Là, tra i ricami dell’orto… di DARIO ROSSI
Cercando vado per le strade antiche
la nostalgia d’un tempo ormai sparito
che ancora il cuore illuda. Perle amiche
rompono a terra in spruzzi d’infinito.
Dicembre preda con le mani acquose
l’ultime foglie vizze delle rose.
Quasi è Natale…! Splende il Fontanone
d’uno zampillo morbido, a ventaglio.
Il vento accenna ebbro una canzone
scoprendo nei miei occhi uno spiraglio
d’estasi: piazza Risorgimento attanaglia di nuovo con portento.
Vicolo Etruria scarno e doloroso
mostra segni d’incerta giovinezza:
facciate ridipinte, il volto annoso
sembra sparire in rughe di gaiezza.
Una madonna all’arco di un portone
stringe il Bambino colma di passione.
Ma i gerani sono sempre quelli.
Le scalinate sono sempre grezze.
Forse i bambini sono un po’ più belli
con i pantaloncini senza pezze.
E sempre quello è il viso tumefatto
della vecchia che bacia un vecchio gatto.
Nella fetta di cielo annuvolato
un’ala stanca lentamente nuota.
Mi rivedo monello: sul selciato
sedevo a rimirar/ mano alla gota/
in certe sere simili a nessuna
i disseccati mari della luna.
Quasi è Natale
Largo della Boccetta sembra rame
sotto le arance sopra l’alto muro.
Canta la fontanella le sue trame,
canta da sempre nel linguaggio puro;
non attraversa più, virgola nera,
Lisa rugosa la piazzetta austera.
E l’Agillina è un nastro inargentato,
poco è rimasto dell’antica via:
tutto è sparito, tutto è consumato
anche la voce di nonna Lucia
che mi cercava, nel meriggio,acuta,
dalla finestra morbida di ruta.
Quasi è Natale…! Complice la pioggia
nel mio cuore tratteggia un pianto arcano;
solo il quadrato d’una stanca loggia
mi rituffa nel brivido lontano;
e mentre nel pettirosso chiotto trilla
rivedo quella lucida Balilla.
Quasi è Natale…! E cerco con coraggio
un volto dentro volti sconosciuti;
un luminoso, semplice messaggio
dai muri nuovi stranamente muti.
E cerco in quelle piazze, in quelle strade,
il gesto ricomposto di mia madre.
Da Là, tra i ricami dell’orto…
Al suo decimo libro di poesie, Dario Rossi con ottantacinque pagine di infinita dolcezza, conduce chi legge tra i tesori del suo orto. Un’anima leggera e soave come poche, l’autore è nato a Cerveteri il 6 novembre 1941.