Incontro con tutte le istituzioni il 26 aprile nella sede dell’area protetta
Daniele Badaloni e Vittorio Lorenzetti, direttore e presidente del Parco di Bracciano-Martignano in prima linea per la soluzione dei problemi riguardanti i pescatori del lago di Bracciano, alle prese con una crisi senza precedenti dovuta alla ridotta pescosità del lago. Un lungo ed acceso incontro si è tenuto il 26 aprile nella sede del Parco per fare il punto sulla situazione. Presenti i sindaci di Bracciano, Crocicchi, e di Trevignano, Maciucchi, e delegati del sindaco di Anguillara tra i quali Giacomo Pelliccioni. Priorità rendere operativo l’incubatorio ittico. Sono molte infatti le cause che stanno determinando una crisi del settore: l’abbassamento del livello del lago del 2017 – in corso procedimento penale per disastro ambientale nei confronti dei vertici di Acea – con la secca della fascia riparia ideale per la deposizione delle uova, l’impasse della funzionalità dell’incubatorio che ha fatto seguito al passaggio di competenze tra ex Provincia di Roma e Regione Lazio e nuove disposizioni europee in fatto di specie ammesse. Le semine tanto attese stanno infatti subendo rallentamenti infiniti. Come assicurato dall’assessora competente regionale Enrica Onorati, presente all’incontro, è stata indetta una gara per l’acquisto di avannotti di luccio italicus. L’aspettativa è che ditte specializzate rispondano. Riguardo il coregone e altre specie sono stati programmati studi volti a documentare la loro presenza in loco almeno da secoli. Emiliano Minnucci, consigliere regionale Pd, promotore dell’incontro, ha anche lanciato la proposta di istituire un cosiddetto “tavolo di crisi” mirato a valutare eventuali indennizzi per una categoria professionale ormai allo stremo. I pescatori, presenti in forze all’incontro con in testa il presidente della Cooperativa Lago di Bracciano Michele Scuderoni, per voce del più giovane pescatore trevignanese hanno sottolineato: “siamo alla fame”. Il rischio per tutti è la perdita di un’identità culturale del territorio sabatino. Tutti hanno dimostrato la volontà di superare la crisi. Così la sindaca di Trevignano e il vicesindaco Luca Luca Galloni presente all’incontro che si è protratto per più di tre ore. I pescatori, una volta che l’incubatorio diverrà operativo, si sono detti disponibili ad autoprodurre avannotti con pesci prelevati direttamente nel lago di Bracciano. Quanto alla querelle con i pescatori sportivi per la tirlindana a motore elettrico anziché a remi – “E’ come se un cacciatore andasse a caccia in motocicletta” ha sottolineato un pescatore – i professionali hanno ribadito, smorzando i toni della polemica, che una volta che il lago abbia ripreso la sua pescosità non hanno nulla in contrario che possa essere ammessa. Non si escludono deroghe per gli sportivi ultrasessantacinquenni in condizioni di disabilità. L’appello lanciato sembra essere stato raccolto dalle istituzioni. L’obiettivo – come diceva il poeta anguillarino Sergio Pierdomenico – è rendere nuovamente “pescoso il lago”.
Graziarosa Villani