Open day jounior, vaccino: “lascia le tue impressioni”

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Un pensiero comune:Sono in ansia, ho paura però è bello perchè dopo siamo liberi”. Open day jounior: sold out a Rieti. 

Un quaderno dove riportare un pensiero dopo essersi vaccinato. Lo si trova negli hab dedicati alla vaccinazione dei piccoli. Hanno tra i 12 e i 16 anni ed “è un giorno davvero speciale per loro” tuona la giornalista del tgrLazio, sono i primi tra i giovanissimi a ricevere il vaccino in Italia. “Sono in ansia, ho paura però è bello perchè dopo siamo liberi” afferma un ragazzo in attesa della dose. Questo il pensiero comune, dopo tante restrizioni il vaccino è percepito come il mezzo che porta al ritorno di una vita normale. I ragazzi si fidano ciecamente degli adulti. Verrano delusi?
Nonostante stiano sperimentando un prodotto i cui effetti a lungo termine sono sconosciuti e per il quale tutti gli attori coinvolti hanno chiesto e ottenuto lo scudo legale, non è detto che la libertà di vivere sia loro concessa.
Almeno così sembrerebbe dalle parole del premier Draghi:”mentre ci prepariamo alla prossima pandemia, la nostra priorità deve essere quella di garantire che tutti noi supereremo insiere quella attuale”. Contradditorie anche le misure anticontagio intraprese per l’inizio dell’estate che prevedono limitazioni e controllo nelle spiagge libere: gel igienizzante e megafoni che ricordano il giusto comportamento, per non scordare, neanche sul bagnasciuga di essere in pericolo.
Lamentele in questo senso ci sono state già questo fine settimana a Ladispoli. Alla vista di ragazzi che giocavano liberi in spiaggia sono stati invocati i controlli promessi, dubbi sull’utilità dei megafoni in strada e perplessità sull’impiego dei fondi destinati alla sicurezza. E siamo solo all’inizio della stagione balneare. Il vaccino risolve oppure no?
Corsa alla vaccinazione nel Lazio: grande senso di responsabilità dei giovanissimi oppure grande (comprensiva) ingenuità?