UNA PATOLOGIA ASSAI PROBLEMATICA
In letteratura la perdita di peso involontaria (PPI)è, anche ai nostri giorni, poco documentata. Un argomento, non certo secondario ne affatto raro, non approfondito abbastanza.
Che cos’è la PPI(Perdita Peso Involontaria)? <<Viene definita una perdita di peso superiore al 5% del peso corporeo abituale in un periodo di sei mesi>> (Lynn Cleary. Professor al Medicine University of New York). La perdita involontaria di peso necessità di un approfondito studio diagnostico e di una possibile terapia perché è associata ad una più elevata mortalità sia nei pazienti con patologia accertata che senza una malattia organica, magari su base psichica (es. depressione dopo lutto familiare del coniuge).
Il sopracitato L. Cleary ci riferisce che non sono molti gli studi clinici su eventuali eziologie, pertinenti inoltre un piccolo numero di pazienti presi in esame . Oltre all’età (la frequenza è maggiore nei pazienti anziani anche se i casi di anoressia nei giovani non vanno sottovalutati) è stato confrontato il gruppo dei pazienti ricoverati rispetto a quelli ambulatoriali. Nei primi, pazienti ricoverati, è stata riscontrata un’elevata percentuale di cause fisiche, organiche; nei secondi, pazienti ambulatoriali, la percentuale delle cause organiche è quasi pari alle malattie psichiatriche.
L’anamnesi, la semeiotica clinica, la visita medica sono procedimenti diagnostici essenziali prima ancora della prescrizione di esami ematologici o di indagini strumentali (es. Rx torace, ECG, Tc, Rm). Ciò perché diversi soggetti lamentano un calo ponderale non reale, senza cioè una perdita di documentata. E’ altresì importante verificare quali farmaci stia assumendo il paziente: alcuni possono togliere l’appetito (anessorizzanti) altri, come nel caso dei diuretici assunti di recente, possono essere alla base della patologia.
E’ bene in questa evenienza ripetere il peso corporeo dopo 1-2 mesi, dalla riduzione o sospensione della tempia diuretica, sostituendola con altri farmaci ipotensivi. Qualora la perdita del peso venga riconfermata è necessario un controllo relativo alla dieta e all’appetito. Numerose sono le cause organiche della PPI. Patologie croniche persistenti: malattie gastro – enterologiche, neoplasie, cardiovascolari, metaboliche (es. diabete), polmonari, endocrine (es. ipertiroidismo), malattie cerebrali (es. morbo di Alzheimer, morbo di Parkinson).
Quali esami diagnostici sono essenziali se dall’anamnesi e dalla visita medica non si riesce ad individuare una probabile diagnosi? L’emocromo con altre 12 indagini sierologiche routinarie, il livello del TSH (è molto basso nell’ipertiroidismo), l’esame delle urine e delle feci, l’Rx del torace e l’ECG. La semeiotica assieme all’anamnesi può indirizzarci su patologie che provocano la PPI. In questi casi le indagini diagnostiche devono essere mirate, restringendone il numero.
Qualora gli esami prescritti risultino alterati è giusto focalizzarsi sui reperti anomali. E se invece sono tutti nella norma? Occorre indagare su vari altri fattori: 1) diario alimentare giornaliero;2) eziologie neuropsichiatriche più o meno gravi (ansia, depressione etc); 3) aspetti socio economici (isolamento dai familiari, povertà, impossibilità ad uscire per comprare il cibo, mancanza di mezzi di trasporto). Come detto già in precedenza a prescindere dalla causa diagnostica, confermata oppure no, è indispensabile che il paziente sia opportunamente controllato perché la perdita di peso involontaria è strettamente correlata con un più alto tasso di mortalità.
Nel paziente avanti con gli anni, qualora la causa non venga identificata dagli esami routinari, prima ancora di ricorrere ad indagini più invasive (che non possono essere prescritte, a caso, senza un giusto indirizzo diagnostico) sarebbe bene non trascurare una visita specialistica odontoiatra (denti), otorinolaringoiatrica (bocca), gastroenterologo (esofago/stomaco). Ritengo necessaria una cooperazione multidisciplinare (internista, otorino, odontoiatrica, gastroenterologica soprattutto psichiatrica) perché la PPI presenta svariate sfaccettature eziologiche. Non sempre è facile scoprire a che cosa sia dovuta.
Le statistiche in merito ci dicono che << nel 10 – 35% dei casi (in media 20%) non si riscontra alcuna causa evidente>>. (L.Cleary. Perdita di peso involontaria. Decision Making in Medicina 2004).
Aldo Ercoli
Specializzato in Cardiologia e Broncopneumatologia e esperto in Malattie Infettive. Cardiologo già docente in Microbiologia ambientali,
Medicina Naturale e di formazione dei medici di medicina di base.