il personale non ha modo di difendersi da queste situazioni estreme: hanno solo la possibilità di premere un pulsante che allerta l’azienda in contemporanea all’accaduto, ma non richiede soccorso immediato e spesso e volentieri non funziona. Per protesta contro questa situazione è stato indetto uno sciopero dei trasporti di due ore per il giorno 26 settembre.
Fatto più recente risale alla sera del 24 febbraio 2020: la linea 710 prende fuoco in zona Portuense, altezza largo Gaetano La Loggia. Non ci sono stati feriti grazie al pronto intervento dei vigili del fuoco del Comando Provinciale di Roma, allertati immediatamente dall’autista. La zona è stata messa in sicurezza e la viabilità bloccata nell’area in questione.
Per parlare di questi eventi , che ormai sono diventati una consuetudine nella Capitale, è stata coniata una nuova parola: “flambus”, autobus in fiamme. Fatti che accadono in tutta Roma, non solo nella sua periferia, come nel 2018 alle 10 della mattina, in via del Tritone per la linea 63, in pieno centro storico, tanta paura, feriti e negozi e servizi rimasti chiusi.
Ma ci sono anche belle notizie. A marzo è prevista l’installazione alla stazione Termini della famosa macchinetta mangia-plastica, già presente nella metro C, per San Giovanni, nella metro A per Cipro e in quella B per la zona Piramide e di cui abbiamo ampiamente parlato agli esordi. In sette mesi sono state riciclate oltre due milioni e ottocento mila bottiglie di plastica. Il sindaco parla della nuova campagna ATAC “più ricicli, più viaggi” e grazie all’ottimo riscontro da parte degli utenti e al successo ricevuto la Raggi vuole moltiplicare le macchinette, installandone altre cinque con una capienza più importante.
Una novità di una portata eccezionale. Ricordiamo che ogni bottiglia ha un valore di 0,05 centesimi e, con un massimo di 30 bottiglie per ogni passeggero, si può acquistare un biglietto per una corsa in metro. Come funziona. Insomma qualcosa che sembra funzionare nel settore trasporti di Roma c’è e, nonostante una macchinetta sia stata già vandalizzata, questo progetto mira a unire la sostenibilità ambientale e quella della mobilità.
Flavia de Michetti