MOLTO ALTA LA MEDIA DELLE RICHIESTE: IN DUE MESI CIRCA 50 DONNE SI SONO PRESENTATE IN SEDE PER DENUNCIARE I PROPRI MARITI O COMPAGNI
Tante richieste di aiuto, almeno cinquanta. Eppure ha aperto i battenti appena due mesi fa, il Centro antiviolenza di Cerveteri, che fa registrare numeri piuttosto alti. Le donne in continuazione chiedono sostegno per sfuggire ai soprusi dei loro mariti, compagni o ex. In pochissimo tempo la sede è diventata un punto di riferimento l’intero litorale a nord di Roma.
La conferma arriva dalla cooperativa assegnataria “BeFree” che sta gestendo nel migliore dei modi, con personale qualificato, situazioni complesse e soprattutto. «Si sono rivolte a noi molte donne già – spiega la responsabile del centro, Ileana Aiese Cigliano – da Cerveteri, Ladispoli, Civitavecchia, Fiumicino e Maccarese. Basti pensare che nella prima settimana di apertura dell’attività abbiamo portato la media di una scheda al giorno che è alta per una località come Cerveteri.
In genere parliamo di una fascia d’età tra 40 e 50 anni, anche se seguiamo qualche 20enne e ci sono pure le over 65. Dico la verità, non è che ci aspettassimo cose diverse». Non c’è solo la violenza fisica, anche quella psicologica è predominante sentendo le varie storie che resteranno nelle quattro mura dell’edificio perché tutto si svolge nella privacy. Non c’è pericolo insomma che gli uomini violenti possano scoprirlo, se non quando e se si attiva la magistratura civitavecchiese. «Magari i mariti o i compagni – prosegue la responsabile – vorrebbero gestire le vite delle loro mogli o fidanzate, chiedono di entrare in possesso delle password dei social, di gestire le finanze e magari decidono loro se possono uscire oppure no. Ci sono tante forme e tanti casi in cui siamo più allertate ma parte del lavoro nostro è anche quello di aiutarle e far capire le vittime che magari hanno normalizzato un pericolo. Qui si può trovare la via d’uscita».
Non sempre le donne denunciano. Spesso hanno paura, suonano il campanello e si affacciano in segreteria solo per chiedere informazioni. Sono provate ma nello stesso tempo non trovano il coraggio di fare il passo decisivo. «A volte magari vengono per un colloquio – parla sempre Cigliano – e spariscono per un po’. Ora sanno che esiste un centro dove qualcuno può starle a sentire. Altre dopo 20 anni che sopportano non ce la fanno più e vengono qui». Poi parte l’iter vero e proprio. «Si può andare in tribunale in consensuale, causa civile o penale – rassicura il Centro antiviolenza – e noi possiamo dare una consulenza legale e anche un orientamento ai servizi sociali, al consultorio o alle forze dell’ordine. Possiamo offrire consigli utili alle vittime».
Il Centro, è aperto tutte le mattine dal lunedì al venerdì dalle ore 9 alle 15 ad eccezione del giovedì, che sarà operativo dalle ore 12 alle 18. Il progetto è stato realizzato dal comune di Cerveteri grazie ad un finanziamento della Regione Lazio. Oltre allo sportello, operativo 24 ore su 24 un numero di telefono, chiamando o inviando un messaggio WhatsApp al 3669755274, le donne in difficoltà potranno ricevere assistenza e aiuto. Attivo anche l’indirizzo e-mail cav.cerveteri@gmail.com.
La sede è collegata anche al numero nazionale contro la violenza sulle donne 1522.