Pectina Modificata: via i metalli tossici!
Un rimedio naturale per difenderci da inquinamento e radiazioni
L’inquinamento ambientale ci espone quotidianamente ai metalli tossici, minando la nostra salute ed il nostro equilibrio endocrino. Come proteggersi in modo naturale? Con un rimedio che proviene dagli agrumi!
“La Pectina Modificata – spiega Monica Bertoletti, Naturalmente sani, (www.food4care.it), alias Monique Bert, nel gruppo fb Medicina Evolutiva, Naturopatia e Detox e coautrice Tiroide Approccio Evolutivo, gruppo fb creato dal dr Andrea Luchi – permette di depurarsi da metalli tossici e tossine ambientali, come tungsteno, cadmio, mercurio e piombo sia dai tessuti che dal sangue. Elimina gli elementi tossici senza togliere i minerali essenziali, cosa che altre terapie chelanti pericolosamente fanno”.
COME AGISCE “Nel suo stato naturale la pectina assorbe nello stomaco varie sostanze nocive.
Tuttavia, gli effetti favorevoli sono limitati allo stomaco e al tratto gastro intestinale in quanto le sue molecole sono di una consistenza voluminosa che impedisce loro di attraversare le pareti dell’intestino tenue, di passare nel sangue e quindi di arrivare, trasportata dal sangue, nei vari tessuti. Se invece si MODIFICA la struttura della pectina per ridurne le dimensioni a livello molecolare, è possibile ottenere un effetto chelante di gran lunga superiore: passa agevolmente nel sangue e si lega ai metalli tossici, togliendoli dai tessuti ed eliminandoli dal corpo”.
BENEFICI “La pectina, nella forma non modificata, fu utilizzata dopo l’incidente nucleare di Chernobyl per eliminare plutonio e stronzio dall’intestino degli abitanti irradiati: è dunque anche un antidoto contro le radiazioni.
E’ utile nei tumori perché inibisce le proprietà adesive di certe proteine di superficie di cellule cancerose, le galattine- 3, impedendo alle cellule maligne di aderire le une alle altre per formare delle colonie, ma anche di aderire alle cellule normali e alle pareti dei vasi, facendo in modo che possano essere più facilmente eliminate dal sistema immunitario.
Indicata come coadiuvante nel cancro alla prostata, seno, colon, sistema linfatico, pelle, cervello e laringe e comunque in tutti i casi dove le galattine-3 sono chiamate in causa. In quanto fibra aiuta anche a ridurre il colesterolo e la placca ateromatosa, con tutto ciò che comporta in termini di prevenzione sia vascolare che neurodegenerativa”.
Chi potrebbe trarre giovamento da una terapia chelante? “In teoria, secondo la dottoressa Fiamma Ferraro, tutti coloro che hanno superato i 40 anni. Il periodo migliore è quando si è in buona salute. Si tratta di una delle misure di prevenzione più efficaci che possano essere adottate. – afferma la naturopata – Vi sono tuttavia delle circostanze in cui risulta utile per persone più giovani:
– I bambini affetti da disturbi del comportamento e dell’apprendimento, da deficit cognitivi e in certi casi da deficit neurologici, attenendosi rigorosamente ai consigli del pediatra.
– Coloro che intendono perdere peso, in modo particolare se si tratta di più di 2-3 kg.
– Le persone intenzionate a invecchiare bene.
– Le donne che stanno pianificando una gravidanza. Nei casi in cui c’è il tempo per pianificare, una delle misure più efficaci per la futura salute del nascituro consiste nel “ripulire” (ovviamente non durante la gravidanza) il corpo materno che lo accoglierà e nutrirà nei mesi di gestazione e poi durante l’allattamento.
– Gli adulti affetti da sintomi vaghi e poco chiari (senza diagnosi). Gli adulti affetti da malattie cronico-degenerative attenendosi comunque sempre ai consigli del proprio terapeuta.
– Prima, durante e dopo la rimozione dalla bocca di amalgame al mercurio, in caso di esami diagnostici con mezzi di contrasto e nel post operatorio.
– Le donne nel periodo perimenopausale. Si tratta, infatti, non solo di un periodo di riassestamento per l’organismo femminile, ma è noto che dopo la menopausa diminuisce comunque la densità delle ossa anche nelle donne non affette dall’osteoporosi. Poiché molti metalli, tra cui in particolare il piombo, sono “sequestrati” nelle ossa, quando il tessuto osseo decalcifica, questi metalli sono rilasciati e si diffondono nell’organismo”.
DOSI E TEMPI
“Se vogliamo fare una detox seria dai metalli dovremmo considerare l’idea di un lungo periodo di cura con la pectina. Tenendo presente che la valutazione personalizzata sul singolo caso da parte del medico è sempre necessaria, in assenza di criteri diagnostici oggettivi, la dose di 5 grammi una volta al dì a stomaco vuoto per un ciclo di 3 mesi l’anno è indicata come mantenimento.
Come prevenzione, anche in soggetti sani: un ciclo di tre mesi due volte l’anno, il primo anno e poi un ciclo di tre mesi l’anno, dal secondo anno in poi.
In presenza di malattie autoimmuni attive o come supporto per malattie oncologiche: un primo ciclo di tre mesi, affiancato da una specifica detox e poi tre mesi con sola pectina modificata, rivalutando il miglioramento dei sintomi e poi proseguire con questo schema: 3 mesi sì, tre mesi pausa, tre mesi sì, tre mesi pausa, fino a miglioramento della situazione o rivalutazione generale della integrazione. 5 grammi due volte al giorno per il primo trimestre, poi 5 grammi una sola volta al giorno.
In presenza di malattie autoimmuni in regressione e prevenzione recidive oncologiche: tre mesi intervallati da pausa di uno per il primo anno e poi rivalutare segni e sintomi. 9 mesi in un anno il primo anno. 5 GRAMMI una sola volta al giorno.
In questi termini – conclude Monica Bertoletti- è una integrazione sicura ed efficace, fatto salvo intolleranze personali che devono essere valutate dal vostro medico”.