Bern 2300 anni fa Roma costruì lungo la consolare Via Aurelia, che all’epoca recava in Etruria (solo successivamente con l’espandersi dell’impero la suddetta strada arriverà sia nelle Gallie che nell’Hispania), tutta una serie di ponti atti a superare, senza difficoltà, tutta una serie di corsi d’acqua che, particolarmente nella stagione più piovosa, avrebbero costituito un notevole impedimento al transito sia per gli uomini che per i carriaggi civili e militari. La città di Santa Marinella ancora conserva, nell’ambito del suo territorio, ben quattro ponti anche se,ovviamente considerando il lasso di tempo trascorso, sono tutti incompleti di varie arcate. Ad oggi i resti più belli ed imponenti rimasti in piedi (a detta di tutti) sono quelli del ponte sito in via Roma a ridosso della parte interna della marina (porto) turistica ed accanto al corso d’acqua nomato attualmente di Santa Maria Morgana. Va detto che, ancor oggi, la particolare orografia del territorio, con le colline a ridosso del mare, in caso di pioggia prolungata facilita delle piene improvvise per cui i molti “innocui” torrenti che da esse provengono e che attraversano l’attuale urbs perdono la loro innocenza gonfiandosi a dismisura andando poi a tracimare in maniera tragica causando devastazioni e vittime come accadde ad es. nel 1981 (sei morti) e nel 2015 in questo caso, per fortuna, senza vittime. Questo solo per dire dei rischi che erano presenti con tali corsi d’acqua anche al tempo dell’antica Roma quando per altro tutti questi torrenti che attraversano Santa Marinella avevano sicuramente una ben maggiore portata. Naturalmente madre natura stessa tende sempre a ricoprire con arbusti, rampicanti e erbe infestanti varie particolarmente là dove, come nel caso dei suddetti resti di ponti, non c’è più un reale continuo utilizzo delle strutture e quindi di necessaria operativa manutenzione. Nel caso dello splendido ponte romano sito a ridosso dell’attuale via Roma (adiacente, se non in parte addirittura immedesimante con l’antica Via Aurelia) il Gruppo Archeologico del Territorio Cerite (GATC – onlus che ha sede presso il castello di Santa Severa) e che quest’anno compie venti anni dalla sua fondazione ed è costituito da volontari specializzati per l’archeologia ed i beni culturali, ha avuto dall’Amministrazione Comunale l’autorizzazione a ripulire e rendere ben visibile, e quindi particolarmente apprezzabile in tutta la sua notevolissima bellezza, tale antica struttura romana risalente addirittura al III° secolo avanti Cristo. L’impegno e la dedizione degli addetti del GATC, coordinati dal noto archeologo dott. Flavio Enei direttore del Museo del Mare e della Navigazione Antica (Museo Civico di Santa Marinella) e direttore scientifico di tutta l’area museale del castello di Santa Severa, ha fatto sì che, da subito, la grande arcata rimasta dell’importante ponte fosse oggetto, in questi giorni, di un’attenta ripulitura da parte dei volontari e sia tornata già ad una gran bella visibilità e sia, ora che è completamente ripulita, sempre più apprezzata sia dai cittadini di Santa Marinella che da altre persone provenienti da altre zone sia del comprensorio che da altri luoghi magari proprio per vedere, insieme ad altre realtà storico archeologiche del territorio, questo gran bel reperto consegnatoci dall’antichità.
Arnaldo Gioacchini