Riflessioni clinico-diagnostiche sull’alcolismo

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L’alcolismo è un fenomeno sociale perché assai diffuso. Le statistiche riguardo all’incidenza dono stimate al ribasso: troppi alcolisti negano di esserlo. Nei pazienti etilisti la negazione è un sintomo caratteristico: per me è il più importante.

Dottor Professor Aldo Ercoli
Dottor Professor
Aldo Ercoli

“L’alcol è associato al 50% dei decessi per incidenti stradali e al 50% di tutti gli omicidi” (Schukit M.A. Principi di Medicina Interna 15 ed). Stiamo parlando di una patologia in cui intervengono molti fattori: genetici, biologici, socioculturali.

L’aspettanza di vita di un alcolizzato è ridotta di circa 15 anni per l’incremento di morte per cardiopatie (specie la cardiomiopatia dilatativa), neoplasie (bocca, esofago, fegato, pancreas, colon-retto,ammella), incidenti, suicidi.

Aggiungerei alcune forme di stomatiti, quali quella della “lingua a carta geografica” (anche se spesso è congenita – ereditaria, secondaria a gastrite, allergie alimentari, farmaci); le dislipidemie (ipertrigliceridemia); la terapia sostitutiva con estrogeni nelle irregolarità mestruali o premenopausa; le sindromi da involuzione cerebrale legate a malattie metaboliche; l’osteoporosi, ginecomastia; atrofia testicolare; infertilità; neuropatie (carenza di vit. B12 e folati); miopatie (patologie muscolari); aumento dell’omocisteina.

Vorrei soffermarmi sulle malattie ematologiche: macrocitosi (aumento del MCV, volume corpuscolare medio dei globuli rossi); deficit di folati (già menzionato); piastrinopenia (riduzione del numero delle piastrine), leucopenia (diminuzione del numero dei globuli bianchi). In effetti il sospetto di etilismo, anche nei pazienti che negano di assumere quotidianamente alcolici, mi viene proprio dagli esami di laboratorio: anemia macrocitica, deficit di folati, riduzione del numero delle piastrine e dei globuli bianchi. Poi certo anche l’alterazione degli esami di funzionalità epatica (transaminasi, gamma gt, bilirubinemia diretta, quadro proteico elettroforetico, fosfatasi alcalina), dosaggio della vit. B12 e folati; l’aumento dell’acido urico (iperuricemia), l’ipertrigliceridemia. Negli etilisti è anche frequente l’abbassamento dei livelli sierici di potassio (K), magnesio (Mg) e zinco (Zn).

Tre dati sono per me essenziali se si vuole indagare su un etilista che non ammette di esserlo. Il volume corpuscolare medio (MCV), la gamma Gt (molto specifica anche se il suo incremento può essere provocato anche da farmaci) e l’iperuricemia. Sono del parere che l’aumento dei casi di gotta sia non solo genetica, imputabile dall’eccesso alimentare della carne (specie rossa o insaccati e salumi) ma anche al “potus” (eccesso di bevande alcoliche). Ciò vale, come detto per tutti quei pazienti che si recano dal medico per deficit mnesici, astenia, alterazioni del tono dell’umore (specie irritabilità e depressione). Tutti soggetti che negano di aver un problema con l’alcool.

Quali sono gli effetti dell’alcol sul sistema nervoso centrale (SNC)? Quelli correlati ad una diminuzione del GABA (acido v. aminobutirrico), che è il maggior neurotrasmettitore del sistema nervoso. Ciò spiega i mutamenti comportamentali, sia cognitivi che psicomotori (bastano un eccesso di un paio di bevande alcoliche quotidiane). Nell’ intossicazione lieve moderata, con alcolemia che va però crescendo, sottolineerei i tremori, la mancanza di condizione nei movimenti, la confusione, le neuropatie periferiche, saltuarie vertigini, l’amnesia recente … disattenzione, labilità emozionale, ipotensione. Nei casi più severi si arriva alla sindrome di Wernicke-Korsakoff dovuta ad un deficit cronico di tiamina che danneggia i nuclei del talamo, le strutture del tronco encefalico e del cervelletto. Ricordo ancora gli esami strumentali: ecotomografia o Tc addominale, radiografia del digerente o endoscopia, ecg, ecocardiogramma, Tc o Rm cerebrali, elettromiografia. Talora è necessaria la scintigrafia splenica e la biopsia epatica. Un ultima nota vorrei dedicarla al potenziamento degli effetti sul Sistema Nervoso centrale dall’alcol con i farmaci ansiolitici, ipnoinducenti e antidepressivi. È questo un problema che non va sottovalutato tanto che viene riportato nel “bugiardino” (che bugiardo non è) dei sopracitati medicinali in commercio. Sono del parere che questo binomio (alcol più medicinale) sia, a lungo andare, devastante per l’encefalo. Cito un esempio su tutti: la gelosia sfrenata. Termino con un inquietante quesito: siamo certi che i tanti “femminicidi” (non di rado seguiti da suicidi, siano essi o no portati a termine) non siano imputabili ad eccessi alcolici (magari associati anche a droghe)? E una riflessione per me doverosa che coinvolge aspetti sociali. Troppo spesso trascurati.