Pian del Candeliere, prosegue il dibattito

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Intervista esclusiva all’ex sindaco ed ex comandante del Rud-Ladispoli, Guido Rossi: “Il Ministero della Difesa chiedeva da anni chiarimenti e aggiornamenti sul progetto”di Alberto Sava

Sia chiaro a tutti: lo stop del Ministero della Difesa al progetto “ibrido” della zona artigianale e commerciale a Pian del Candeliere a Cerveteri è un dejà vu. Inoltre, non può essere stata una sorpresa per nessuno. Sgomberato il terreno dagli alibi di carta pesta e stampata, è acclarato che quel progetto non sarebbe mai andato in porto, se non avesse rispettato le prescrizioni imposte dai vincoli militari, che esistono da sempre, sull’area Pian del Candeliere. È evidente quindi che il progetto in questione non rispettava i vincoli. Tutte asserzioni ovvie dirà qualcuno, ma il fatto è che a Cerveteri ormai si mistifica tutto, dalle verità alle ovvietà. Abbiamo intervistato per voi, l’ex sindaco, nonché, ex comandante del Rud-Ladispoli, Guido Rossi, tra le poche persone a Cerveteri che assomma su di se la doppia esperienza di amministratore pubblico e di alto ufficiale dell’esercito.

 

Lei è stato sindaco di Cerveteri all’alba del terzo millennio, in quell’epoca i vincoli militari sull’area Pian del Candeliere erano già noti?

Si, sono stato Sindaco di Cerveteri agli inizi degli anni 2000, ma non bisogna dimenticare che sono stato, prima, Comandante del Distaccamento RUD di Ladispoli. Questi vincoli sono sempre stati noti sia al Comandante del Distaccamento che ne controlla il rispetto, che ai Sindaci dei comuni limitrofi essendo parte integrante dello strumento urbanistico del proprio territorio.

 

 

Allora, se erano già noti da molto prima dell’anno 2000, perché pensa si sia scelto proprio quella zona?

Bisogna precisare che i vincoli militari vengono istituiti nei terreni circostanti la struttura militare e in questi settori sono imposte diverse limitazioni che vanno dall’elevazione della struttura, dai tipi dei materiali usati, dalla distanza degli stessi, dal tipo dei tetti a tante altre cose che possono pregiudicare il funzionamento di attrezzature militari. Praticamente non vietano di costruire abitazioni e strutture diverse ma determinano dei criteri da usare per progettare o costruire. In definitiva è parte integrante del piano regolatore del Comune. Il decreto di imposizione dei vincoli militari viene emanato dal Comando Regione Militare Centro-Comando della Capitale su delega del Ministro della Difesa. Esiste da quando esiste la struttura militare e viene rinnovato ogni 5 anni. Il Pian del Candeliere è sempre stata scelta dalle Amministrazioni Comunali che si sono succedute, come area ideale per la costruzione della zona artigianale vista la posizione strategica che la pone a ridosso dell’Aurelia e nelle immediate vicinanze dell’autostrada.

 

 

Lei oggi è un alto ufficiale dell’esercito in pensione. Quando era in attività occupava una posizione di comando proprio al Rud. Cosa ci può dire dei futuri piani di sviluppo urbanistico delle aree di Cerveteri a ridosso delle servitù militari?

Vi posso dire che quando ero Comandante del Distaccamento, stufo di sentir dire dai politici cerveterani che non riuscivano a costruire la zona artigianale per colpa dei “militari”, fu presa l’iniziativa di mettere intorno ad un tavolo di confronto gli Ingegneri Militari, i politici cerveterani, tutte la associazioni interessate e i tecnici comunali per spiegare le limitazioni dei vincoli e il tipo di costruzione dei capannoni artigianali che il comune poteva costruire per soddisfare questo tipo di richiesta. Gli incontri si sono verificati anche negli uffici del Comando Militare. Fu la prima volta che succedeva e, direi, che i risultati andavano nella giusta direzione con estrema soddisfazione delle parti tanto da arrivare ad un progetto condiviso. Era Sindaco Roberto Luchetti

 

 

Il Mistero della Difesa non ha concesso il nulla osta per l’avvio del progetto della zona artigianale e del centro commerciale a Pian del Candeliere. Come si deve valutare la risposta del Ministero della Difesa?

Come ho spiegato sopra, sicuramente il Comune di Cerveteri quando ha riprogettato la realizzazione di un ampio complesso edilizio afferente attività commerciali-artigianali sito in zona Pian del Candeliere deve aver tenuto conto obbligatoriamente dei vincoli militari Credo che stiamo parlando dell’inizio dell’anno 2012 e il Decreto d’Imposizione di Servitù militari era il nr. 307 del 9 Agosto 2010.  Il Comune di Cerveteri, infatti, proprio in quell’anno ha richiesto il nulla-osta per la realizzazione del complesso. Mi risulta che il Comando Militare della Capitale, a seguito di tale richiesta, rispose al Sindaco ricordandogli tutte le limitazioni poste invitandolo ad adeguare il progetto presentato. Il Sindaco è stato più volte sollecitato all’invio della documentazione aggiornata ma non mi sembra che sia stato mai fatto. Io sono convinto che le autorità militari, conoscendone la professionalità e l’onestà intellettuale, abbiano cercato in tutti i modi di poter valutare un progetto che teneva conto delle limitazioni imposte e di avere un confronto con il Sindaco di Cerveteri o chi per lui, non solo sollecitando delle risposte ma ricordandogli per filo e per segno quali erano i problemi da eliminare sulla progettazione per arrivare ad una giusta soluzione. Sono convinto che il Sindaco abbia sottovalutato il problema o, forse, non era più interessato alla realizzazione del complesso commerciale – artigianale. Chiudo con una domanda: Il Ministero della Difesa diede il diniego e la Città Metropolitana chiese di annullare la variante Generale; siamo sicuri che non ci siano stati altri dinieghi o altri pareri negativi da parte di Enti interessati? Nel 2013 la zona artigianale è stata lanciata e pubblicizzata come un “consideratelo già fatto” e fu uno dei cavalli di battaglia di Pascucci per la sua rielezione. Una delle tante cose promesse e mai mantenute ma questa volta ha superato ogni aspettativa, giocando sul futuro di artigiani, commercianti e giovani speranzosi che gli avevano creduto”.