Ne parlavo con un post personale pubblicato su facebook lo scorso 12 aprile, dell’opportuna necessità per Ladispoli ed il suo sviluppo di ospitare un grande evento sportivo come la corsa ciclistica “Tirreno-Adriatico”. Nel maggio scorso la giunta comunale ha formalizzato con un atto di indirizzo la disponibilità della città ad accogliere la competizione nel prossimo 2019, candidandosi per l’arrivo di una delle sue tappe.Quest’anno sono ben 53 le edizioni svolte. Dal 1966 l’incontro sportivo dei due mari bagnanti la penisola è un appuntamento annuale fisso, calendarizzato nel mese di marzo, tra i più importanti di inizio stagione della bicicletta agonistica, nazionale ed internazionale.
Anche se estremamente curiosa, per molti sconosciuta in questi luoghi, per Ladispoli l’evento sulle due ruote a pedali non è una novità ansi in passato ne ha caratterizzato per ben tre occasioni la sua vita oltre che quella della gara globale stessa. Come inizio dell’avventura il 10 marzo 1971, con il percorso Ladispoli-Fiuggi vinto da Gianni Motta e l’intera competizione invece da Italo Zilioli, e il 13 marzo 1972, con Ladispoli-Alatri primatista lo svedese Tomas Petterson e vincitore finale il belga Roger De Vlaeminck.
Nel 1986 riflettori puntati ancora più potenti. Ben 2 giornate videro protagonista la cittadina, di cui la prima a livello unico: il 6 marzo nulle sue sole strade con la “cronometro individuale” portata a casa da Francesco Moser ed il 7 con il percorso Ladispoli-Cortona attraversato per primo da Luciano Rabottini, che si aggiudicherà anche quell’edizione.
Dunque un’qualcosa che questo territorio conosce molto bene, sviluppatosi in un passato ormai datato, però dall’enorme significato nostalgico. Altri tempi, forse irripetibili. Gli anni ’70 gli anni dell’Autonomia comunale, dei primi passi mossi con le sole proprie gambe. Gli anni ’80, i “mitici anni ‘80”, il risveglio nell’attualità, l’origine dell’oggigiorno. Uno sport ancora in carne ed ossa, semplice nello spirito, sconosciuto nella spettacolarità.
Di tempo ne è passato dall’ultima volta della Tirreno-Adriatico qui, forse un errore non aver riportato già negli anni trascorsi una manifestazione sportiva di tal livello. Un’occasione non colta di giovamento per tutto e per tutti, per la storia, l’economia, il turismo e la società locale stessa. Un passo in avanti impedito nel processo di crescita nell’immagine di Ladispoli, in Italia e nel mondo. Una trascuratezza a tutto danno delle possibilità e capacità della città.
Ora però guardando al futuro si può evitare di ripetere gli errori del passato, partendo dalla partita dell’accoglimento della proposta, dalla premessa su ben altro livello, con maturità nell’approccio, da seguire e curare attentamente in quanto se portata in porto, dopo molte pagine bianche si tornerebbe a scrivere grazie allo sport una nuova grandiosa pagina per questa comunità e la sua realtà.
Marco Di Marzio