Intervista a tutto campo col consigliere comunale Alessandro Gnazi, leader della lista Futuro democratico
di Giovanni Zucconi
Tra i temi più significativi di questo dopo elezioni amministrative a Cerveteri c’è quella della scomparsa dei cosiddetti partiti tradizionali. Lo Tsunami Pascucci ha investito pesantemente anche il Partito Democratico di Cerveteri, ma in questo caso bisogna segnalare una particolarità non di poco conto. La lista “Futuro Democratico”, guidata da Alessandro Gnazi, costituita da personaggi che avevano tutti la tessera PD, e che hanno avuto un ruolo significativo all’interno del partito prima della loro fuoriuscita, hanno ottenuto, nelle elezioni amministrative, un lusinghiero e inaspettato risultato. Si sono attestati ad un 7,27%, contro il 5,32% del PD, diventando la seconda forza politica di Cerveteri. Questo risultato è stato solo frutto del diminuito appeal dei partiti tradizionali, o è stata determinante la composizione delle squadre, la scelta degli uomini e delle donne, e la valutazione delle singole strategie politiche? Per capirne di più, abbiamo intervistato proprio Alessandro Gnazi che, prima di guidare la lista di Futuro Democratico, è stato anche segretario del PD di Cerveteri.
La provocazione dell’Ortica di indicare Pascucci come futuro segretario del PD è stata accolta da tutti con un certo scetticismo. Come lo spiega? E’ veramente uno scenario così improbabile e lontano dalla realtà, o è semplicemente paura di avere in casa un concorrente temibile?
“Paradossalmente dovrebbe essere proprio Pascucci a dire di no. Se uno ci pensa bene, il PD per Pascucci ha fatto ben poco, e potrebbe essere lui stesso ad avanzare le proprie riserve. Per me il PD, soprattutto quello sovracomunale, dovrebbe fare un po’ di chiarezza.”
Quindi per lei rimane uno scenario poco probabile
“Le forze civiche di Centrosinistra di Pascucci hanno vinto così nettamente, e i partiti tradizionali hanno perso così male che, secondo me, le priorità sono tutte da ridefinire. Non c’è nessuna fretta, secondo me, da parte di Pascucci di avere una legittima mira sul PD. Sul territorio si è dimostrato che la ricetta che premia è quella delle forze civiche. Se si ricorda, avevamo già condiviso questo ragionamento ad agosto delle scorso anno, un mese prima che Zingaretti lo mettesse in pratica con la sua famosa lista “Città delle metropoli”, che accolse candidati anche non del PD, come il nostro Sindaco Pascucci. In quell’occasione Zingaretti disse: “Questo è il futuro”.”
Anche a Cerveteri?
“Certo. L’aria è cambiata. I partiti tradizionali come il PD sono in grande difficoltà. Quello che premia nei territori sono le coalizioni civiche, con dentro personaggi di spessore e valori in cui la gente si riconosce. Noi tutti dovremmo aprire una riflessione su cosa sono diventati i partiti politici e i circoli.”
E’ un problema generale quindi?
“Si è un problema generale. A Roma e provincia il PD ha perso tutti i ballottaggi. Ci domandiamo perché nessuno si allea con il PD? E’ evidente che c’è qualcosa che non torna. Ma adesso però nessuno cada dal pero. Per quanto riguarda Cerveteri, è almeno un anno che scrivo sempre le stesse cose. Io l’avevo già individuato, per tempo, problemi e soluzioni.”
Il vostro bacino elettorale, come Futuro Democratico, è stato comunque quello del PD
“Sì il nostro bacino è stato esclusivamente quello. Era tutta gente che apprezzava il nostro lavoro.”
Lei sta descrivendo uno scenario futuro dove i partiti tradizionali potrebbero non essere adeguati per una competizione elettorale. Ma non mi sembra che abbiamo già qualcosa con cui sostituirli. Forse localmente sì, perché si possono mettere in campo delle liste locali. Ma questo non puoi farlo a livello nazionale. Quando nel 2018 ci saranno le elezioni nazionali, il PD, di Cerveteri e non solo, come si dovrà presentare?
“E’ una bella domanda, ma io aggiungo altra carne sul fuoco. Anno Zero e Governo Civico, sono soggetti politici che si stanno strutturando al loro interno. Lo stiamo facendo anche noi con Futuro Democratico. Queste liste non sono un gruppo di ragazzi che si vedono solo durante le elezioni. Sono gruppi assolutamente organizzati, che si comportano come partiti. Però non sono partiti.”
Il suo Futuro Democratico, potrà avere un ruolo nella “ricostruzione” di un nuovo PD a Cerveteri?
