Protocollo Dilettanti Eccellenza: vietato cantare, gridare, e avvicinarsi faccia a faccia tra calciatori.
Secondo quanto sopra richiamato,l’indirizzo strategico, nell’ottica della limitazione del contagio nell’ambito del calcio dilettantisticoe giovanile,nonché sulla base delle informazioni al momento disponibili, resta quello della massima precauzione. Vale a dire, l’osservanza da parte d itutt igli attori di rigide prescrizioni volte ad evitare, in modo assoluto, ogni contatto stretto con persone potenzialmente infette, tramite il costante distanziamento interpersonale, l’uso obbligatorio della mascherina in ogni occasione, sia al chiuso sia all’aperto (al di fuori dell’attività agonistica sul campo), l’igiene accurata delle mani con il lavaggio frequente e l’uso alternativo di disinfettanti in soluzione idroalcolica (gel).
Cardini della prevenzione del contagio nel gruppo squadra sono:
▪ il distanziamento obbligatorio di almeno due metri nel corso di riunioni all’aperto e la limitazione delle riunioni al chiuso anche di tipo tecnico, evitando l’uso degli spogliatoi o favorendone, ove consentito, l’uso in modo da evitare ogni assembramento o contatto stretto;
▪ il divieto di abbracci, e altri comportamenti a rischio (quali cantare, gridare, e avvicinarsi faccia a faccia tra calciatori/tecnici/dirigenti in occasione di gare e allenamenti;
▪ il divieto di attività sociali che comportino la presenza contemporanea di più componenti il grupposquadra;
▪ l’utilizzo privilegiato dei mezzi di locomozioneindividuali;
▪ interdizione di ogni attività sociale al di fuori del gruppo squadra effettuata senza rispetto delle precauzioni generali suddette (lavoro,scuola, familiari non conviventi, conoscenti ecc.), che rappresenti un concreto pericolo di contagio da parte dei singoli componenti il gruppo squadra (ad esempio, cene tra atleti o con amici, feste, conferenze, riunioni di qualsiasi tipo,etc.).
In particolare, i temi più importanti dal punto di vista applicativo richiamati all’interno del documento sono:
▪ Utilizzo di screening/controllo tramite test per l’individuazione del virus SARS-CoV-2
▪ Gestione dei casi di accertata positività
▪ Isolamento e Quarantena
Test per l’individuazione del virus SARS-CoV-2
La tipologia del test al quale sottoporre il Gruppo Squadra, prima dell’inizio dell’attività agonistica era contenuta nelle indicazioni dei Protocolli richiamati in premessa. In considerazione dell’evoluzione del quadro epidemiologico e a maggior tutela della salute dei singoli e delle esigenze di sanità pubblica, per adeguare il Protocollo, relativamente alle modalità di svolgimento di gare e allenamenti, la Commissione Medico Scientifica Federale (CMSF) ha in primoluogo tenuto conto della Circolare 29/9/2020 del Ministero della Salute in merito all’”uso dei test antigenici rapidi per la diagnosi da infezione da SARS-CoV-2, con particolare riguardo al contesto scolastico” e il DPCM attualmente in vigore in materia di misure di contrasto e contenimento dell’emergenza Covid-19. Quest’ultimo (DPCM), in tutti i passaggi in cui prevede l’effettuazione di test per l’ingresso in Italia da paesi con obbligo di quarantena, consente i Test antigenici in alternativa a quelli molecolari. Sulla base di tali considerazioni, la CMSF ha ritenuto ragionevole e affidabile, in aderenza alle recenti acquisizioni e procedure validate, utilizzare per la ricerca del virus SARS-CoV-2, in alternativa ai Test molecolari PCR (comunque indispensabili quali test di conferma), i Test antigenici “quantitativio semiquantitativi” in chemiluminescenza/fluorescenza, validati da studi scientifici che ne abbiano dimostrato elevata accuratezza e sensibilità, prevedendo l’inserimento obbligatorio di un test settimanale entro le 48/72 ore antecedenti la disputa della gara (in caso di disputa di più gare nel corso della stessa settimana il test settimanale va comunque effettuato prima della gara programmata nel fine settimana), pertutto il gruppo squadra, individuato dalle Società.
Per garantire uniformità su tutto il territorio nazionale, la CMSF suggerisce di individuare, con criteri di scientificità, reale disponibilità sul mercato ed economicità, un test unico o assimilabile per validità, per tutti i singoli campionati. Per quanto riguarda la raccolta del campione biologico (tamponerino-faringeo), essa deve essere comunque effettuata da personale medico o paramedico adeguatamente formato.