Pascucci: “Non faremo chiudere il parco Caerelandia a Cerenova”

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Pascucci accusa
Necropoli Banditaccia-Cerveteri
In queste settimane sta circolando la voce (FALSA) che la nostra Amministrazione avrebbe intenzione di far chiudere il parco Caerelandia all’ingresso di Cerenova.

Non solo: qualcuno lascia intendere (e di questo ne risponderà di fronte all’autorità preposta) che questo sia in qualche modo collegato alle elezioni amministrative (sembra infatti che i gestori del parco abbiano dichiaratamente sostenuto un’altra candidata alla carica di sindaco). Ovviamente è l’ennesima bugia. Caerelandia sorge su un’area pubblica. Quindi il parco, essendo pubblico, non è dei gestori, ma dei cittadini. È uno spazio di tutti. E in quanto tale non potrà mai chiudere. Purtroppo in questi anni gli attuali gestori hanno probabilmente dimenticato questo aspetto e hanno iniziato a comportarsi come se l’area fosse di loro proprietà in dispregio delle regole pattuite, ma anche e soprattutto della normativa di carattere generale.

La gestione del Parco è regolamentata da una convenzione stipulata tra il Comune di Cerveteri e il Gestore nel lontano 2007 (rep. 3000). Nella convenzione c’è scritto quello che i gestori possono e non possono fare. E c’è anche scritto quale deve essere il rapporto tra aree non a pagamento e aree a pagamento. I gestori sin dall’inizio hanno violato le regole stabilite nella convenzione: la Polizia Locale e i Carabinieri sin dal 2008 (anno in cui non ero certamente Sindaco) hanno riscontrato nella realizzazione delle infrastrutture numerose difformità rispetto al progetto approvato. Queste difformità avrebbero potuto compromettere l’inizio della gestione in quanto le opere, proprio perché realizzate in difformità al progetto, non potevano essere collaudate. In data 26.8.2008 veniva poi emessa un’ordinanza dirigenziale (la n. 6 a firma dell’arch. Franco Granata) anche per la violazione delle norme per la somministrazione di alimenti e bevande (attività non prevsita).
I gestori venivano pertanto diffidati a ricondurre gli interventi a quanto pattuito nella convenzione (del. Giunta comunale n. 134 del 14.7.2009). La società, per tutta risposta, ha presentato ricorso al TAR Lazio, perdendo la causa (sent. TAR n. 719 del 2011). Vista l’inosservanza della sentenza da parte dei gestori, nel 2011 il dirigente dell’Area III comunicava l’avvio del procedimento di decadenza della concessione. È bene far presente che in tutti questi anni i gestori non hanno mai pagato al comune di Cerveteri il canone previsto. E anche questa è stata una delle motivazioni della decadenza. I gestori hanno fatto di nuovo ricorso al TAR, perdendo di nuovo (sent. n. 3049 del 2013). Tra l’altro, come nota di colore, è bene sottolineare che il legale patrocinatore per conto del Comune di Cerveteri è stata l’Avvocata Anna Lisa Belardinelli, ovvero l’attuale candidata a Sindaco mia avversaria. Immagino che lei possa fornire ulteriori elementi sul tema avendo vinto la causa. Ma i gestori non si sono arresi e hanno presentato appello al Consiglio di Stato, perdendolo (sent. n. 132 del 2013). E, dopo aver proposto ulteriore ricorso al Consiglio di Stato per revocazione, hanno perso di nuovo (anno 2017). Ora i gradi di giudizio sono finiti e non possono più fare niente. Ma credo sia giusto chiederci: come mai i gestori hanno sempre perso? È scritto chiaramente nelle sentenze: il concessionario dell’area si deve attenere alle regole pattuite con l’Ente, che è e rimane l’unico proprietario dell’area; i gestori devono eliminare i ripetuti abusi commessi e devono limitarsi a effettuare soltanto le attività consentite. Anche se, così facendo, l’utile che si mettono in tasca ogni mese è più basso. Quella è un’area pubblica. E le regole devono valere per tutti.
Oggi, dopo oltre 8 anni di battaglie legali (iniziate molto prima che diventassi sindaco), tutte le fasi di giudizio sono concluse e gli uffici comunali, attenendosi alle ripetute e univoche indicazioni delle sentenze, dovranno ottenere dai trasgressori l’ottemperanza di quanto disposto. Anche perché, è bene sottolinearlo, se non lo facessero sarebbero perseguibili per omissione di atti.
Ma ribadiamo un concetto fondamentale: il parco è comunale. E come tale resterà aperto per sempre. Questo non è in discussione e non lo sarà mai. È certamente discussione la condotta di chi lo ha gestito in questi anni in dispregio delle leggi e delle convenzioni. Tutto qua.