“Potrebbe esserci un terremoto nelle società di calcio del nostro territorio”

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Il mister Carlo Leonori ci spiega come, con l’entrata in vigore delle nuove normative, per molti allenatori sia finita l’avventura professionaleNel nostro territorio un altro sportivo che insegna calcio ha ottenuto il patentino di allenatore Uefa B. Ovvero il titolo che permette di allenare squadre come primo tecnico in Serie D e come allenatore in seconda in Serie C. Stiamo parlando di Carlo Leonori che in questi giorni ha ottenuto il patentino e dunque è ora sul mercato degli allenatori e già sarebbe stato contattato da importanti club non solo del Lazio. Col mister Leonori abbiamo parlato a tutto tondo di calcio, panchine, gestioni societarie e futuro sportivo del nostro territorio.

Come è stato il corso per ottenere il titolo Uefa B?

“E’ iniziato il 23 aprile con frequenza quotidiana, al contrario di altri corsi che si svolgevano settimanalmente a singhiozzo. Era peraltro l’ultimo corso per allenatori Uefa B, d’ora in poi si dovrà partecipare prima al corso Uefa C per il settore giovanile, poi al corso Uefa E regionale che permette di allenare nei Dilettanti. Successivamente si può partecipare al corso come quello da me svolto che ti permette di allenare in Serie D e come secondo in Serie C”.

Lei allena da 15 anni, ha imparato qualcosa di nuovo da questo corso?

“Certamente, si apprendono nozioni tattiche e psicologiche che prima del corso erano sconosciute, soprattutto a livello giovanile di Scuola calcio ed agonistica”.

Dalla stagione che è partita ufficialmente il primo luglio cambieranno molte cose nel regolamento della Figc per quanto riguarda gli allenatori. Cosa pensa di queste innovazioni?

“Sono favorevole al 100%. Purtroppo ne pagheranno le conseguenze anche bravi allenatori nel settore giovanile che per problemi di lavoro o familiari non hanno potuto frequentare alcun corso della Figc e dal prossimo anno non potranno essere inseriti come allenatori”.

C’è una novità importante. E’ vero che tutte le società sportive dovranno essere dotate di defibrillatore e di un responsabile abilitato ad adoperarlo in caso di emergenza?

“In realtà è già così. Tanto è vero che inserito nel corso Uefa vi è stato obbligatorio quello di primo intervento cardiaco ed uso del defibrillatore riconosciuto dall’Ares con il quale siamo abilitati ad essere responsabili eventualmente  delle società che andremo ad allenare. Il problema è che non tutte le società sportive si sono adeguate a questa legge ed in tante strutture nelle quali sono stato da avversario non vi era traccia del defibrillatore”.

E nel nostro territorio come siamo messi con le società che svolgono anche Scuola calcio? Hanno a disposizione il macchinario?

“Il Città di Cerveteri, dove oltretutto mando i miei due figli alla Scuola calcio, ha tutto in regola da questo punto di vista. Anche la società Dm 84 è dotata di defibrillatore e relativo responsabile. Per quanto riguarda altre società del territorio sinceramente non metterei la mano sul fuoco”.

Parliamo di lei, ha ricevuto offerte per l’imminente stagione?

“Sì, sto valutando con la famiglia alcune proposte giunte anche da club non del Lazio. Non è facile conciliare impegni lavoratovi e familiari con la professione di allenatore”.

In zona l’Unione Sportiva Ladispoli è la società che milita nel campionato più importante, ovvero la Serie D. Cosa pensa del club del presidente Paris?

“Beh i fatti parlano chiaro. Prima squadra in Serie D, giovanili nella categoria Elite, un’ottima società che ha saputo programmare negli anni, partendo dai Dilettanti e centrando poi il grande salto. Quest’anno avrà in panchina un ottimo allenatore come Michele Zeoli, mio grande amico, che la scorsa stagione ha lavorato bene sulla panchina del Città di Cerveteri. Sono certo che anche a Ladispoli farà molto bene”.