LA SCONCERTANTE RICHIESTA DEL FARMACISTA. IL RACCONTO DEL MARITO CHRISTIAN PANICO.
Santa Marinella. Una donna positiva al Covid-19 si reca alla farmacia comunale per un tampone antigenico rapido richiesto dal medico curante. Racconta la disavventura il marito, Christian Panico.
«Natalia si è presa il Covid-19, chiamo la dottoressa e mi indica di fare il tampone per ufficializzare la positività, ci rechiamo quindi alla farmacia comunale. Entro solo io informando che avevo mia moglie in macchina – positiva – con la febbre alta, e la necessità di eseguire un tampone. Dopo aver pagato chiedo al dottore le modalità per eseguire il tampone subito, saltando la fila sia perché potenzialmente contagiosa sia perché non stava bene. Il medico mi risponde: “qui stanno tutti male, si metta in fila”.
É lui che decide, ma posso mettere mia moglie malata in fila in mezzo alla gente, al freddo per giunta? Chiedo alla gentile farmacista presente all’interno dell’attività, mentre il titolare della farmacia comincia a strillare “lei si deve mettere in fila come gli altri”. E contagiare tutta Santa Marinella? Rispondo stupito dell’indicazione ricevuta, ribadendo che la responsabilità di eventuali contagi sarebbe stata la sua. Dopo le polemiche il medico addetto ad effettuare i test fa scendere mia moglie dalla macchina ed esegue il tampone. Torniamo in macchina in attesa della risposta quando arriva la polizia municipale, chiamata dal medico che ha creduto che veramente io volessi mettere a rischio i presenti. La mia era una provocazione in risposta al suo chiedere di metterci in fila anziché passare davanti a tutti. “Questo è il medico – riferisco ad alta voce – che pretendeva che mia moglie si mettesse in fila in mezzo alla gente con 39 di febbre”, ricevendo conferma dal personale presente nella farmacia».
Christian Panico il giorno seguente si è recato dai Carabinieri e denunciato il farmacista, a cui ha fatto seguito l’esposto all’ordine dei farmacisti “in quanto credo che il suo sia stato un comportamento irresponsabile e non rispettoso di un cittadino malato. Racconto la mia disavventura perché ritengo importante far sapere in che situazione paradossale ci troviamo: da sano non prendi un caffè al bar e da malato fai la fila per ore in mezzo agli altri. Dove sta la logica? La mia denuncia vuole essere un messaggio forte alla comunità, inutile subire tutte queste restrizioni, fare vaccini se poi chi è preposto alla salvaguardia della salute pubblica non adopera le dovute precauzioni e non tutela le persone malate. Sono molti, inoltre, gli episodi dove vedo scarsa attenzione anche da parte del cittadino, obbligato da regole che non tutelano nessuno, non si ribella. Infine rivolgo un ringraziamento alle dottoresse presenti nella farmacia di Santa Marinella per la gentilezza e la professionalità con la quale ci hanno accolto, a differenza del medico, in un momento di difficoltà”.
Raggiunta la farmacia telefonicamente per una replica, non ha nulla da commentare.