Le festività pasquali cristiane ogni anno cadono in giorni diversi sebbene sempre di domenica, vediamo brevemente perché.
di Pamela Stracci ©
La Pasqua è definita una festa “mobile” che si basa sul ciclo della luna. Per l’esattezza, questa importantissima festività cristiana, cade sempre la domenica successiva al Plenilunio che segue l’equinozio di primavera.
Il legame tra la luna e la Pasqua è dovuto al racconto della tradizione apostolica che pone la Pasqua cristiana, la domenica successiva alla festa ebraica, per sottolineare la “Resurrezione” del popolo di Dio e il legame tra l’opera salvifica dell’Antico Testamento e quella del Nuovo Testamento.
La Pasqua Ebraica, la Pesach, che letteralmente significa “saltare oltre, tralasciare”, oggi come allora, si inizia a festeggiare la sera del 14 del mese di nisan, ovvero del plenilunio del primo mese lunare dopo l’equinozio. La Pasqua Ebraica è collegata all’avvenimento della liberazione degli Ebrei descritto nell’Antico Testamento e si riferisce in particolare alla notte in cui il Signore “saltò oltre”, tralasciò le case degli ebrei contrassegnate dal sangue dell’agnello sacrificato, risparmiando i figli maschi del suo popolo contro quelli del regno d’Egitto che ebbero invece una sorte sfortunata.
Ecco spiegato in breve perché, seguendo il calendario Lunare, la Pasqua, pur cadendo sempre di domenica, giorno del Signore, non viene mai lo stesso giorno né mese.