RIM Sport Cerveteri: competenza al femminile

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Alessandra Paffetti e Marianna Del Rosso guidano i comparti “mini” della RIM Sport Cerveteri. Entrambe hanno militato in campionati nazionali (basket e volley).

Per i propri settori di minivolley e minibasket, la RIM Sport Cerveteri ha puntato tutto su competenza e professionalità, confermando 2 istruttrici che hanno militato in campionati nazionali per buona parte della loro carriera.

Marianna Del Rosso, ex B1 di volley e Alessandra Paffetti, ex A di basket, condividono idee e stili educativi, ma, soprattutto, una grande predisposizione al lavoro con i più piccoli, giovanissimi atleti e atlete ancora da plasmare. L’importanza dell’avviamento allo sport è fondamentale dal punto di vista motorio e sociale, per questo, la società etrusca si è affidata a 2 donne, 2 mamme e 2 lavoratrici, che hanno reso la propria passione, un lavoro.

Partita da quel di Trani dove ha toccato fin da giovane la Serie B1 – poi ripetuta in territorio laziale, Marianna Del Rosso vanta oltre 20 di carriera come allenatrice. “Sono arrivata alla RIM 4 anni fa grazie all’insistenza di Maura – che conosco da anni – e Ilenia (Rinaldi ndr.). Qui il minivolley va benissimo: abbiamo grandi numeri e, secondo me, grande qualità. Sto trovando dei bambini molto motivati e questo sprona anche noi allenatori a dare il massimo. Stanno crescendo con l’idea del rispetto dell’altro e della struttura che li ospita. Sono bambini e bambine piccoli che hanno dai 6 ai 10 anni circa, quindi noi non siamo solo coach, ma degli educatori. Fortunatamente le famiglie ci sostengono e partecipano alle diverse iniziative che proponiamo tra tornei federali e interni”.

L’idea è cercare di adattarsi al meglio alle loro abilità attuali – ha spiegato Marianna Del Rosso – e lavorare proprio sulle capacità coordinative, proponendo attività che piano piano permettano di inserire parti più tecniche. I bambini sono più ricettivi di quanto si possa immaginare e con loro cerchiamo di lavorare a 360°, facendoli sentire parte di un gruppo che permetta di creare dei rapporti che vadano oltre il campo. Questo è importante nel minivolley, un periodo in cui si impara a giocare senza avere obiettivi che possono sia stimolare che limitare. Non inseguiamo la vittoria, ma lavoriamo per migliorare ed ottenere il progresso migliore possibile. Quando poi si iniziano i tornei veri, la qualità del minivolley si ritrova. Oggi, i bambini arrivano in palestra con bisogni diversi, hanno necessità di socializzare e imparare le basi”.

“Ciò che mi piace della RIM è l’attenzione alle esigenze delle famiglie e del bambino. Quando arrivi qui, ti senti a tuo agio e trovare un ambiente sereno, anche tra allenatori di discipline diverse, è fondamentale. La società ha un bel progetto e l’idea di voler creare un polo importante sul territorio rende il lavoro più appagante. Non si rincorre solo il numero, ma la qualità”.

Sulla stessa lunghezza d’onda troviamo Alessandra Paffetti, ex giocatrice professionista che fin dall’età di 17 anni ha iniziato la sua avventura nella massima categoria di basket. Un percorso, quello iniziato con Amedeo D’Antoni, che l’ha portata ad essere 2 volte vice-campionessa italiana, prima con la juniores del COR Roma e poi con la selezione regionale. Allenatrice di minibasket a Trento, Alessandra è arrivata alla RIM lo scorso anno dopo una serie di esperienze. “A me piace lavorare con i bambini – ha confessato la Paffetti – sono una mamma e lo trovo un lavoro che permette una grande valorizzazione. Prima di essere un istruttore, sono un’educatrice e, proprio per questo, punto molto sulla parte caratteriale. Arrivo da un insegnamento molto severo e per me è importante che i ragazzi crescano imparando il rispetto di ciò che li circonda. Sto cercando di portare in questa società il mio contributo, usando il basket per veicolare messaggi, su tutti l’importanza dell’impegno. A prescindere dalle possibilità, è importante che ognuno si esprima al proprio massimo, voglio che il bambino mostri il suo massimo potenziale. Sono un’allenatrice abbastanza esigente, ma, dopo una prima fase di assestamento, mi sto trovando bene. I numeri sono buoni: sono cresciuti scoiattoli e aquilotti, al punto che abbiamo diviso questi ultimi in 2 gruppi”.

“L’obiettivo del minibasket è dare loro gli strumenti per affrontare le categorie under. Ai bambini serve consapevolezza degli spazi e del proprio corpo, a mio parere – ha specificato Alessandra – non vanno imprigionati in uno schema perché poi sapranno fare solo quello. Non è un lavoro semplice, ma è fondamentale per avere un percorso migliore nel basket. Serve saper vedere lo spazio, serve saper giocare in squadra. Il mio scopo è formare giocatori con fondamentali solidi e che sappiano utilizzare il campo”.

Insomma, alla RIM non si lascia indietro nessuno, ma si spronano i ragazzi ad impegnarsi per raggiungere il proprio miglioramento personale, puntando a una formazione completa e trasversale per una fascia d’età estremamente delicata.