Ho parlato nei precedenti articoli dello stile di attaccamento, ovvero della modalità che ognuno di noi ha di costruire, mantenere e rompere i legami affettivi ed ho descritto due tipologie di “stili”, quello “distanziante-evitante” e quello “ansioso-preoccupato”: i primi si caratterizzano per il fatto di instaurare legami in cui hanno bisogno di gestire e mantenere sempre una certa “distanza di sicurezza affettiva” dall’altro (il che li fa apparire come estremamente distaccati) mentre “i preoccupati” si caratterizzano per una forte angoscia d’abbandono che li porta ad essere spaventati dalla solitudine e molto dipendenti dagli altri, “accorciando” così il più possibile la distanza emotiva dalle persone su cui hanno fatto affidamento. Entrambi hanno sviluppato i loro stili di attaccamento come conseguenza delle loro esperienze relazionali con i loro genitori. Ebbene, si potrebbe ragionevolmente supporre che persone così diverse non sarebbero bene assortite in coppia ed invece sono molte le coppie composte “dall’incastro” di questi due tipi di “stili relazionali”: vediamo di capire perché e come funzionano queste coppie. Immaginiamoci che lui sia quello evitante e lei quella preoccupata rispetto all’attaccamento (cosa che spesso è così). Lui sarà probabilmente attratto dalla capacità di lei di esprimere con facilità emozioni e sentimenti, sarà attratto dalla sua sensibilità e dalla sua capacità di dimostrare l’affetto con quei gesti e quelle attenzioni che a lui sono mancate dalla propria madre (e/o padre) e che inoltre lui stesso non è capace di manifestare. Lei rappresenta per lui, cioè, quelle parti della personalità che lo completano e stando con lei può riappropriarsi di quella parte di sé che lui si è negato di contattare in se stesso: ovvero il piacere di sentire il bisogno della vicinanza intima ed affettiva, cosa che rifugge proprio esagerando il senso di autosufficienza e distacco. Ricordo che queste modalità relazionali agiscono ad un livello inconscio ed automatico essendo apprendimenti (procedure) immagazzinate nella memoria procedurale (un tipo di memoria che opera inconsciamente). Lei invece sarà probabilmente attratta dall’atteggiamento di autonomia, indipendenza e sicurezza di lui; proprio quelle caratteristiche che lei tende a non avere. Dunque anche per lei lui rappresenta un completamento della sua personalità. Vi è anche probabilmente (ad un qualche livello di consapevolezza) per entrambi l’illusione che stando con l’altro queste capacità potranno essere acquisite, “introiettate”, ma non è così che generalmente andrà: la configurazione che spesso si manifesta è che lui sarà spinto sempre più ad aumentare la sua autonomia e “distanza di sicurezza” da lei proprio perché lei tenderà sempre più ad accorciarla; in quanto quell’autonomia di lui che inizialmente tanto l’ha attratta poi diventa agli occhi di lei “freddezza e disinteresse” e quindi farà pressioni perché lui sia “più presente”. Per lui accade la cosa complementare: il tanto amore che lei è capace di mostrare e che per lui ha rappresentato inizialmente un’attrazione fortissima, un appagamento che desiderava dall’infanzia, poi diventa senso di “soffocamento” ed “oppressione” che lo spingerà a fuggire. E così Più lui scappa, più lei lo insegue e più lei lo insegue e più lui scappa!
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