REDDITO CITTADINANZA, LO SFOGO DI UN EX PERCETTORE

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«IL BONUS È SCADUTO E NON SONO STATO REINSERITO NEL LAVORO». LA TESTIMONIANZA DI UN LADISPOLANO. 

«Alla fine mi sembrano soldi sprecati dall’Inps se poi non avviene un reinserimento nel mondo del lavoro, almeno nel mio caso». È molto amareggiato un residente ladispolano di 54 anni. È uno dei percettori del Reddito di cittadinanza, ma dopo 3 anni il tempo è scaduto. Il cittadino, che percepisce anche una pensione di invalidità, non ha presentato domanda perché nel frattempo il suo Isee è aumentato proprio per il Reddito ottenuto in questi 36 mesi. Un paradosso che lui stesso ha voluto raccontare. «Intanto ricordo che nel 2019 – spiega – mi era stato riconosciuto il Bonus dopo essermi rivolto ad un Caf del territorio. Mi davano 140 euro ad integrazione della mia pensione di invalidità e alla fine la quota che usciva fuori era 750. Col passare del tempo il Reddito da 140 mi è stato spostato a 220 ma quello che vorrei dire è che per me non era importante la cifra, quanto il fatto che potessi essere reinserito lavorativamente per sentirmi utile come del resto prevede la stessa normativa legata al Reddito di cittadinanza». E invece passano settimane, mesi e anni ma il 54enne non riceve nessuna chiamata. «Avrei accettato qualsiasi cosa, piuttosto che restare a casa a non fare nulla. Il Covid ha rallentato tutto. Mi sono recato nel mio comune di riferimento per mettermi a disposizione. Mi hanno fatto i complimenti per la mia richiesta ma ho intuito che il sistema burocratico fosse davvero complicato. E così è stato. Ho chiesto spiegazioni al Caf, il quale mi ha confermato che avendo dei parametri Isee diversi, è inutile che io presenti ora una nuova domanda. A questo punto dico che sono soldi che lo Stato si poteva risparmiare. Il mio obiettivo era ricevere un’occupazione».

Regolamento. Non solo emergenza sanitaria. I Puc (Progetti utili per la comunità) sono stati attivati in netto ritardo dal comune di Ladispoli. Il prossimo passo sarà quello di individuare una ditta che proceda a velocizzare l’iter e a fissare i primi colloqui. Piccoli ma significativi passi in avanti sul litorale nord per destinare una mansione a circa 700 percettori del Reddito di cittadinanza che vivono a Ladispoli e Cerveteri. Cittadini che dal 2019 usufruiscono del sussidio statale ma che per un motivo o per l’altro non hanno mai ricambiato il favore alla comunità, come del resto prevedrebbe lo stesso provvedimento ministeriale. Non per propria responsabilità, bensì per un meccanismo troppo contorto. Un rimpallo di competenze tra gli uffici comunali, i Centri per l’impiego, le due amministrazioni politiche. Tra i due Comuni, dalla scorsa estate, Ladispoli è alla guida del distretto Socio-Sanitario e ha fissato i paletti, con una delibera di Giunta, indicando i rispettivi ruoli dei futuri lavoratori. Cerveteri non era riuscita a fare nemmeno questo in un anno e mezzo pagando anche per la penuria degli assistenti sociali. I Progetti utili alla collettività, verranno collegati a diversi settori: verde pubblico, igiene urbana, scuole e trasporto scolastico, manutenzione e tutela del patrimonio archeologico e sociale. Nell’elenco verranno esclusi studenti, over 65 e disabili. Per il resto saranno tutti arruolabili garantendo almeno 8 ore settimanali, arrivando ad un massimo di 16.