Rete art. 136 Ambiente e Paesaggio

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Il Consiglio di Stato accoglie la richiesta di sospensiva  per l’annullamento del vincolo paesaggistico  sulla zona nord del Comune.

Il Consiglio di Stato lo scorso 25 agosto ha accolto (Ordinanza N.03364/2023 Reg.Prov.Cau., N. 05787/2023 Reg.Ric.) la richiesta del Ministero della Cultura, ovvero del Governo, di confermare, le ragioni del proprio Decreto – annullato dal TAR – di salvaguardia di tutte le aree collinari contro ogni tipo di intervento finalizzato ad alterare la condizione ambientale e paesaggistica al di fuori delle regole del Piano Territoriale Paesaggistico Regionale.

I giudici, oltre ad escludere momentaneamente queste aree della mappa delle zone bianche (aree individuate da CMCR per la localizzazione di impianti di trattamento/smaltimento dei rifiuti) e la realizzazione del grande impianto fotovoltaico nell’area collinare di Castel Campanile, hanno dato mandato al Presidente titolare della Sezione di fissare, entro il primo trimestre del 2024, l’udienza per trattare nel merito la problematica.

Come Rete siamo consapevoli che questo risultato è provvisorio e tutto è rimandato alla futura sentenza del Consiglio di Stato ma apprezziamo che il Ministero della Cultura abbia comunque deciso di presentare questo ricorso alla sentenza del TAR nonostante tentativi politici di condizionare questa decisione, riteniamo che le quasi 3.500 firme di cittadini a sostegno della tutela paesaggistica possano pesare.

E riteniamo doveroso ricordare che nelle zone collinari salvaguardate dal Decreto l’installazione dei pannelli fotovoltaici non è vietata se questi vengono posizionati sui tetti delle case e delle infrastrutture necessarie alla conduzione del fondo agricolo quali: stalle, magazzini, silos, ecc. Anzi tali impianti fotovoltaici sono incentivati con finanziamenti pubblici a fondo perduto che coprono l’80% dell’intero investimento. Su questi aspetti sarebbe importante un forte impegno da parte di tutti i gruppi politici per aiutare fattivamente gli agricoltori che operano nel territorio comunale ed in particolare quelli che hanno le aziende nel nord del Comune.

I mega impianti realizzati da società che nulla hanno in comune con gli agricoltori sono speculazioni che deturpano i terreni agricoli, trasformandoli in impianti energetici industriali, e sottraendoli alla produzione di beni primari quali sono quelli agroalimentari.

Recentemente, la maggioranza che siede in Consiglio Comunale ha votato un ordine del giorno secondo il quale l’Amministrazione non doveva costituirsi in giudizio contro questo scempio ambientale. Atteggiamento questo totalmente contrario a quello del Governo nazionale e regionale che proprio attraverso il Presidente Rocca si è espresso contro i grandi impianti fotovoltaici a terra.

Siamo convinti che non tutti i consiglieri della maggioranza sono favorevoli a questo scempio anche perché nel passato hanno dimostrato chiaramente e con atti concreti di essere favorevoli a uno sviluppo del territorio che tenga conto di un buon uso delle risorse ambientali.

Rete 136 Ambiente e Paesaggio