“Quando il passato era il futuro” il libro di Eleonora Cecere 

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eleonora Cecere

Un viaggio tra le pieghe del passato attraverso mille sfumature, esperienze di vita, sorrisi e sofferenze per una crescita interiore difficile ma densa di amore e positività.

Trentotto anni di carriera impressi nelle pagine del libro della bella artista già volto di Non è la Rai, Eleonora Cecere che, ad appena sette anni, ha iniziato a stare sotto ai riflettori.

A presentare il volume, il 19 febbraio a Palazzo Valentini, l’autrice, il marito commediografo e regista Luigi Galdiero, gli editori Carmelo Frascati e Gianfranco Serradifalco, il Dott.Stefano Cacciotti, Cons. Città Metropolitana di Roma Capitale e Presidente della Comm. Trasparenza, la Dott.ssa Donatella Caserta, Primario Osp. S. Andrea, la Dott.ssa Alessandra Paradisi, già Sindaco di Castelnuovo di Porto (Rm), il Dott. Renzo Boni, Dirigente ricerca e sviluppo Eni, e l’Ing. Felicia Massetti, Funzionario gruppo Eni.

L’incontro è stato un susseguirsi di interventi, ricordi, battute, con qualche lacrima di emozione e risate, quasi a sottolineare il carattere dolce, solare, timido e al contempo deciso della Cecere. Come ha illustrato l’emozionatissima autrice il libro pubblicato da Frascati & Serradifalco editori da oggi in libreria e negli store online, è un racconto della sua vita a partire dall’incontro con Federico Fellini a quello con Vittorio Gassman; dalla TV di Boncompagni e Pingitore al Teatro con Montesano e Franco Oppini.

Centottanta pagine in cui l’autrice narra il dietro le quinte e condivide quella che è stata la sua carriera artistica con un linguaggio semplice ma accattivante. In ciascun capitolo Eleonora punta sul suo “non sentirsi affatto diva” anche se i fatti la smentiscono.

Tra i principali episodi da lei raccontati compaiono i ricordi di incontri con personaggi che hanno fatto la storia del cinema in Italia e non solo. “Sicuramente ricordo Vittorio Gassman – afferma l’attrice – quando con lui girai il film “La famiglia. Ero piccola, mia madre mi portò sul set a Cinecittà e, quando arrivai davanti al cancello, lo oltrepassai, lo vidi come un luogo magico e immenso. In una delle scene del film dovevo dare un bacio a stampo sulle labbra all’attore Marco Vivio. Io non volevo, mi vergognavo, invece Gassman bloccò le riprese, mi rassicurò dicendomi che la scena era una finzione e che dovevo pensare al fatto che era solo un gioco e che lui sarebbe stato per tutto il tempo seduto di fronte a me per darmi la forza! Andò tutto bene. Mi è rimasto nel cuore anche Fellini. Con lui, un giorno, durante una pausa, parlammo del film L’intervista, e mi disse che gli ero piaciuta molto per l’impegno e la serietà, considerando anche la mia giovane età.
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Cecere – “sono alcuni dei personaggi che ho incontrato da adolescente”. Nel corso della presentazione sono stati molteplici gli interventi del pubblico in sala tra cui numerosi volti del mondo dello spettacolo e altrettanti amici dell’autrice. Tra i primi a prendere la parola la sorella Alessia che, emozionata proprio come Marlene e Karole, le figlie di Eleonora sedute in prima fila, ha tracciato affettuosamente il carattere della scrittrice; Angela Di Cosimo, anch’ella ex ragazza di Non è la RAI, legatissima all’autrice.

Le due, come ha raccontato la Di Cosimo, hanno simpatizzato subito e non sono mancati aneddoti, abbracci e risate; Carolina Marconi, showgirl e attrice venezuelana naturalizzata italiana, nota anche per aver partecipato alla quarta edizione del Grande Fratello, che ha affermato di essere affezionata ad Eleonora e di rispecchiarsi in lei emotivamente e per la sua voglia di fare; Marco Geppetti, fotografo ufficiale di Non è la Rai che, con voce rotta dall’emozione ha raccontato il suo primo incontro con una Cecere undicenne, del suo legame profondo, nato tra i set, con Romolo, il padre della giovane che è sempre stato al fianco della figlia e che, lungimirante, l’ha saputa guidare nella sua carriera cercando di trasformare quello che era un lavoro difficile per un’adolescente in un gioco. Cristina Roncalli, attrice e showgirl, nonchè volto noto di numerosi programmi televisivi e nipote di Papa Roncalli ha chiesto alla scrittrice se fosse riuscita a perdonare i propri genitori per averle “strappato” la giovinezza a favore di una carriera nel mondo dello spettacolo. La risposta, ovviamente positiva, è subito arrivata accompagnata dal sorriso che sempre contraddistingue Eleonora. Il microfono è passato poi all’amico regista Emanuele Simeoli che ha raccontato alcuni aneddoti.

“La voglia di scrivere questo libro è nata per raccontare un mio percorso, sia di vita privata sia lavorativa – racconta Eleonora Cecere -. Ho cercato di lanciare diversi messaggi per i più giovani. Come ad esempio sul al tema della violenza sulle donne, un argomento oggi più che mai attuale purtroppo, nella nostra società”.
Eleonora Cecere, nel periodo del lockdown, quando i teatri erano chiusi e l’arte soffriva un periodo di isolamento dovuto alla pandemia, non si è mai arresa. Si è rimboccata le maniche e ha iniziato un lavoro parallelo, come vigilante, attività che svolge ancor oggi: “In pandemia eravamo in tournée teatrale e purtroppo si è bloccato tutto. Quindi mi sono reinventata. Non potevo stare a casa ad annoiarmi e lasciare tutto sulle spalle di mio marito. Ho voluto contribuire al sostentamento della famiglia. Ho inviato dei curricula e ho iniziato a lavorare con una società di vigilanza, ma questo senza mai abbandonare il mondo dello spettacolo che è la mia passione. Al quale sono poi tornata carica e più forte di prima e con il desiderio di fare tante cose belle”.

In sala, tra gli altri anche il ritrattista delle dive Daniele Pacchiarotti, Fabrizio Pacifici organizzatore di numerosi eventi nella capitale, ideatore del Premio Settecolli, lo stilista esperto di segni Massimo Bomba, il conduttore radiofonico e autore di inchieste teatrali David Gramiccioli, il giornalista e scrittore Alessandro Gatta, l’opinionista Jolanda Gurreri, la regista Sasha Alessandra Carlesi, l’attore Ciro Buono, l’avvocato Pasquale Auricchio Vice Presidente del Gran Premio Internazionale di Venezia. A termine della presentazione Eleonora Cecere ha affermato di avere, alcuni progetti importanti e, tra i quali uno, inizierà a breve.

Il libro lo si può leggere anche sull’APP WanShi. L’applicazione, del tutto innovativa permette all’utente di accedere gratuitamente ad una gamma di libri digitali o cartacei senza dover cambiare device.