Pugno duro o d’estate a Ladispoli sarà il caos

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Le statistiche confermano come la diligenza di chi partecipa alla raccolta differenziata dei rifiuti rischia di essere vanificata dagli incivili
Spesso ci si domanda quanti rifiuti producano i cittadini di Ladispoli che in larghissima parte partecipano alla raccolta differenziata. Un servizio che desta perplessità per i costi che continuano a salire e di cui ci siamo occupati spesso. Ma è anche un settore che, analizzando i dati statistici riferiti al 2016, evidenzia come la crescita esponenziale dei residenti, alla lunga non potrà che causare seri problemi di vivibilità. Fatto questo che dovrebbe indurre chiunque vinca le elezioni di giugno a pensarci bene prima di autorizzare altre palazzine e colate di mattoni su una città ormai satura. Parlando di raccolta differenziata, ci sono numeri veramente impressionanti se pensiamo che Ladispoli ha circa 45.000 residenti, oltre a tanti andirivieni di persone non censite. Qualche esempio? Il rifiuto secco, ovvero la spazzatura gettata nei bidoni dell’indifferenziato, lo scorso anno è stata di 4 milioni e 438 mila chilogrammi, un dato ingente anche se in calo rispetto al passato, che però paga dazio con il lavoro extra per la ditta appaltatrice provocato dagli incivili che abbandonano rifiuti nelle strade e nelle aree periferiche di Ladispoli e che costano caro ai contribuenti. Numeri pesanti anche per il cosiddetto umido. I rifiuti organici conferiti sono stati 4 milioni e 131 mila chilogrammi, tanti, forse troppi. A conferma che la mancanza di una adeguata campagna per il compost sta pesando non poco sui conti del comune. Ricordiamo infatti che anche l’umido non è praticamente mai riciclato, dunque si versano bei soldi per smaltirlo in discarica. E veniamo ora ad un tasto dolente. Che L’Ortica batte da tempo, segnalando come l’errore di non permettere al comune di incassare i soldi della vendita di plastica, carta, vetro e metallo sia stato commesso in fase di preparazione della gara di appalto. Nel 2016 i cittadini hanno prodotto 1 milione e 68 mila kg di plastica, 1 milione e 534 mila chili di cartone e 1 milione e 516 mila chilogrammi di vetro e metallo. Quantità elevatissime che, previo una adeguata campagna di sensibilizzazione dei cittadini, permetterebbe di incassare bei soldi con la vendita. Cosa che attualmente non accade perché, da come trapela da piazza Falcone, sembrerebbe che la ditta appaltatrice ci stia addirittura rimettendo nel conferimento di questo materiale che tanti utenti non puliscono e non lavano. E dunque un piatto di plastica sporco di sugo, ad esempio, finisce al macero. Vero pure che la società poi rientra delle spese con i tanti interventi extra che vengono commissionati dall’amministrazione. Come lo svuotamento dei cestini o la pulizia delle spiagge. Traspare insomma come il peccato sia stato originale, troppa leggerezza forse nella stesura della gara di appalto, un costo che i contribuenti stanno pagando e non poco. Fermo restando lo sforzo del personale della nettezza urbana che deve comunque combattere con sacche di cittadinanza ostinate ed incivili che continuano da due anni a scaraventare buste dell’immondizia per terra o nelle aree decentrate. C’è un numero però che ci impone delle serie riflessioni leggendo i dati statistici del servizio igiene ed ambiente dello scorso anno. Si sono raccolti 652 mila chilogrammi di spazzatura dalle strade, troppo pochi alla luce della realtà che è sotto gli occhi di tutti. Perché è palese che il tallone di Achille di questo servizio sia lo spazzamento delle strade. Che ovviamente non è più possibile effettuare con scopa e secchioni, bensì con l’automezzo meccanico che, se lasciato lavorare, rappresenta un sistema moderno ed efficace, di pulire ogni quartiere di Ladispoli. Il problema è che la gente se ne infischia bellamente da mesi dei divieti di sosta nei giorni di passaggio della spazzatrice meccanica col risultato che le strade restano sporche. E nessuno dica che il problema non è risolvibile perché nel periodo in cui la polizia locale pattugliava dall’alba le vie dove era previsto il passaggio dell’automezzo, improvvisamente sparirono tutte le automobili. Perché, piaccia o non piaccia, la gente solo se la si colpisce sul portafoglio si mette a rispettare le regole. Fioccarono centinaia di salate e sacrosante multe, le strade di Ladispoli erano pulitissime. Poi, non si capisce per quale motivo, è stato sospeso il servizio di controllo e le vie sono ritornate ad essere sporche. L’Ortica da tempo chiede che si adotti il pugno duro contro gli incivili e gli indisciplinati che sporcano Ladispoli, auspichiamo che la futura amministrazione possa essere incisiva e severa per il rispetto della collettività. Altrimenti, serve a poco spendere oltre 30 milioni di euro dei contribuenti di Ladispoli per il servizio igiene ed ambiente. Che andrebbe rivitalizzato con una adeguata campagna di sensibilizzazione dei cittadini, con informazioni puntuali e precise, con il coinvolgimento di tutti i mass media. Con una serie di incontri che spieghino alla gente quanto sia importante andare a conferire rifiuti ingombranti all’isola ecologica di via Roma. Dove, a dire il vero, se si accelerassero le procedure di ingresso non guasterebbe.

Serve, soprattutto, l’umiltà di comprendere che i suggerimenti si possono anche accettare. Non è reato ammettere di aver sbagliato. La gente di Ladispoli partecipa alla raccolta differenziata, ma se nessuno la coinvolge nella battaglia contro gli incivili, sarà difficile vedere la luce in fondo al tunnel.