Si è conclusa con un bel successo l’iniziativa #ioleggoperché, organizzata dalla AIE, l’Associazione Editori Italiani. In tanti hanno partecipato, acquistando presso la libreria convenzionata “Scritti e Manoscritti”, dei volumi da donare alle scuole. Al Liceo di via Caltagirone sono arrivati ben 53 libri, ma la cifra verrà raddoppiata dall’AIE, che ne offrirà altrettanti. Dopo la conclusione dell’iniziativa abbiamo fatto un piccolo inventario, insieme alle referenti del progetto Biblioteca del Liceo “Pertini”, le professoresse Alexandra Recchi e Francesca Caradonna.Professoressa Recchi, che genere di libri sono stati regalati alla nostra scuola?
C’è molta letteratura ma anche saggistica, e questo ci ha fatto particolarmente piacere perché il settore saggistica finora è stato un po’ carente. Per quanto riguarda la letteratura, sono stati acquistati grandi classici ma anche opere di nuova pubblicazione, come diversi romanzi di Alessandro D’Avenia e Niccolò Ammaniti. Per quanto riguarda la saggistica, ho apprezzato particolarmente due libri che sono stati donati dalla professoressa Tina Coppola (o comunque c’è il suo zampino) che sono La lingua geniale e La misura eroica, di Andrea Marcolongo. Mi è piaciuto molto anche il libro scelto dal professor Carlo Bello, che ci ha donato un piccolo saggio sull’arte contemporanea. C’è anche qualche testo di divulgazione scientifica, come i volumi di Carlo Rovelli e di Stephen Hawking. Siamo dunque riusciti ad ampliare l’offerta della biblioteca.
Che ruolo avranno gli studenti nel progetto Biblioteca?
Cercheremo di individuare i ragazzi davvero motivati, perché lavorare in biblioteca è una cosa delicata. Dobbiamo fare particolarmente attenzione ai prestiti, che devono essere sempre segnalati. Alcuni studenti, che hanno già lavorato in biblioteca l’anno scorso, ci aiuteranno nella catalogazione, mentre i ragazzi nuovi si occuperanno prevalentemente del prestito. Cercheremo di garantire ogni giorno almeno due ore di apertura della biblioteca.
Come si potrà convincere un numero crescente di ragazzi a leggere?
In genere chiediamo la collaborazione dei docenti Se gli insegnanti di lettere, ma non solo, consigliano dei libri agli studenti, oppure affidano loro dei lavori da fare, allora i ragazzi vengono in biblioteca; in caso contrario, nonostante la biblioteca sia aperta, non rientra ancora nella mentalità degli studenti andare a cercare spontaneamente un libro da leggere, se non in casi davvero eccezionali.
Ci sono dei libri che verranno custoditi nella sede succursale, che ospita il Linguistico?
Molti libri sono adatti ai ragazzi del Linguistico, perché sono in lingua originale, ma non sono ancora catalogati, perciò non disponibili per il prestito.. Pensavo dunque di “arruolare” dei ragazzi della sede succursale per catalogare insieme a loro, e sicuramente una parte dei libri che sono stati donati nell’ambito dell’iniziativa in oggetto verranno dati direttamente alla succursale.
Professoressa Caradonna, perché è importante curare una biblioteca scolastica?
Se consideriamo seriamente le biblioteche – anche quelle più piccole e talvolta polverose – come un avamposto culturale fondamentale per l’accesso al sapere e per l’espressione del libero pensiero, non possiamo non impegnarci nel far crescere la nostra biblioteca scolastica attraverso le attività più varie. Secondo questa prospettiva, aderire a #ioleggoperché è stata dunque una scelta spontanea, coerente con i nostri obiettivi e con le nostre ambizioni: vedere affollata la nostra auletta di libri e soprattutto di studenti. Naturalmente, perché ciò avvenga, serve ancora una volta un buon gioco di squadra, come l’esito favorevole dell’iniziativa – la maggior parte delle donazioni è arrivata dalle classi – ha ampiamente dimostrato.