SIAMO PRONTI PER IL NUOVO ORDINE MONDIALE?
SUMMIT A DUBAI, STOP AL CONTANTE… ALL’ANIMA E AL LIBERO ARBITRIO.
di David Cane
Il covid è un’operazione pianificata con lo scopo di introdurre il Nuovo Ordine Mondiale, distopico modello di società incentrato su un sistema di controllo e sorveglianza totale, tanto sul piano fisico-biologico quanto su quello mentale-comportamentale che su quello monetario-fiscale. Se una roba del genere la dici al bar sotto casa, o sui social, ti becchi inevitabilmente il bollino di complottista, terrapiattista o qualche altro epiteto dalla lunga lista degli -ista. Anche se è sempre più innegabile che l’affermazione corrisponde a verità. E anche se a dirlo sono gli stessi padroni del discorso, quelli che il complotto lo vanno ordendo da anni – non in gran segreto bensì alla luce del sole, e quasi sempre in diretta streaming.
Qualche giorno fa è iniziato a Dubai il World Government Summit (“Summit del Governo Mondiale”), un mega-convegno che riunisce la crème de la crème del globalismo sotto l’egida – manco a dirlo – del Forum di Davos. E quasi a voler fugare ogni dubbio, l’evento si è aperto con una sessione dal titolo illuminante:
“Siamo pronti per il Nuovo Ordine Mondiale?”
Nel corso della discussione, l’economista Pippa Malmgren ha dichiarato che sì, lei è pronta, e ha spiegato anche quale sarà l’elemento chiave della grande trasformazione. Peraltro, è proprio ciò che avevano previsto i “deliranti complottisti” due anni fa, ma a suo tempo era roba da TSO…
“Il fondamento di un ordine mondiale è sempre il sistema finanziario. E adesso siamo sull’orlo di una radicale trasformazione. Lo dico senza esitazioni: stiamo per abbandonare il sistema monetario tradizionale ed introdurne uno nuovo. E questo nuovo sistema è il blockchain, la valuta virtuale, che significa la capacità di tracciare e controllare ogni singola transazione che avviene nel mondo.” La stessa Malmgren ammette che il nuovo sistema porta con sé “enormi pericoli per l’equilibrio di potere fra stato e cittadino”, ma non sembra particolarmente preoccupata. È chiaro però che far digerire alla gente la valuta virtuale – e la totale abolizione del contante – non sarà una passeggiata. Probabilmente, e paradossalmente, si rivelerà più difficile di quanto non sia stato imporre museruole, stecchini in ogni orifizio e infinite iniezioni sperimentali. Servirà dunque il giusto pretesto – e il giusto contesto. Ma proprio come la devastante crisi sanitaria ha aperto le porte all’egemonia della siringa, sarà la devastante crisi economica che le aprirà al sistema monetario digitale.
Poco importa che entrambe le crisi siano fondamentalmente artificiali. E meno male che è arrivata questa guerretta proprio al momento giusto, vero Klaus?
“Il mondo – fa notare a Dubai il signor Schwab, con quell’inconfondibile accento da supercattivo jamesbondiano – deve affrontare non solo i danni economici e sociali causati dal covid, ma anche le ripercussioni di un pericoloso conflitto tra superpotenze globali. Siamo veramente a un punto di non ritorno nella storia. Non conosciamo ancora la piena portata dei cambiamenti sistemici e strutturali che avverranno. Ma sappiamo con certezza che le catene di approvvigionamento energetiche, industriali e alimentari saranno colpite in maniera profonda.”
Traduzione dal davosiano: “preparatevi a blackout, carestie, razionamenti e hamburger di scarafaggio.
E a un’iperinflazione da fantascienza. Tutta colpa del mostro al Cremlino. Che è mio amico da 30 anni. Per fortuna, la terribile invasione ci offre l’opportunità perfetta per fare ciò che avevamo già in programma di fare.” E chi ha orecchie per intendere…
Quanto al ruolo della pandemia nell’implementazione di questo diabolico disegno, nessuno è stato più chiaro o più diretto di Yuval Noah Harari, profeta del transumanesimo e teorico “ufficiale” della Quarta Rivoluzione Industriale, nonché consulente fidato dello stesso Schwab. Harari è colui che ha famosamente definito l’uomo “un animale hackerabile” e manipolabile attraverso l’intelligenza artificiale. “L’idea stessa che gli esseri umani abbiano un’anima o uno spirito o un libero arbitrio è finita. L’idea che nessuno sappia cosa succede dentro di te, e che sei veramente tu a scegliere chi votare o cosa comprare al supermercato… è una favoletta. Adesso ci sono algoritmi che ti conoscono meglio di quanto tu non conosca te stesso, e che pertanto sono in grado di prevedere le tue scelte, manipolare i tuoi desideri, e prendere decisioni per tuo conto”. Da anni, Harari fantastica sulla possibilità di “upgradare” l’uomo ed estendere la sorveglianza di massa alla sfera dell’organismo umano, sfruttando una pletora di nanotecnologie da iniettare direttamente all’interno del corpo: neuromodulatori, editing genetico, theranostics, biometrica molecolare e sensori di ogni tipo, il tutto allegramente connesso alla rete attraverso la nascitura internet of nanothings.
E’ vero, lo stesso Harari riconosce il potenziale per una deriva distopica “mille volte peggio di Orwell”. Ma alla fine il transumanista israeliano sembra convinto che queste cose possano essere usate a fin di bene, “se solo riusciremo a fidarci della scienza, delle autorità, e dei media”.
Alla luce di ciò, fanno ancora più impressione le sue recenti dichiarazioni sulla “funzione” svolta della pandemia: “il covid è l’elemento cruciale perché è ciò che convince la gente ad accettare e legittimare la sorveglianza biometrica totale. Se vogliamo fermare questa epidemia non dobbiamo semplicemente monitorare dove vanno le persone o chi incontrano, dobbiamo monitorare ciò che accade sotto la loro pelle.”
Insomma, chi ancora si chiede il motivo di tutte queste iniezioni non deve far altro che leggere fra le righe di Harari: il ciclo della puntura perenne, in larga parte, serve semplicemente ad abituarci al buco. A metabolizzare l’idea che favorire il braccio allo stato, ogni tot mesi, sia un normale prerequisito dell’esistenza. E non appena tale dinamica sarà assimilata dalle masse, ecco che il potere potrà dispiegare a suo piacimento, dentro di noi, tutto quell’arsenale di giocattolini che ha già pronto in magazzino. La vera domanda, dunque, è un’altra: chi sono i veri complottisti?
Immagine di copertina
In alto da sinistra: Yuval Noah Harari,Pippa Malmgren, Klaus Schwab e il Summit a Dubai