SUDORAZIONE ECCESSIVA PERSISTENTE.
di Aldo Ercoli
In un soggetto che presenti un’eccessiva sudorazione dobbiamo in primo luogo distinguere se questo sudore è localizzato oppure diffuso in tutto il corpo . Nel primo caso (sudorazione localizzata) credo che sia utile un invio (una volta, ai miei tempi, si chiamava consulto) ad uno specialista dermatologo se vi sono associati disturbi dermatologici.
Questo perché sono numerose le cause dermatologiche: dalle zone di vitiligine all’ eczema disidrotico (eruzione di vescicole granulose generalmente sulle facce laterali delle dita e negli spazi interdigitali, con sensazione di bruciore); dalla granulomatosi (cronica familiare legata al sesso che colpisce soprattutto i ragazzi sin dai primi anni di vita con infezioni e suppurazioni oppure la sudorazione di Wegener con lesioni granulomatose che evolvono verso la necrosi dell’apparato respiratorio); alla cherodermia palmo – plantare (dermatosi sia su base ereditaria che acquisita dopo una malattia infettiva (es. sifilide), o da intossicazione (soprattutto arsenicale).
Mi fermo qui perché tante altre malattie dermatologiche sono causa di sudorazione eccessiva localizzata: epidermolisi, sindrome delle unghie a patella e tante altre ancora. E’ l’esame obiettivo quello che ci fa indirizzare il paziente dal dermatologo. Se invece non vi sono malattie dermatologiche è necessario domandare se la sudorazione sia localizzata alle mani, ai piedi o alle ascelle (eccesso di caffeina, nicotina, stato ansioso persistente) oppure sia localizzata solo da una parte del corpo o sopra un certo livello (lesione solo del sistema nervoso simpatico o disfunzione anche del parasimpatico come nel diabete mellito).
Molto più frequentemente ci si trova di fronte ad una forma diffusa di sudorazione eccessiva persistente. E’ associata a febbre o sudorazione solo notturna oppure non vi è febbre ed il paziente suda sia di giorno che di notte?
E’ questa una domanda chiave che ci dobbiamo porre. Se c’è ipertermia (febbre) dobbiamo vedere se c’è una cause infettiva e trattarla, se non c’è (causa infettiva assente) è necessario prendere in considerazione una eventuale neoplasia, ma anche una linforeticolite (malattia del sistema linfatico e reticolo endoteliale) o una vasculite (angioite allergica, granulomatosa, da ipersensibilità). Comprendo che è questa una tematica complessa. Forse lo è ancora di più nei soggetti senza febbre con sudorazione perenne notte e giorno. E’ vero che si trova più spesso nei pazienti psichiatrici o con stato di ansia continuo, pur tuttavia l’ho riscontrato in soggetti sani (in omeopatia di costituzione sulfurica) senza alcun disturbo psichico che molto spesso presentano una anamnesi familiare di iperidrosi. Come se fosse una forma ereditaria, sia paterna oppure materna. Ciò però non esaurisce il nostro compito perché occorre indagare ancora. Possiamo escludere un’eventuale causa tossica di aumento della sudorazione? Se è presente bisogna individuarla, eliminando l’esposizione e trattarla.
Se la causa tossica è invece assente (sempre nella sudorazione eccessiva persistente diffusa a tutto il corpo) dobbiamo ritornare ad occuparci del sistema nervoso autonomo, quello che non è sotto il controllo della nostra volontà, sia simpatico che parasimpatico, al fine di scoprire se vi son segnali di tachicardia e tremore. In presenza di questi segni valutiamo un’eventuale presenza di ipertiroidismo, di una ipoglicemia oppure di feocromocitoma (tumore ricco di adrenalina e noradrenalina che si sviluppa al livello del tessuto midollare della ghiandola surrenale, più di rado a livello del glomo carotideo o del bacino). Questa neoplasia si manifesta classicamente con crisi ipertensive parossistiche con aumento della glicemia e perdita delle catecolamine a livello urinario.
Trattasi di una delle più frequenti cause di ipertensione secondaria (non essenziale comune) che è curabile e guaribile chirurgicamente. In tanti anni di attività cardiologica ne ho trovati più di una decina di casi. Se non viene scoperto il feocromocitoma può portare a scompenso cardiocircolatorio o cardio – renale, oppure provocare ictus cerebrale (manifestazione cerebrale dovuta dall’ipertensione arteriosa).
Come ho individuato il feocromocitoma? Dalla storia clinica del paziente (anamnesi), richiedendo analisi specifiche: acido vanilmandelico e catecolamine urinarie (urine 24 h). Talora mi sono avvalso della TAC dell’addome con particolare riguardo alle ghiandole surrenali. Un ultima nota non può non riguardare l’uso di stimolanti. In assenza di segni adrenergici vanno valutare altre cause endocrine e metaboliche (gravidanza, menopausa, diabete mellito, gotta, obesità).