Per dare efficienza, buon andamento ed imparzialità.
L’ efficienza, il buon andamento e l’imparzialità sono in primo luogo i principi su cui si basa la Pubblica Amministrazione.
Difatti all’articolo 97 della nostra Costituzione della Repubblica Italiana se ne desume che l’ efficienza e buon andamento della Pubblica Amministrazione, per la stessa Pubblica Amministrazione ha come significato “la tutela contro gli sprechi” nell’amministrare.
Al Referendum del 12 e 13 giugno del 2011, 26 milioni di Cittadini Italiani sancirono che sull’acqua non si sarebbe potuto fare più profitto, semmai un servizio efficiente a fronte di investimenti tangibili finalizzati anche a ridurre le perdite idriche, tenuto conto che il diritto all’acqua potabile e sicura ed ai servizi igienici, così come sancito dalla Risoluzione delle Nazioni Unite del 26 Luglio 2010, ovvero un diritto umano essenziale al pieno godimento della vita e di tutti i diritti umani. Pertanto, a distanza di oltre dodici anni, dopo questa breve parentesi operata in uno dei tanti incontri con gli Amici al Bar, Roberto Magri, Raffaele Cavaliere e lo scrivente, tra un caffè, un cappuccio con la brioche ed una spremuta d’arancia, ovviamente sempre saggiamente e concretamente, sulla base delle informazioni presenti su “fonti aperte”, ecco alcune ed ulteriori riflessioni.
In uno dei tanti link relativi alla “trasparenza della bolletta del servizio idrico integrato” risulta indicato: “…Esso prevede che, ad integrazione delle informazioni già contenute nei documenti di fatturazione del servizio idrico integrato, al fine di assicurare la trasparenza delle bollette dei consumi idrici, è fatto obbligo ai gestori del servizio idrico integrato, di comunicare a ciascun utente, nella prima bolletta utile i dati relativi all’anno precedente risultanti dal bilancio consuntivo dei gestori stessi concernente gli investimenti realizzati sulle reti nei settori dell’acquedotto, della fognatura e della depurazione, unitamente alle relative spese, nonché i dati di copertura dei citati settori”.
Pertanto, non potendosi escludere dal 30.09.2022 i numerosi disservizi in Ladispoli (Roma) evidenziati dalla Stampa, Social e Mass Media a seguito del passaggio al Nuovo Gestore Idrico Acea ATO 2 S.p.A., non si può prescindere da evidenziare quanto segue, ovvero che:
– nel 2002 (06 agosto) tra l’allora Presidente della Provincia di Roma, in qualità di Responsabile dell’Autorita’ di Ambito Territoriale Ottimale 2 Lazio Centrale – Roma ed Acea ATO 2 S.p.A. , rappresentata dal Presidente Gestore, è stata stipulata la Convenzione di Gestione del Servizio Idrico Integrato di cui (SII) di durata trentennale (30 anni);
– l’ Autorita’ d’ambito connessa alla predetta Convenzione è costituita dalla Conferenza dei Sindaci di tutti i Comuni aderenti all’ ATO 2;
– a suddetta Convenzione è allegata la Carta dei Servizi che regolamenta il servizio idrico in argomento;
– nella Città Metropolitana di Roma Capitale sono numerosi i Comuni interessati da diverso tempo da una grave emergenza idrica, tant’è che anche l’ANCE in data 04.05.2023, ha stimato, così come risulta da “fonti aperte” che le perdite idriche sono al 42% in Italia;
– le risorse finanziarie del NGEU, sono risorse finanziarie “a prestito” che dovranno essere restituite ai Creditori dell’Europa entro il 2058 e che il noto PNRR è di circa 235, 1 miliardi di euro;
– la struttura del predetto PNRR è articolata in sei “missioni” e nella seconda missione “rivoluzione verde e transizione ecologica” di complessivi 59, 46 miliardi di euro, è compreso il M2C4 “tutela del territorio e della risorsa idrica” per l’importo di 15,05 miliardi di euro.
