Roma, Cappella Orsini: espressioni del sentimento sonoro

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Pietra, fregio in scisto, I-III secolo d.C. 45x25x2 cm, India, Valle dello Swat

250 opere preziose dal Mediterraneo al mar della Cina meridionale a Roma fino al 30 marzo.

Il bassorilievo lapideo raffigurante probabilmente scene della vita del Buddha storico, fa parte dei 250 opere preziose presenti nella Cappella Orsini a Roma dal 3 novembre e disponibile fino al 30 marzo 2022. La mostra denominata I Canti di Eurasia è un progetto curato da Roberto Lucifero da un’idea di Paolo Palomba.

 

Overtone nei Balcani – tipico strumento musicale. Legno, osso, XX secolo, 50x30x15cm,Bulgaria

250 oggetti tra sculture, bassorilievi, strumenti musicali, costumi, maschere, manoscritti disposti secondo un criterio di viaggio che, partendo dall’Oceano Pacifico ripartono il visitatore fino al Mediterraneo. La musica è il filo conduttore che riunisce i Papua della Nuova Guinea con i pastori dell’Etna.

 

 

Il percorso, che porta il visitatore al confronto delle culture Sepik della Nuova Guinea con testimonianze della tradizione Giapponese, inizia con il bassorilievo in scisto dell’arte del Gandhara del primo secolo d.C.

Bassorilievo lapideo, segmento della decorazione di una stupa, in stile gandharico. 45x25x2 cm, India – Valle dello Swat.
Lo scisto della Valle dello Swat ripropone lo stesso stile del marmo greco e la schiera dei musici che omaggiano il Buddha in forma di pilastro ci rimandano ad analoghe figure rosse di un cratere attico. La curvatura del fregio scolpito, parte da una fascia circolare che corre lungo lo stupa, evoca l’astrazione di un pensiero universale che dal Mediterraneo risuona fino all’Asia centrale.
Quando Alessandro il valoroso si avventurò verso il grande est cosa stava cercando? Il sogno di un impero universale era sul punto di essere realtà quando il giovane mito incoronato fu travolto d Tonathos durante il rientro in Macedonia. Quando gustava le dolci uve di Kandahar e decise di chiamarla Alessandria Arachosia, le maestranze della sua terra d’origine ma soprattutto il pensiero, che esse volgevano in pietre incise, erano li con lui. L’ideale di bellezza che il macedone incarnava si radicò oltre l’Indo e i suoi boccoli raccolti nella crocchia, troppo ribelli, divennero quelli del Buddha. Come avrebbe potuto immaginare il grande re Ashoka che la futura immagine del suo dio avrebbe avuto la capigliatura del giovane greco?
Essendo allievo di Aristotele portava in dote non solo l’ardimento ma anche il Logos del maestro. Come non immaginare che oltre all’aspetto, il Buddha fosse contaminato dalla grecità anche nel Dharma?
Collezione di 5 flauti detti pungi – Bronzo, Guscio di cocco, Legno, Rame, Zucca – India settentrionale, XIX – XX secolo

Cappella Orsini, allestita con cura è un tripudio di colori, forme e materiali differenti che incantano al passaggio, un luogo ideale dove trascorrere una serata tra le tante proposte nello dal curatore della mostra. Un ricco calendario infatti abbina cultura, relax e gusto per trascorrere un piacevole momento a due passi da Campo dei Fiori.

La Cappella Orsini POTLAB e CLUB si trovano all’interno dell’antica chiesa di Santa Maria in Grottapinta accanto a Campo de Fiori e vicino a Piazza Navona.

L’edificio fu costruito in epoca medievale sulle rovine del famoso Teatro di Pompeo, non lontano da dove Giulio Cesare fu ucciso. Santa Maria in Grottapinta era la sede dell’Accademia dei Cuochi e Pasticcieri di Roma di cui Bartolomeo Scappi, Michelangelo della cucina italiana fu il membro più autorevole. Dal 1986 la Cappella Orsini ospita inoltre l’Accademia del Superfluo, la nota scuola di arti decorative fondata da  Roberto Lucifero.