«Patologie gravi, la cui diffusione ha un rapporto di interdipendenza sempre più stretto con le attività umane».
Emerge dal report realizzato in uno sforzo congiunto del Programma per l’Ambiente delle Nazioni Unite (UNEP) e l’Istituto Internazionale di Ricerca Zootecnica (ILRI). Le più grandi pandemie della storia sono zoonosi, ovvero malattie infettive trasmesse dagli animali all’uomo, proprio come l’attuale Coronavirus.
Ma quali sono le cause profonde che scatenano questo tipo di emergenza sanitaria e quali sono le misure da mettere in atto per impedirne di nuove? Tra quelle individuate nel report, spiccano sicuramente l’aumento della domanda di proteine animali, le forme intensive di allevamento e agricoltura nonché il cambiamento climatico, fattori strettamente connessi tra loro e con l’attuale crisi ambientale. È chiaro quindi che sia il comportamento umano, il modo in cui ci procuriamo il cibo e interagiamo con l’ambiente che ci circonda a rappresentare un fattore di rischio per la diffusione di zoonosi. Basti pensare che, secondo gli esperti, tre su quattro di queste “nuove malattie” provengono dagli animali e la frequenza con cui emergono sta accelerando da oltre 40 anni. L’articolo completo qui. Osservatorio VeganOk