250 opere preziose dal Mediterraneo al mar della Cina meridionale a Roma fino al 30 marzo.
Il bassorilievo lapideo raffigurante probabilmente scene della vita del Buddha storico, fa parte dei 250 opere preziose presenti nella Cappella Orsini a Roma dal 3 novembre e disponibile fino al 30 marzo 2022. La mostra denominata I Canti di Eurasia è un progetto curato da Roberto Lucifero da un’idea di Paolo Palomba.
250 oggetti tra sculture, bassorilievi, strumenti musicali, costumi, maschere, manoscritti disposti secondo un criterio di viaggio che, partendo dall’Oceano Pacifico ripartono il visitatore fino al Mediterraneo. La musica è il filo conduttore che riunisce i Papua della Nuova Guinea con i pastori dell’Etna.
Il percorso, che porta il visitatore al confronto delle culture Sepik della Nuova Guinea con testimonianze della tradizione Giapponese, inizia con il bassorilievo in scisto dell’arte del Gandhara del primo secolo d.C.
Essendo allievo di Aristotele portava in dote non solo l’ardimento ma anche il Logos del maestro. Come non immaginare che oltre all’aspetto, il Buddha fosse contaminato dalla grecità anche nel Dharma?
Cappella Orsini, allestita con cura è un tripudio di colori, forme e materiali differenti che incantano al passaggio, un luogo ideale dove trascorrere una serata tra le tante proposte nello dal curatore della mostra. Un ricco calendario infatti abbina cultura, relax e gusto per trascorrere un piacevole momento a due passi da Campo dei Fiori.
L’edificio fu costruito in epoca medievale sulle rovine del famoso Teatro di Pompeo, non lontano da dove Giulio Cesare fu ucciso. Santa Maria in Grottapinta era la sede dell’Accademia dei Cuochi e Pasticcieri di Roma di cui Bartolomeo Scappi, Michelangelo della cucina italiana fu il membro più autorevole. Dal 1986 la Cappella Orsini ospita inoltre l’Accademia del Superfluo, la nota scuola di arti decorative fondata da Roberto Lucifero.