“Non nascondo naturalmente di essere un simpatizzante del PD, e che voterò PD a livello nazionale. Per questo mi dispiace che il PD di Cerveteri abbia avuto un così cattivo risultato, e che sia sparito di fatto dallo scenario politico. Ma alla sua domanda rispondo in questo modo: noi adesso abbiamo anche una responsabilità di governo, oltre a quella politica. Abbiamo una responsabilità di governo piuttosto importante, e questa sarà sicuramente la nostra priorità, sulla quale ci concentreremo nei prossimi mesi. Il governo della nostra città ci assorbirà così tanto, che nessuno della mia lista si è posto il problema del PD di Cerveteri. Per il momento guardiamo le loro dinamiche solo dall’esterno. Però da simpatizzante, da persona che ha a cuore le sorti del PD, dico che se non cambieranno le dinamiche e le strategie, sarà difficile che il PD a Cerveteri possa ritornare vincente. Rimarrà sempre il luogo dei litigi e delle questioni sulle persone piuttosto che sulle strategie. Io auspico quindi che loro facciano una profonda riflessione interna, e che arrivino alla conclusione che molte delle loro strategie erano sbagliate.“
C‘è chi pensa che il nuovo governo Pascucci non durerà molto, considerando che avete fatto una coalizione molto eterogenea.
“Io ci vedo invece l’altra faccia della medaglia. Secondo me questo dà un valore aggiunto alla coalizione. Per questo Pascucci durerà altri 5 anni, e sono convinto che questa Amministrazione potrà ottenere ancora maggiori risultati.”
Come la vede la nuova opposizione? Si legge che finalmente Cerveteri avrà una vera opposizione, e che sicuramente adesso i consiglieri di opposizione non si piegheranno più ai voleri della maggioranza
“Anche io ho sentito questo. Io non devo difendere nessuno, ma credo che neanche l’opposizione precedente si sia piegata. E’ che probabilmente si sono trovati d’accordo con dei progetti che erano a favore della città. Magari potrà accadere anche questa volta. Per convincerci di questo, dobbiamo partire dalla considerazione che i consiglieri comunali sono eletti direttamente dai cittadini, e non dai Partiti. Quindi la loro responsabilità è nei confronti della città. Se la maggioranza presenta una proposta positiva per la città, io mi aspetterei che un consigliere di minoranza dia un voto favorevole, anche se va contro le direttive del proprio Partito o gruppo politico.”
Torniamo al PD di Cerveteri. Chi potrebbe essere il traghettatore verso una nuova linea politica?
“Io credo che sicuramente sarà un esterno. Non sarà una persona locale, ma verosimilmente il circolo sarà commissariato. Io mi aspetto che vengano azzerati tutti i vertici locali, e che venga un commissario che, con certezza, posso dirle che non verrà da questo territorio.”
Questo è quello che lei immagina o che auspica. Ma non mi sembra che ci sia nessun movimento in proposito. Tutto sembra fermo. Non crede che più passa il tempo, e meno probabile diventa il commissariamento?
“Voci di corridoio dicono che questo commissariamento verrà realizzato a tempi brevi. Consideri che tra poco ci saranno le elezioni regionali, dove Zingaretti si dovrà naturalmente presentare con il PD. E se il PD di Cerveteri si trovasse in queste condizioni per altri 4 o 5 mesi, potrebbe creargli dei problemi al momento del voto amministrativo. Ricordiamoci che nel 2014, alle Europee, a Cerveteri, il PD prese il 40%, dimostrando di essere un bacino elettorale potenzialmente molto significativo.”
Che consiglio può dare agli attuali dirigenti del PD, oltre a quello di cambiare strategia e linea politica?
“Secondo me adesso il PD deve pensare solo al PD. Come del resto feci io, da Segretario, quando perdemmo le elezioni contro Pascucci. Eravamo in quell’anno al 16%. Io dissi che bisognava rinascere come PD, prima di cercare qualsiasi alleanza o vicinanza politica. Proprio per questo, all’inizio, facemmo un’opposizione a Pascucci anche molto dura. Quindi i dirigenti del PD pensino adesso soprattutto al PD, facendo partire una profonda riflessione interna, e non riflettano su alleanze o avvicinamenti. Questa riflessione può durare anche solo un mese, ma è necessaria. Se si salta questo passaggio, dal quale dovrà scaturire un documento con le nuove linee strategiche del PD, avremo sicuramente solo un rinnovamento finto.”
Dalle dichiarazioni che si leggono su Facebook, non mi sembra che questo momento di riflessione sia già partito. L’impressione è che invece alcuni membri del direttivo continuino sulla stessa linea di prima delle elezioni.
“A me questi personaggi ricordano quel vietnamita, che ritrovarono nella giungla negli anni 90, che era convinto che ci fosse ancora una guerra in atto con gli americani. Questi personaggi dovrebbero capire che la guerra è finita. Quello che si deve fare adesso è altro. Bisognerebbe canalizzare la passione e le competenze di ognuno su altri obiettivi.”
Per lei, al PD di Cerveteri conviene più che Juri Marini accetti la carica di consigliere, o che mantenga la sua promessa?
“Anche se con Juri Marini, nell’ultimo anno, non ho condiviso nulla, dico che per il PD è meglio se accetti, perché credo che possa essere una risorsa per il Partito. Le racconto un retroscena. Quando sono diventato Segretario, Juri era una delle persone che pensavo di coinvolgere all’interno del Partito. Poi non si è fatto nulla. Diciamo che non ci siamo capiti. Però quello che ho detto prima per il PD, vale anche per Juri Marini. Deve cambiare anche lui le strategie e le linee politiche.”