ROMA DA VIVERE: VILLA DORIA PAMPHILI

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Villa Pamphili

Conosciuta con l’appellativo di “il Cuore Verde di Monteverde” o del “Bel Respiro”, è il parco più grande di Roma.

di Flavia De Michetti

Con i suoi 180 ettari di estensione, la storica Villa Pamphili si sviluppa a triangolo fra via Aurelia Antica, via della Nocetta, via Vitellia, fino ad arrivare in prossimità di Porta di San Pancrazio.

23 Ottobre del 1630: Giacomo Rotolo vende, al principe Pamphilio Pamphili, una tenuta per quattromila scudi, che amplia e arricchisce fino al 1857. Nel 1644 avviene quello che sarà il momento più importante per questa nobile famiglia: in questo stesso anno infatti, il Cardinale Giovanni Battista Pamphili diviene Pontefice con il nome di Innocenzo X, che, da quel momento in poi, sostiene l’edificazione di opere e monumenti che potessero dare maggior prestigio e potere alla propria famiglia. 

                                                                                                                                                            Le meraviglie del Parco fanno da scenario ai giochi e ai passatempi della nobiltà romana del tempo, tra piante di arance, limoni e cedri. Si occupa della cura e dei lavori di edificazione l’architetto Alessandro Algardi (1598 – 1654), il cui operato venne fortemente influenzato dall’incalzante controllo del nipote del Papa, Camillo Pamphili, figlio della celebre Olimpia Maidalchini.

Come altre Ville storiche, Villa Pamphili conserva un significativo patrimonio botanico e di manufatti storici, poco conosciuto nei dettagli dalla maggior parte, vista la sua immensità. Solamente nel 1971 la Villa è stata resa visitabile e fruibile ai romani e non.                                                  Oggi il Cuore Verde viene tagliato a metà dalla via Olimpica, le due parti sono unite da un ponte pedonale.   

                                                                                                                                                      Tra le opere architettoniche più significative troviamo : il Casino dell’Algardi, nome che trae origine dal suo ideatore, o anche “del Bel Respiro”, edificato nel 1644 lungo via Aurelia Antica e residenza di campagna della famiglia nobiliare. La Villa, decorata esternamente e internamente in maniera estremamente sfarzosa ed elegante, è provvista di un vestibolo attraverso il quale si accede a un giardino segreto, in cui si svolgevano manifestazioni teatrali, ricco di siepi che riportano all’idea dei simboli araldici dei principi Pamphili, la colomba e il giglio, e con la fontana di Venere (1709) al centro, caratterizzata da una struttura molto complessa e suddivisa in più parti, colpita purtroppo da atti di vandalismo che hanno fatto in modo che l’opera non arrivasse intatta a noi.

Il Casino del Bel Respiro oggi è sede di rappresentanza durante le visite di Capi di Stato e di Governo; troviamo la Cappella Doria Pamphili, costruita tra il 1896 e il 1902, un luogo intimo, riservato alla preghiera. Progettata da Carlo Fontana tra il 1689 e il 1691, successivamente viene più volte rimaneggiata e arricchita. L’intero ambiente è rivolto al divino, grazie anche ai magnifici affreschi dell’Incoronazione della Vergine (sulla volta, metà ‘800, opera di Tommaso Minardi) e della Decorazione a monocromo e finta prospettiva (sul soffitto dell’Anti Cappella), che crea l’illusione di una vera e propria cupola. In questo luogo sono conservate le reliquie di Santa Teodora ( che fuggì al rogo quando le fiamme si separarono davanti a lei, risparmiandole la vita) e del martire conosciuto con il nome di “Centurione” (una guardia romana presente alla crocifissione di Gesù). La Cappella è fiancheggiata dalla maestosa Fontana del Giglio, monumento seicentesco, sempre opera di Algardi in collaborazione con Francesco Grimaldi. Oggi coperto di melma e muschi a tal punto da rendere impossibile l’idea del disegno originario. Del Giglio” poiché era il simbolo araldico della nobile famiglia.

VILLA PAMPHILI: ROMA DA VIVERE

Il manufatto è ormai lasciato a un degrado tale che, non lontano, è cresciuto spontaneamente un folto canneto; distogliendo lo sguardo dalla fontana possiamo vedere il meraviglioso Lago del Belvedere, di origine naturale e attorniato da sentieri e alberi di ogni tipo; l’edificio più antico del Parco è la Villa Vecchia, edificata nel Medioevo utilizzando i resti dell’acquedotto Traiano – Paolo. Oggi è la sede del Museo della famiglia romana (primo dedicato a un’antica villa romana), museo definito “territoriale” perché ripercorre l’intera storia dei Pamphili dalla nascita fino allo sviluppo dei secoli ‘600, ‘700 e ‘800. La struttura è divisa in sezioni e si sviluppa in maniera cronologica, partendo dal piano terra, in cui è possibile visitare sculture e opere di epoca medievale e, altre, legate alla cultura funeraria. Negli altri ambienti si trovano fastosi arredi, antichi rilievi di marmo, dedicati in particolare all’amore per le arti, busti di importanti personaggi, e così via, tutto volto costantemente all’idea del raggiungimento della perfezione umana.

Le bellezze botaniche e architettoniche della Villa romana per eccellenza sembrano non finire e ancora molto è da vedere, per lasciarsi sorprendere da questo climax ascendente di meraviglie. In passato è stata protagonista di ricevimenti, feste, battute di caccia, animati dal via vai della nobiltà romana dell’epoca, ma anche scenario di guerre e battaglie, la più cruenta delle quali risalente al 1849 (la Porta di San Pancrazio, per lungo tempo fino a pochi anni fa, riportava le palle dei cannoni inserite nei muri), anno fondamentale per il Risorgimento, per la difesa della Repubblica Romana.