Profughi? No, grazie, Ladispoli ha già dato

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Sono giorni decisivi per l’adozione di alcune scelte che influiranno in modo significativo sul futuro del nostro territorio. Sono giorni delicati nei quali la politica tenta di trovare una via di uscita ad una situazione sull’orlo del baratro. Sono giorni di grandi manovre da parte di qualcuno che vorrebbe scaricare sulle cittadine della provincia di Roma i risultati di errori e nefandezze commesse in un passato recente. E soprattutto sono giorni nei quali popolazione e mass media debbono tenere gli occhi bene aperti per contrastare in ogni modo civile e democratico il tentativo di affossare definitivamente il nostro territorio. La faccenda è nota, il governo non sapere più che pesci prendere dopo aver aperto le porte della nazione all’arrivo indiscriminato ed incontrollato di profughi e sedicenti tali, la massa di persone immigrate sta facendo scoppiare il sistema di accoglienza, è partito una sorta di gara a scaricare sul vicino di casa il problema. E, come la tribolata storia del nostro litorale insegna, ci sono ancora una volta Cerveteri e Ladispoli tra i comuni finiti nel mirino della Prefettura e del Campidoglio per accogliere i profughi attualmente ospitati in modo precario nella capitale. Roma, secondo il sindaco Raggi, ormai non è più in grado di accogliere immigrati, i centri di accoglienza stanno per esplodere, sono frequenti le notizie di rivolte e proteste. Ecco che dal cilindro delle istituzioni è balzata fuori l’idea di individuare una decina di comuni che potrebbero ospitare i profughi, se possibile in strutture pubbliche non utilizzate, oppure in edifici privati o alberghi. A queste amministrazioni verrà chiesto di aderire al Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati, accogliendo inizialmente almeno 150 profughi. Un numero ovviamente teorico visto che, in caso di grandi flussi migratori, potrebbe lievitare in modo incontrollato. Sembrerebbe che lo Stato garantirebbe almeno 700 mila euro di contributo ai comuni che accetteranno di aprire le porte ai profughi. Occorre notare che Cerveteri e Ladispoli non sembrano avere una posizione omogenea sulla delicata questione, il sindaco Pascucci pur ribadendo che non esistono strutture pubbliche idonee ad accogliere gli immigrati, ha sempre lasciato uno spiraglio aperto. Chiusura netta invece da parte del sindaco Grando che ha spiegato a varie riprese che Ladispoli non in grado di accogliere i migranti e che la città da anni sta facendo la sua parte nel processo di integrazione, ospitando una sessantina di etnie che si sono ormai assimilate al territorio. Per non parlare delle risorse economiche che non ci sono, gettare altri disperati a Ladispoli significherebbe mandare al collasso il già esangue settore dei servizi sociali. La differenza è anche di spazio vitale vero e proprio, Cerveteri ha un territorio molto esteso, grande undici volte circa quello di Ladispoli. La faccenda è comunque al rush finale, entro metà ottobre il Consiglio comunale di Ladispoli dovrebbe dire ufficialmente no al Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati, aprendo di fatto un contrasto molto netto con la Prefettura di Roma. Sarà a quel punto che si dovranno tenere gli occhi aperti, invitare i costruttori ed i possessori di case sfitte a non cadere nella tentazione di accettare le offerte che arriveranno da più parti per locale gli immobili ai profughi. E nel contempo ricordare che Ladispoli non ha edifici pubblici vuoti e che l’unica ex scuola dismessa, ovvero l’Alberghiero di via Ancona, è stato dichiarato in parte inagibile tre anni fa e cade a pezzi in molte parti della struttura. Peraltro, stanno arrivando le elezioni politiche e regionali, vedremo quale partito avrà il coraggio di venire da queste parti e dire ai cittadini che debbono dire sì all’arrivo dei migranti. Molti dei quali sono certamente poveri disperati che fuggono dalla miseria. Ma tra loro ci sono anche delinquenti veri come i recenti casi di stupro hanno drammaticamente confermato. Auguriamoci che non servano davvero le barricate come si legge in queste ore sul web.