Che spettacolo… Agostino De Angelis!
Accanto a Salvatore Uroni provo un sentimento di gioia, capita ogni volta che mi invita a partecipare al suo viaggio divulgativo di pensieri positivi e temi su cui riflettere. Non sempre sono argomenti lieti, osservando il comportamento dell’essere umano, ma la sua chiave di lettura lo è. Incanta vedere il mondo con i suoi occhi, è come scattare una fotografia scegliendo la migliore luce, cogliendo ogni dettaglio del panorama davanti ai nostri occhi. Andare oltre l’effetto, la visione di Salvatore è omeopatica.
E ieri non poteva che essere una serata magica, ascoltando alcune delle sue poesie, scritte in più momenti della sua vita, anni di mutamenti repentini e imbrutimento a cui il poeta antepone l’amore come arma potente di difesa e rinascita. La voce di Agostino De Angelis è armonia pura, unita ad una sensibilità tale da carpire ogni messaggio, esaltarne la purezza e la potenza della parola. La fusione di due Maestri ha regalato un momento di puro piacere dall’elevato spessore culturale. Mi ripeto, ma così è, un evento poi, ad ingresso libero. Per l’opportunità si ringrazia la Soprintendenza che ha sposato appieno il progetto di Agostino De Angelis, da sempre impegnato nella promozione della cultura, fruibile a tutti, nei luoghi più suggestivi dell’Etruria.
Organizzato in maniera impeccabile da Desirée Arlotta e supportato dai volontari del Gruppo Archeologico Romano, sezione di Cerveteri-Ladispoli-Tarquinia che con professionalità hanno accolto lo spettatore non lasciandolo mai solo, dall’arrivo ai saluti, l’evento ha suscitato interesse da parte di persone di ogni età, sempre più numerose via via che il calendario fitto di proposte evolve. Uno sguardo ampio sull’evento è il contributo di Giovanni Zucconi, lo trovate qui, merita di essere letto.
Questa volta lo spettacolo poetico si è svolto presso la Tomba delle Cinque Sedie al tramonto, l’area illuminata dai fari, dalla musica di Francesco Pastore, dalle anime raccolte intorno a noi. Proiettati sul tufo, i volti di donne assorte, serene, alle volte rassegnate, sono le figure femminili di Carlo Grechi presenti nella raccolta di poesie intitolata “Oltre…”. Cosa aggiungere, dovevate esserci per vivere appieno il clima creatosi, l’energia sviluppata parlando di Amore.
L’esperienza vissuta va raccontata come gesto di riconoscenza verso il prezioso patrimonio condiviso dagli artisti, per non mancare al prossimo appuntamento che l’associazione ArchéoTheatron segnalerà per tempo.
Barbara Pignataro