Infine:
– nel RAPPORTO SULLA GESTIONE DEL SERVIZIO IDRICO INTEGRATO NELLA REGIONE LAZIO 1 SEMESTRE 2022 ( composto di n.55 pagine in formato PDF 3,1 MB) alle pagine 50 e 51 risulta, testuale:”
2.2 PROPOSTE A TUTELA DEGLI UTENTI
– Proposta, in attuazione della Convenzione di Aarhus, di elaborare da parte della
Regione Lazio una normativa di indirizzo sulle forme e modalità per assicurare
strumenti di cd. “democrazia partecipativa” alle decisioni sugli atti fondamentali
di pianificazione e programmazione gestione e controllo ai lavoratori del SII e agli abitanti del territorio in base all’art. 8, co. 1 della legge regionale 5 del 2014;
– proposta di costituire un Tavolo Tecnico per uniformare le carte dei servizi delle
singole ATO e adeguarle alle Delibere ARERA e redigere la Carta dei Servizi regionale ai sensi e per gli effetti dell’art. 8 della legge regionale n. 5 del 2014;
– proposta di costituire un gruppo di monitoraggio sui trasferimenti delle gestioni autonome alle gestioni idriche integrate in corso, a tutela degli utenti nell’ambito della Consulta idrica;
– proposta di costituire un gruppo di monitoraggio sugli effetti della crisi energetica sugli aumenti delle bollette per famiglie e imprese nel settore industriale, manufattiero ed agricolo”;
mentre nel PNRR – Rapporto di monitoraggio e valutazione I semestre 2023 – della Regione Lazio, a pagina 20 risulta, testuale: “Concessioni di piccole derivazioni idriche – proposta di semplificazione
Nel corso del primo semestre 2023 è stata adottata la proposta di semplificazione avanzata dall’esperto PTAT nell’ambito del supporto al Servizio 2 – Tutela risorse idriche, aria e energia del Dipartimento III della Città Metropolitana di Roma Capitale, e riferita all’adozione di nuove direttive semplificate per la registrazione e trasmissione del disciplinare di concessione del procedimento, eliminando l’obbligo della registrazione all’Agenzia delle Entrate; le pratiche di competenza della CMRC, rientrano infatti, eccetto rari casi, nella normativa tributaria che prevede la registrazione del disciplinare solo in “caso d’uso” (applicabile quando l’importo complessivo dei canoni dovuti per la durata della concessione, risulta inferiore all’importo della tassa fissa di registrazione).
Il Consiglio Metropolitano di Roma Capitale, nella seduta del 22/05/2023, ha approvato, all’unanimità, la deliberazione n. 24 recante “Aggiornamento del “Regolamento di disciplina dei procedimenti di autorizzazione alla ricerca di acque sotterranee, di rilascio delle licenze di attingimento di acque superficiali e di concessione di piccola derivazione di acqua pubblica di competenza della Città metropolitana di Roma Capitale”. L’aggiornamento del regolamento recepisce integralmente quanto indicato nella proposta di semplificazione del Disciplinare sottoscritto.”.
Concludendo non si può prescindere di evidenziare quanto segue, ovvero che della partecipazione attiva degli utenti nella gestione del servizio nulla si è visto concretamente e saggiamente e che, quindi appare che non sembrano essere stati tutelati i diritti degli utenti (disservizi, aumento assurdo e ingiustificato delle bollette e bollette ancora da pervenire dal 30.09.2022) e per tanto, è necessario tornare alla gestione autonoma dei singoli comuni visto il “fallimento morale” della gestione idrica integrata. Nessun monitoraggio ufficiale attesta i pessimi standard di qualità/ efficienza e nessun organismo di controllo partecipativo è stato attivato. Basta con il “carrozzone mangia soldi” che da solo utili agli azionisti e niente di quello che dovrebbero garantire per Costituzione, tenuto conto che il DEBITO PUBBLICO ITALIANO – AGGIORNAMENTO DI GIUGNO 2023, “secondo quanto comunicato dalla Banca d’Italia alla fine del periodo in esame il debito pubblico era salito a circa 2.843 miliardi di euro rispetto ai 2.815 miliardi (dato rivisto) di inizio mese; l’incremento mensile è stato di circa 28 miliardi di euro” .
Tutto ciò, sempre a difesa della libertà di ognuno, occorre sempre assicurare l’effettività dei diritti civili e sociali, il rispetto delle libertà garantite dalla nostra Costituzione Italiana e della dignità delle persone è sempre la precondizione per la realizzazione di una vera DEMOCRAZIA.
Roberto Magri, Raffaele Cavaliere, Diego Corrao.