PREVENIRE I TUMORI A TAVOLA

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IL 30% CIRCA DEI TUMORI POTREBBE ESSERE EVITATO SE TUTTI SEGUISSERO DETERMINATI COMPORTAMENTI.

di Alfonso Lustrino

È ormai assodato che una sana alimentazione riduce il rischio di sviluppare tumori e limita la probabilità di avere recidive della malattia. È dunque consigliabile seguire le raccomandazioni del Fondo mondiale per la Ricerca sul Cancro (WCRF) e i consigli del Codice europeo contro il cancro. Se la diagnosi precoce permette di anticipare il momento in cui si scopre un tumore, altri semplici interventi consentono di ridurre il rischio che alcuni tumori si presentino. Si tratta delle abitudini e dei comportamenti salutari che, se fossero seguiti da tutti, potrebbero evitare la comparsa di circa un caso di cancro su tre (fonte: AIRC). La prevenzione, quindi, è nelle mani di ognuno di noi.

Ma vediamo alcuni suggerimenti che ciascuno può intraprendere nella propria vita quotidiana per diminuire il rischio di sviluppare un tumore:
NON FUMARE
Il tabacco è la principale causa di decessi e malattie prevenibili nel mondo, nonché la prima causa di tumore maligno.
SVOLGERE REGOLARE ATTIVITA’ FISICA
Sovrappeso e obesità aumentano il rischio di sviluppare diversi tipi di cancro. La ragione è che l’eccesso di grasso corporeo causa infiammazione cronica, altera il metabolismo e influenza alcuni fattori di crescita e ormoni. Queste condizioni favoriscono la crescita di cellule tumorali.
MANGIARE SANO
Quali cibi evitare Per prima cosa bisognerebbe limitare il consumo di carne rossa e in generale di proteine animali, evitando completamente le carni lavorate (wurstel, prosciutto, salsicce, salumi, hot dog, affettati, carne in scatola, bacon, affumicati etc).
Lo zucchero è ormai considerato da molti un vero e proprio killer silenzioso. L’OMS consiglia di non superare i 25 g al giorno, ma se si pensa che una sola lattina di Coca-cola ne contiene 37 g… Quindi limitare al massimo le bibite zuccherate e tutti i prodotti ricchi di zucchero. Secondo la scienza il sale aumenta il rischio di cancro attraverso specifici meccanismi, quindi va ridotto progressivamente il suo utilizzo, così come l’uso di determinati condimenti alternativi (dado da brodo, ketchup, salsa di soia, senape, ecc.) e di alimenti trasformati ricchi di sale (ad esempio gli snack salati).
Una cosa da tenere sempre a mente è che “non esiste un consumo di alcol esente da rischi per la salute”, quindi sempre meglio limitare il consumo di bevande alcoliche. Evitare o limitare il più possibile il consumo di alimenti lavorati, processati e preparati con l’aggiunta di additivi chimici (glutammato, coloranti, conservanti chimici, edulcoranti sintetici, esaltatori di sapidità, aromi chimici etc.).
Meglio sempre optare per alimenti biologici di qualità. Potrebbe sembrare scontato, ma non lo è: bisogna evitare veleni come pesticidi e altre sostanze tossiche utilizzate in agricoltura. Evidentemente non “evaporano”, ma oltre ad essere dispersi nel suolo, nelle falde acquifere e nell’aria, restano negli alimenti, come dimostrato dalle analisi effettuate da diverse associazioni dei consumatori.

Quali cibi preferire
La lista dei cibi “antitumorali” per fortuna è molto lunga, ma invece di parlare di superfood è preferibile concentrarsi su un corretto stile alimentare. La prima cosa è aumentare il consumo di cibo fresco e di buona qualità, riducendo invece quello industriale, conservato e processato. Mangiare “bene” è fondamentale non solo per la prevenzione, ma anche quando si stanno affrontando trattamenti antitumorali. In questo caso gli alimenti di origine vegetale sono i principali alleati da portare a tavola. Si sentono lodare i benefici del sulforafano (una molecola presente nei broccoli o nei cavoli) cui sono attribuite diverse attività utili per prevenire i tumori; oppure delle proprietà antitumorali del licopene (la molecola che colora di rosso i pomodori) e del resveratrolo (di cui è invece ricca l’uva). Ma le sostanze presenti in verdura e frutta sono praticamente infinite.
Le crucifere (cavolfiore, verza, cavolo, broccoli, cime di rapa, ravanello, rucola etc) contengono glucosinolati, composti che conferiscono il classico sapore amarognolo. È stato osservato che tali sostanze riducono il rischio di patologie tumorali, in particolare cancro al colon e allo stomaco.

Il consumo di una o più porzioni di crucifere alla settimana abbassa significativamente il rischio di insorgenza di tumori a esofago, colon-retto, faringe, cavità orale, seno e rene. Dunque sono alimenti molto importanti. In effetti quando si tratta di prevenire il cancro frutta e verdura si confermano essere i migliori alimenti da portare a tavola. Sarebbero da consumare almeno 5 porzioni al giorno di frutta e verdura di stagione, e che se fra questa frutta e verdura. Meglio ancora se le porzioni diventano otto. A dirlo è la scienza, con studi accreditati. Anche le fibre dei cereali integrali sono sicuramente utili alla causa.

Per questo bisognerebbe cercare di sostituire almeno parte dei cereali raffinati (per esempio il riso, la pasta e il pane bianchi, ma anche altri cereali in chicco) con le loro versioni integrali o almeno semi integrali. Non vanno assolutamente dimenticati i legumi, in particolare la soia, il cui consumo è stato associato a una ridotta incidenza di tumori al seno e alla prostata.

Utile anche una giusta dose giornaliera (30 g) di frutta secca e semi oleaginosi (zucca, sesamo, girasole, lino etc.). Un’alimentazione appropriata può migliorare la prognosi delle pazienti operate di tumore al seno. Questa è la conclusione del Progetto Diana 5, nel corso del quale sono state seguite e osservate per molti anni oltre 2.000 donne operate al seno. I risultati hanno mostrato gli effetti positivi di un esercizio fisico quotidiano associato a una dieta sana.

Conclusioni
Attività fisica e sana alimentazione aiutano a prevenire molte forme di tumori e addirittura sono utili in fase di trattamenti antitumorali. Forse (anzi sicuramente) conviene cominciare a ragionare su un nuovo stile di vita.

P.S. Questo articolo, pur basandosi su dati scientifici, riveste carattere esclusivamente divulgativo. Per qualsiasi dubbio rivolgersi al proprio medico o ad un nutrizionista professionista.