MARE INQUINATO: CEMENTO ILLEGALE, INQUINAMENTO E PESSIMA DEPURAZIONE METTONO SOTTO SCACCO IL MARE ITALIANO E LE AREE COSTIERE.
LA CLASSIFICA 2022 DI LEGAMBIENTE VEDE IL LAZIO AL 3° POSTO.
Il desolante scenario emerso dal report Mare Mostrum di Legambiente: solo nel 2022, 19.530 reati ambientali lungo le coste italiane, con un +3,2% rispetto al 2021, mentre gli illeciti amministrativi, 44.444, sono cresciuti del 13,1%. Diminuisce (-4%), il numero delle persone denunciate e arrestate (19.658) e quello dei sequestri (3.590, con una riduzione del -43,3%). Sommando reati e illeciti amministrativi in Italia è stata accertata una media di 8,7 infrazioni per ogni km di costa, una ogni 115 metri. Grazie ad oltre un milione di controlli (1.087.802, +31% rispetto al 2021) svolti dalle capitanerie di porto e dalle forze dell’ordine. Per quanto riguarda i reati ambientali lungo le coste, nel 2022 a farla da padrone è il ciclo illegale del cemento (dalle occupazioni di demanio marittimo alle cave illegali, dagli illeciti negli appalti per opere pubbliche fino all’abusivismo edilizio) che rappresenta da solo il 52,9% dei reati, (10.337), seguito dai diversi fenomeni d’illegalità: maladepurazione e smaltimento dei rifiuti classificati con la voce mare inquinato con 4.730 illeciti penali e dalla pesca di frodo, con 3.839 reati. Ammontano a 624 le violazioni del Codice della navigazione relative alla nautica da diporto, anche in aree protette, un dato in crescita rispetto al 2021 (+197,1%), con 286 persone denunciate e arrestate e 329 sequestri.
Tra le proposte di Legambiente a contrasto dell’aggressione criminale della nostra costa c’è quella di ripristinare, con modifiche normative, l’efficacia dell’art. 10bis della legge 120/2020 che affida ai Prefetti il compito di demolire le costruzioni abusive oggetto di ordinanze di abbattimento emesse ma non eseguite dai Comuni; di rafforzare l’attività̀ di contrasto delle occupazioni abusive del demanio marittimo e rilanciare a livello nazionale e su scala locale la costruzione e l’adeguamento e/o messa in regola dei sistemi fognari e di depurazione, migliorando in generale l’intero sistema di gestione, integrando il ciclo idrico (collettamento fognario e depurazione) con quello dei rifiuti (gestione fanghi di depurazione). Ancora, efficientare la depurazione delle acque reflue, valorizzandole come risorsa e permettendone il completo riutilizzo in settori strategici come l’agricoltura, superando gli ostacoli normativi nazionali (DM 4 185/2003) con l’attuazione del regolamento UE 741/2020. Regolamentare inoltre lo scarico in mare dei rifiuti liquidi (acque nere ed acque grigie, acque di sentina, ecc.), istituendo, per esempio, delle zone speciali di divieto di qualsiasi tipo di scarico, anche oltre le 12 miglia dalla costa. L’abusivismo edilizio è un fenomeno grave in quanto compromette luoghi di straordinaria bellezza e pregio ambientale, contro il quale si rende necessario, anche in funzione di deterrenza e prevenzione degli abusi, il ripristino della cultura della legalità, con l’abbattimento degli immobili non sanabili. Si tratta di interventi essenziali per tutelare l’ambiente, porre in sicurezza il territorio e frenare il consumo di suolo per salvaguardare l’incolumità̀ delle persone.
di Chiara Spinato