di Giovanni Zucconi
Nel giugno del 1064, Pier Damiani, un grande teologo cattolico, protagonista della grande riforma della Chiesa avvenuta alla metà dell’ XI secolo, stava meditando su un curioso problema: perché i Papi muoiono sempre entro poco tempo?
La domanda gli era stata posta da Papa Alessandro II, che aveva notato che i suoi predecessori erano tutti morti dopo 4 o 5 anni dopo l’elezione al soglio di Pietro.
Preoccupato, chiese al saggio Pier Damiani il perché di questa coincidenza. Il Cardinale va negli archivi pontifici, legge il “Liber Pontificalis”, che descrive la cronologia dei vari pontificati, da San Pietro in poi, e scopre che nessun Papa, dopo San Pietro, ha raggiunto i 25 anni di papato che la tradizione assegna al primo Pontefice della Storia. 25 anni non sono pochi, soprattutto per quell’epoca, ma Pier Damiani scopre che tutti vivono molto meno a lungo. I Papi hanno tutti vita breve. Che siano giovani o che siano vecchi al momento dell’elezione, molto raramente superano i 10 anni di pontificato. Per Alessandro II la scoperta è naturalmente scioccante. Come affrontarla, ma soprattutto quale significato si nasconde in questa ricorrenza statistica?
Pier Damiani toglie ogni speranza al Papa, e interpreta il tutto come un disegno divino: “la Provvidenza favorisce, generalmente presto e generalmente di morte naturale il Papa, per indurre nei fedeli il timore della morte. A partire proprio dal vertice della Chiesa in modo che sia disprezzata la gloria della vita temporale”. E’ una posizione che va al di la della semplice risposta alle paure di Alessandro II.
E’ una risposta che possiamo considerare “politica”, in anni in cui la Chiesa di Roma cerca di affermare, con forza e determinazione, la supremazia del Papato su tutte altre Autorità, e rivendica, in ogni parte del mondo, il suo primato nelle faccende spirituali e, in alcuni aspetti, anche in quelle temporali. In un momento in cui il Papa viene chiamato primo tra gli uomini, re dei re e principe degli imperatori, proprio in quei anni, dati storici alla mano, Pier Damiani gli rammenta che è anche “servus servorum dei”, servo dei servi di Dio. Può anche parlare con Dio, ma rimane polvere e cenere.
Per la cronaca, Papa Alessandro II morì dopo 12 anni di pontificato.
Questa idea di una speciale brevità di vita della persona del Papa rimarrà a lungo nella mente dei cristiani, anche quando i dati storici smentiranno questo concetto. Ma rimane un idea particolarmente significativa da studiare, e fa emergere, tra gli altri aspetti, uno dei tanti punti di forza della Chiesa vista come istituzione storica.
La Chiesa è guidata da una serie ininterrotta di Papi, ma non è mai stata identificata in nessuno di esso. Ci sono stati imperi giganteschi che non sono sopravvissuti ai loro creatori. L’impero di Alessandro Magno e di Gengis Khan, tanto per fare due esempi, sono scomparsi insieme ai loro artefici dopo poco tempo. Mentre, citando la madre del Marchese del Grillo: “…E quel Napoleone che, tanto piace a te e ai tuoi amici, finirà presto o tardi gambe all’aria. E ricorda: morto un papa se ne fa sempre un altro…“