PaP: “Il 25 aprile è ricorrenza antifascista e laica, a Cerveteri invece si va a messa”

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Il 25 aprile non è la festa di tutti gli italiani, anzi non è neanche una festa: è l’anniversario della liberazione dal fascismo. E’ la ricorrenza della fine del regime opprimente, autoritario e fascista di Mussolini e del mondo economico e politico che lo sosteneva. E’ la conclusione della lotta partigiana che ha reso possibile la sconfitta del fascismo e ha contribuito alla cacciata dei nazisti dal nostro paese. E’ l’inizio di una nuova era per questo paese, la nascita della repubblica e l’approvazione della Costituzione italiana.

E allora, con tutto il rispetto che esprimiamo per chi è religioso, non riusciamo proprio a comprendere perché a Cerveteri, al centro della giornata del 25 aprile le istituzioni e il sindaco abbiano deciso di porre una messa.

Siamo convinti che i credenti possano liberamente partecipare ad una funzione religiosa quando vogliono, ma confondere la ricorrenza del 25 aprile con una messa è cosa che offende e offusca il ricordo di chi è morto per offrire a tutti noi uno stato laico e libero dal fascismo.

Ed essere antifascisti significa oggi combattere contro i vecchi e nuovi fascismi. Quello di chi rincorre i valori del “ventennio” e con nomi e bandiere diverse ne riproduce simboli, pratiche ed obiettivi.

Ma anche battersi contro il nuovo fascismo, quello finanziario, economico e politico che diffonde valori quali il razzismo e la supremazia della razza e allo stesso tempo persegue l’ingiustizia sociale e difende gli interessi di pochi contro quelli di tutti gli altri.

Antifascismo è lottare e ricordare contro chi vuole dimenticare perché, per dirla con le parole di Sandro Pertini, “Il fascismo non è un’opinione: è un crimine.”

Potere al Popolo
Ladispoli – Cerveteri