Il nostro giornale è stato molto chiaro sin dall’inizio sulla vicenda dei parcheggi a pagamento nel centro storico di Cerveteri. L’abbiamo definita una scelta scriteriata, inutile, buona soltanto a fare cassa per l’amministrazione comunale.
Una decisione che non serve al rilancio del commercio nel morente centro cittadini e che contribuirà invece ad allontanare i clienti. Senza dimenticare il salasso quotidiano per i residenti e per tutti coloro che lavorano nel centro e dovranno sborsare fiori di quattrini. Insomma, tante ragioni per osteggiare ferocemente quella che non esitiamo a definire come la più colossale sciocchezza nella oltre quinquennale storia dell’amministrazione comunale a guida del sindaco Pascucci. Ma, in questo articolo, vogliamo sottolineare un altro fatto che ci lascia perplessi. Ovvero, l’atteggiamento morbido di molti mass media, non tutti per fortuna, su questo tema. Sarà per la distrazione causata dalla campagna elettorale, sarà perché chi non vive a Cerveteri forse non comprende pienamente la portata della faccenda, fatto è che aldilà di pochi commenti e scarse prese di posizione, non abbiamo letto altro. Ed è una omissione che lascia perplessi. E’ un tema che sta incendiando Cerveteri, perfino il Codacons è intervenuto duramente contro questa scellerata decisione, raccontando di molti cittadini che si sono rivolti alle associazioni di consumatori. Insomma, a Cerveteri c’è aria di civile ma ferma sommossa contro le strisce blu, eppure sul web sembra che nessuno se ne sia accorto. Non amiamo la dietrologia e la politica del sospetto, dunque siamo certi che si tratti solo di una distrazione. O forse di un semplice non volersi mischiare più di tanto. Mentre un’ampia fascia di residenti ed esercenti sono inferociti ora che, davanti alla comparsa delle strisce blu nel centro storico, tutti sembrano essersi improvvisamente resi conto del pericolo che L’Ortica predicava da mesi.
Ci viene in mente una frase dell’immenso Nino Manfredi nel film “In nome del Papa re” del 1977 davanti all’atteggiamento dei Cardinali che sembrano non rendersene conto dell’arrivo di Garibaldi a Roma.
“Giovanotti, a Roma c’è la guerra, è inutile che se lo nasconnemo”.