Il terremoto che ha travolto oggi il calcio italiano con la caduta del presidente della Figc, Carlo Tavecchio, offre lo spunto per alcune considerazioni.
In attesa di conoscere entro 90 giorni il nome del nuovo padrone del calcio italiano, sempre ammesso che le varie Leghe si mettano d’accordo, è ovvio che qualcosa dovrà cambiare. E non solo perchè l’Italia non parteciperà ai Mondiali. Quella è la punta dell’iceberg che nasce da lontano. E l’articolo del procuratore Sundas che potete leggere sul nostro sito racconta largamente quali i siano i mali del calcio italico.
Ci permettiamo di lanciare un suggerimento al futuro presidente della Federazione italiana gioco calcio che dovrebbe essere nominato prima di Pasqua.
Tra le tante colpe di Tavecchio ne segnaliamo una che si trascina da oltre due anni senza reali motivi per questo blocco. Da 24 mesi, a colpi di documenti, giornali dell’epoca, dossier ed atti ufficiali, è stato dimostrato come sia un atto di giustizia assegnare alla Lazio lo scudetto 1915 per il quale la finalissima non fu mai giocata per lo scoppio della guerra. Ed il titolo, misteriosamente, fu assegnato in seguito al Genoa. Tavecchio non ha mai preso una decisione, non ha mai convocato gli organi ufficiali per assumere una posizione, nonostante l’apposita commissione di saggi avesse chiaramente detto che lo scudetto andava assegnato ex aequo a Genoa e Lazio. Motivi politici, mancanza di coraggio, vuoto di potere nelle Leghe di Serie A e Serie B sono stati alla base di questo atteggiamento poco audace. E ricordiamo che la richiesta era anche sostenuta da una petizione popolare on line massiccia. Ci auguriamo che il prossimo presidente vorrà esordire con un atto di giustizia, assegnando alla Lazio lo strameritato scudetto del 1915. Del resto, in questo calcio è stato vinto uno scudetto nel 1942 mentre i cittadini erano sotto i bombardamenti e ne è stato assegnato un di “cartone” all’Inter a tavolino per la mai realmente chiarita storia di calciopoli.