WhatsApp: attesi i messaggi che si autodistruggono dopo un intervallo di tempo preimpostato a scelta tra due opzioni, 5 e 10 secondi. La notizia sui Disappearing Messages è apparsa sul sito Wabetainfo.
La notizia sta rimbalzando sul web da qualche tempo: i messaggi che si autodistruggono in potrebbero diventare realtà con il prossimo aggiornamento dI Whatsapp. Almeno secondo quanto ha anticipato Wabetainfo – un sito autorevole che spesso in passato ha azzeccato le sue anticipazioni – mostrando anche alcune schermate a supporto.
Il funzionamento è molto semplice. Si possono creare messaggi all’interno della conversazione che si possono cancellare dopo un certo periodo di tempo. Ecco l’aspetto che avrebbe la schermata che mostra l’opzione per attivarli dal menu di impostazioni interno, secondo il sito Wabetainfo.
Il loro nome nella versione beta in inglese è Disappearing Messages (che si può tradurre come Messaggi che spariscono) e, oltre al tasto on/off, si può appunto scegliere l’intervallo di tempo dopo il quale si attiverà la cancellazione automatica del contenuto. Per ora c’è un grande divario tra le due scelte, visto che una è davvero rapidissima, di 5 secondi appena, mentre l’altra è un po’ più generosa e lascia disponibile il messaggio per un’ora.
C’è già un po’ di ironia a proposito con la prima opzione, che sarebbe ideale per foto private da non mostrare a nessuno e solo da guardare e apprezzare per pochi istanti prima che siano cancellate per sempre, un po’ sullo stile di Snapchat.
Con un po’ più di attenzione nella schermata di Wabetainfo si può notare che l’opzione di cancellazione dei messaggi è stata inserita all’interno delle impostazioni dei gruppi, quindi è ipotizzabile immaginare che almeno in un primo momento sarà destinata alle conversazioni con più partecipanti anziché a quelle tra singoli.
Quel che è certo è che da tempo si parla di questa possibilità e qualcosa di concreto potrebbe uscire allo scoperto nel giro di qualche settimana, per garantire ancora più privacy e controllo delle opzioni per gli utenti.
(Fonte: Wired)